[Redditolavoro] PUBBLICO IMPIEGO: QUELLO CHE IL DOTT. BRUNETTA NON DICE!

SLAI Cobas Cremona slaicobascremona at gmail.com
Mon Oct 13 12:47:31 CEST 2008


*PUBBLICO IMPIEGO : *

*QUELLO CHE IL DOTT. BRUNETTA NON DICE!*



Il decreto DL 118 /08 del 25/06/08 proposto dal ministro della funzione
pubblica Brunetta e convertito in legge ( L 133 / 08 ) dal governo, ha il
merito di aver destato un grande dibattito in merito al problema della spesa
pubblica e della produttività dei dipendenti pubblici.

Quando si parla di spesa pubblica è bene per rendere onore alla verità,
indicare le spese che incidono in maniera più evidente. Tra queste quelle
militari, che servono a continuare all'infinito le solite guerre per
interessi economici e politici.

Altro capitolo della spesa pubblica di cui purtroppo non si parla sono le
risorse economiche assorbite in 60 di repubblica dalla cassa integrazione e
guadagni. Chiunque abbia curiosità di approfondire l'argomento constaterà
che la cifra con cui i vari governi hanno finanziato questo istituto è
sbalorditiva. L'unico risultato ottenuto, è stato la riduzione al minimo del
rischio d'impresa, per cui di fronte a crisi di mercato o macroscopici
errori di politica industriale è lo stato ad accollarsi l'onere del
mantenimento di centinaia di migliaia di lavoratori, e non dal datore di
lavoro. Di questi argomenti, come era logico, non si parla nella legge 133,
ovvia per tanto la nostra bocciatura netta e di principio ! La nostra storia
sindacale ci permette comunque di poter entrare nel merito del provvedimento
con grande serenità ed orgoglio perchè se il tema dei "Fannulloni" va
trattato noi abbiamo le carte in regola per farlo. L'enfasi con cui si sono
portati allo scoperto certi dati riguardanti l'assenteismo o la produttività
nel pubblico impiego li registriamo come la scoperta dell'acqua calda in
salsa demagogica! Il clientelismo e l'assenteismo, nel pubblico impiego sono
un dato costante della storia d'Italia, noi non siamo un sindacato
clientelare ed anzi i più grandi avversari che abbiamo sono i raccomandati
sia dirigenti che semplici dipendenti,che non a caso aderiscono alle sigle
sindacali che più ci osteggiano.

Il problema va trattato in modo serio partendo dall'alto, lì dove si
prendono le decisioni che consentono alla casta politica di nominare i
dirigenti della pubblica amministrazione al di là di meriti o titoli, molte
volte neppure richiesti. In altri paesi più civili (Francia ) esiste una
scuola di formazione per chi ambisce a diventare dirigente nella P.A., da
noi prevalgono logiche spartitorie. Le segreterie dei partiti decidono chi
dovrà occupare determinati posti chiave nella pubblica amministrazione.
Anche nella soluzione dei problemi seri, come la stabilizzazione dei
dipendenti con contratto di lavoro atipico abbiamo assistito, con il
precedente governo, alla attivazione di procedure surreali come quella di
trasformare il contratto di collaborazione in quello a tempo determinato
(anticamera dell'assunzione in pianta stabile) dei portaborse dei partiti,
negli enti locali del territorio nazionale. Con l'attuale legge 133/08 la
situazione è divenuta paradossale, i contratti a tempo determinato hanno un
limite temporale rigido, senza la possibilità di prolungamento, per le
assunzioni a tempo indeterminato, infatti la nuova norma pone severi vincoli
di spesa. Noi speravamo che questi meccanismi distruttivi fossero azzerati
ed invece scopriamo, per esempio, che si approva un decreto che colpisce
indiscriminatamente chiunque si ammali con proposte operative (controllo
fiscale anche con un giorno di malattia) inattuabili se non con l'assunzione
di migliaia di medici nella ASL di competenza, con il compito di arrivare a
casa di tutti i malati! Per verificare se esistono dei certificati di
malattia fasulli basta inviare un ispettore dal Ministero negli uffici del
personale delle pubbliche amministrazioni e richiedere copia dei certificati
di malattia di un intero anno. Se la verifica mette in luce abusi o altro
esistono tutti gli strumenti per intervenire, non è necessario come prevede
il decreto confinare dentro casa per tante ore al giorno una persona che
magari ha un problema di tipo ortopedico il cui recupero ben si concilia con
il movimento. Per il dipendente ammalato le disgrazie non finisco qui,
infatti la stessa norma prevede una drastica riduzione, delle indennità
remunerate normalmente in busta paga, nel periodo di assenza per malattia.
L'efficienza di un servizio pubblico dipende da tanti fattori: la formazione
del personale, che richiede investimenti non tagli, le capacità
organizzative del dirigente, la dotazione organica al completo. Ridurre i
problemi ad un giorno in più di malattia è un approccio perdente e
vessatorio. I dirigenti della P.A. hanno avuto sempre un grande potere
rafforzato da un anacronistico codice disciplinare che i sindacati
concertativi hanno permesso di inserire nei CCNL nazionali. Si registrano
innumerevoli casi che dipendenti della P.A. si sono dovuti rivolgere al
giudice del lavoro (a proprie spese!) per riuscire a lavorare! Sono numerosi
i casi di mobbing (fenomeno molto esteso in Italia) a danno di dipendenti
contro cui il dirigente si accanisce per ragioni le più diverse ma nessuna
legata al rendimento lavorativo. Altra questione della massima importanza è
il riconoscimento della causa di servizio in relazione all'infortunio sul
lavoro. Anche in questo ambito il decreto intende sterilizzare la normativa
in vigore. Sarebbe molto facile rendere ridicoli i presupposti di una legge
che dovrebbe annullare gli sprechi ma che risulterà impotente perchè non
mette in discussione interessi, anche consociativi, ormai strutturati. Un
solo esempio: Nel comparto della sanità esistono reparti e servizi con due
dirigenti (primari), uno universitario ed uno ospedaliero. Basterebbe un
confronto tra gli esami svolti nei servizi interni ad un ospedale, e le
richieste archiviate con la prescrizione del medico di base per accorgersi
di quanti amici degli amici continuano ad utilizzare le strutture pubbliche
come ambulatori privati senza pagare un euro. Ci sono patologie strettamente
collegate ai diversi ambiti lavorativi che sono evitabili solo avendo a
disposizione gli strumenti adeguati (Dispositivi di Prevenzione Individuale)
previsti già dal Dlgs 626/94,obbligatori, ma quasi mai messi a disposizione
dei dipendenti. Questo fatto, statisticamente provato,ha provocato migliaia
di infortuni sul lavoro o il manifestarsi di patologie professionali.
Siccome la responsabilità è del massimo dirigente o dei preposti
debitamente incaricati, visto che le sanzioni previste dal Dlgs 626/94 sono
economiche e penali ci saremmo aspettati fortissime multe da pagare e
migliaia di avvisi di garanzia per altrettanti dirigenti della pubblica
amministrazione. Ad oggi non registriamo nulla di tutto questo. Assistiamo
perciò ad un ingrandirsi a dismisura dei dipendenti prescritti, ovvero con
riconosciuta diminuzione della capacità lavorativa. Queste argomentazioni
spiegano lo stato di efficienza della pubblica amministrazione, le cui cause
dipendono dalle politiche di gestione ed amministrazione del pubblico
impiego in Italia.

La legge 133/08 introduce diversi elementi negativi.Due i più importanti:

1)Interviene sulla derogabilità al ruolo dei contratti nazionali di lavoro.
2)In continuità con la politica del precedente governo, depotenzia il Dlgs
66/03.

Riteniamo centrale la questione dell'orario di lavoro nella politica
sindacale. Non vogliamo esaltare le qualità del Dlgs 66/03 ma riteniamo che
era ed è uno strumento utilizzabile per una azione sindacale incisiva che
rimetta al centro della discussione il problema dell'orario di lavoro e di
conseguenza delle dotazioni organiche.

Abbiamo iniziato delle cause sul territorio nazionale per recuperare i
riposi compensativi così come previsti dal Dlgs 66/03 riferiti agli anni
2003/08 e denunciando comunque la violazione delle 11 ore di riposo tra un
turno di lavoro ed il successivo. La classe politica, notoriamente
assenteista in Italia, attua politiche clientelari ed anacronistiche che
portano alla devastazione dello stato sociale,ad una inefficienza della
pubblica amministrazione che ben si concilia con il desiderio di appaltare
parte dei servizi ad aziende private magari politicamente affini ! La casta
politica è stata ben descritta da un recente libro che ha avuto un
grandissimo successo e che descrive nei particolari le nefandezze del
clientelismo e la protervia del potere. "La casta sindacale", (che descrive
il potere economico e politico dei sindacati confederali) e "La paga dei
padroni"( dove vengono rivelati gli importi percepiti dai managers pubblici
e privati,due libri che descrivono costi ingiustificati,ancora più
intollerabili in questa fase di crisi economica. Queste "disfunzioni" sono
connaturate al sistema economico – politico basato sul libero mercato, un
modo di produzione che ha fatto il suo tempo e del quale ci dobbiamo
liberare per porre le premesse per una diversa civiltà umana.


SLAI COBAS PUBBLICO IMPIEGO

-- 
SLAI Cobas
Coordinamento Provinciale di Cremona

Via Mazzini, 24 – 26010 Bagnolo Cremasco (CR)
presso lo Spazio Popolare La Forgia
www.slaicobas.it

Apertura sede sindacale martedì e giovedì dalle ore 17.00 alle 19.00
Per appuntamenti  tel.3335986270 - 0373470015
slaicobascremona at gmail.com
________________________________
Questa mail ti arriva perchè ti sei iscritto oppure hai avuto una
corrispondenza personale e/o attraverso altri con i gestore della mail. I
tuoi dati non saranno in alcun modo resi pubblici o ceduti a terze persone.
Serviranno solo ed esclusivamente per l'invio di NewsLetter e/o comunicati
di interesse politico e/o sindacale nel pieno rispetto delle vigenti leggi
sul diritto alla privacy. Se non sei più interessato a ricevere mail da
questo indirizzo, puoi farlo direttamente rispondendo a questa mail con la
parola CANCELLAMI.  ;-)
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: http://riot.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20081013/caf2681b/attachment.html


More information about the Redditolavoro mailing list