[Redditolavoro] quello che solo io dico sulla crisi
vittoria oliva
huambos at virgilio.it
Sat Nov 29 17:14:18 CET 2008
Ovvero crisi virtuale e crisi reale.
Parole in libertà di una compagna libertaria.
Questa crisi che ora è palese, da tempo c'era e noi la vivevamo e la pagavamo.
Quando è diventa "Mondiale", "Storica" "Epocale".....?
Quando nel suo perdurare, fatalmente ha colpito chi ha provocato la crisi: banche, finanziarie, imprese, ossia il Sistema Capitale nella sua essenza.
L'essenza del capitale è il profitto sia della merce umana che di beni che dalla merce umana sono prodotti, questo profitto si sostanzia in Capitale Finanziario, là dove pecunia non olet più del sangue di cui gronda questo profitto, ma dove impera solo l'odore della merda.
Che di merda si tratta lo sapete perché articoli ed analisi su come è avvenuta questa crisi ce ne sono a bizzeffe.
Ora io non mi stupisco del fatto che si ricorra all'intervento dello Stato per mettere dei ripari a questa crisi, non mi stupisco che dopo tanto osannare a "niente lacci e lacciuoli"
per il libero mercato, si cerchi la protezione dello Stato: questo è nell'ordine del Sistema, si è ultraliberisti o statalisti secondo le condizioni che permettono di accumulare maggiori profitti o di recuperare qualche profitto perso per una economia troppo osé!
E' chiaramente una crisi economica, come marxista libertaria ne sono cosciente, ma appunto per questo sono cosciente anche è una crisi più complessiva, etica e morale.
Ciò che spinge un comunista, un anarchico, un rivoluzionario cosciente a ribellarsi al sintema dello sfruttamento è l'indignazione per l'immoralità, per l'ingiustizia che vuole gli esseri umani divisi in classi, divisi, cioè in base al fatto di chi ha il potere, il denaro e di chi ha solo le sue braccia da vendere a chi il potere e il denaro: i padroni.
Questa divisione produce una serie di soprusi a catena, una immoralità diffusa ed esponenziale, secondo le epoche e le bisogna di chi ha il potere, tanto più accentuate nei periodi in cui la classe subisce sconfitte ed è divisa e sulla ritirata.
Immoralità che sono le DEVASTAZIONI che viviamo: morti di lavoro, persecuzioni contro i diversi, i migranti, o le etnie ,violenza sulle donne, sfruttamento dei bambini, nessuna possibilità di essere e di esprimersi come essere umano totale e libero: vite negate, vite rimosse, vite non vite che hanno solo valore di merce, un valore sempre più scadente e che sempre più scadrà coll'incalzare della crisi.
Alla base di questa decadenza etica e morale c'è la coaptazione (servili formae se ipse Dominus coaptavit), che passa attraverso diversi meccanismi istituzionali o paraistituzionali : la scuola, il posto di lavoro, gli eserciti, le religioni, le etnie e le nazioni, il partito, il sindacato, la consorteria o le consorterie di ogni "genere", la coaptazione, ossia la sudditanza per la necessità di sopravvivere non di vivere: il potere stabilisce le sue categorie sociali e le norme da osservare per rientrare nelle categorie e così con una serie di strumenti passa la coaptazione; l'illusone fasulla, cioè, che sei parte di un qualcosa che ha un valore, chi ti fa avere un valore quando in vece il valore tuo reale è solo quello dello schiavo del Regime al potere in quel momento. Da qui nasce l'infelicità diffusa e totale da cui si può uscire solo con la rivolta, la rivoluzione, il boicottaggio.
O coapatati ed infelici a vita, o coaptati e senza vita, o sfuggire alla coaptazione e liberi di godere e vivere.
Giacché al contrario di quello che dicono papi, preti e capitalisti l'essere umano non nasce alla servitù, al dolore, ma l'essere umano nasce al piacere
"Io provo presentemente un piacere, io vorrei che la condizione di tutta la mia vita, di tutta l'eternità, fosse uguale a quella in cui mi trovo in questo momento. Questo è ciò che nessun uomo dice mai né può dire di buona fede, neppur per un solo momento, neppure nell'atto del maggior piacere possibile. Ora se egli in quel momento provasse in verità un piacer presente e perfetto (e se non è perfetto, non è piacere), egli dovrebbe naturalmente desiderare di provarlo sempre, perché il fine dell'uomo è il piacere; e quindi desiderare che tutta la sua vita fosse tale qual è per lui quel momento, e di più desiderare di viver sempre, per sempre godere."
Zibaldone di Giacomo Leopardi
Questo è il punto nessuno di noi può dire di trovare piacere totale nella vita che ci prestabiliscono, e l'atto rivoluzionario è quello di riappropriarsi del piacere di vivere, cioè di esser padroni, noi, delle nostre vite.
LE RIVOLUZIONI SONO STATE FATTE TUTTE NEL SPERANZA DI APPROPRIARSI DEL PIACERE DI VIVERE CHE IL POTERE NEGA.
Cosa fa il Capitale che impara più di noi, magari, dalla storia delle rivolte, delle ribellioni, delle rivoluzioni?
Coapta le masse subalterne con dei piaceri fittizi, non reali, coapta, nella sua evoluzione, non solo per motivi meramente economici, ma anche per motivi ideologici per tenerti aggiogato, non solo economicamente con una abboffata di piaceri fasulli perché non si trovi il piacere reale nella libertà.
E quale maggiore piacere se non quello massimo di diventare padroni tutti? magari non grossi padroni ma padroncini di piccola o media taglia. Il GRANDE SOGNO AMERICANO che è diventato sogno mondiale.
TUTTI POSSIAMO DIVENTARE PADRONI, O PADRONCINI, TUTTI IMPRENDITORI DI SE STESSI, dalle stalle alle stelle; a stelle e strisce magari!
Questa per me è la sostanza reale di questa crisi, che ha prodotto una serie di disperati che si illudevano di diventare padroni di una casa o una misera aziendola, mettendo il loro destino nelle mani delle banche e delle finanziarie.
A me non interessa la bolla, o i bolloni, o se la crisi è sistemica o se è la crisi finale, a me interessa questo passaggio qui.
Il passaggio cioè che un povero negro, uno col lavoro precario e magari senza reddito sicuro si illudeva di diventare padrone per la grande liberalità dei padroni, per la loro magnanimità, perché il padrone è tanto buono che ti regala casa o la tua botteguccia di merda.
Questo significa che è stata fatta tabula rasa di tutta la storia della lotta di classe in tutto il mondo. Perché non capire che
il Capitalisti si arricchivano con questo inganno vuol dire avere dimenticato tutto.
Quando ci si è incominciato a destare da questo sogno fasullo?
Quando si è visto che i conti non tornavano, che non ce la facevi a pagare il muto, che il pane saliva alle stelle, che non arrivavi alla seconda settimana, finché arrivavi alla terza ancora ci si illudeva! quando si è visto che ti cacciano di casa, quando si è visto che ti licenziano, ti mettono in cassa integrazione, quando si è visto che "ragazzi è dura, tocca tamponare la crisi: fiumi di soldi per le banche, la carta di povertà per voi e qualche euro una tantum , non fate i pessimisti e andate a comprare il panettone che è Natale eh!".
Io sento i giovani che urlano la crisi non la paghiamo noi. E' un urlo che corre per tutto il mondo ormai, non solo dei giovani.
Ed io mi chiedo, come faremo a non pagarla noi?
Come faremo se non si esce da questo meccanismo di coaptazione?
Che è una crisi epocale ormai lo hanno ammesso tutti, anche quelli che su questa crisi con il gioco di borsa ora vai su ora vai giù , altro che cucu'!si sono fatto ancora più miliardari, però mettiamoci in testa che sarà una crisi epocale solo per noi., a noi il compito di farla divenire una crisi epocale per il padrone, stando ben attenti a non entrare in altri modi di coaptazione.
Intendo cioè: non 'accettare le carte di povertà e i miseri euro con cui vogliono rassicuraci.
Una cosa è chiara che questo è un passaggio di nuova ridefinizione del sistema capitale che vedrà sconvolgimenti, epocali di certo, siamo giunti alla fase suprema del capitale come dice Marx che coincide col suo possibile crollo, alla fase in cui: meno banche ma più forti, meno Compagnie Aeree ma più forti, meno Industrie automobilistiche ma più forti. e così via.,questo significherà più disoccupati, più miseria per tutti noi, più lavoro schiavistico per noi, più infelicità per noi, più non vita per tutti noi.
E come se non bastasse la possibilità di una probabile terza guerra mondiale, non solo perché dalle crisi di questa natura, storicamente, si cerca prima di uscire con i provvedimenti statalisti, già è successo; e con il rilancio di grandi opere, già è successo, ma quando questo non basta, poi si arriva alle guerre mondiali.
I fatti, credo, sono sotto gli occhi di tutti: Gli USA stanno perdendo il loro ruolo di paese guida del Sistema Capitale, è toccato primo al Capitale di Stato, più debole di crollare l'URSS, pensavano di risolvere la crisi di sovrapproduzione allargando il mercato ad est e per questo: guerre;le guerre regionali , malgrado l'unica industria che tiri sia quella delle armi, non bastano a rimettere in moto il meccanismo, scatenano troppe contraddizioni ingovernabili a livello regionale, i soldi che si spendono per la guerra sono più di quelli che si fanno con la ricostruzione, quindi si trovano impantanati senza alcun ritorno sostanziale, anzi rimettendoci pure a livello di vite perdute; alle contraddizioni interne per guerre che non portano nulla, nemmeno un pò di prestigio agli i USA, si somma l'insoddisfazione per la crisi economica. Gli USA hanno perduto quasi del tutto il cortile di casa, l'america latina e centrale su cui scaricava di storicamente la sua crisi.
Gli USA sono a livello globale come il negro che si è comprato la casa col mutuo: cioè è il massimo debitore mondiale: Giappone, Cina e i paesi esportatori di petrolio più la Gran Bretagna hanno il suo debito in mano, tutti questi rischiano di trovarsi come quelli che avevano comprato Azioni Parmalat o Bond Argentini. Continuare a stampare moneta per fare trasfusioni a banche, finanziarie imprese.... significa far diventare la moneta carta straccia.
Come potranno partire le grandi opere, per esempio, dei Grandi oleodotti, se debbono continuare a fare trasfusioni per salvare banche? Solo se ci saranno delle nuove alleanze impensabili fino a poco tempo fa, mettiamo fra Cina, India paesi dell'America latina e paesi Arabi Europa.
Se questa crisi si aggrava ancora di più può saltare la via della seta e Cina ed India non hanno alcuna intenzione di rinunciare a questo progetto.
Gli unici che hanno non solo il capitale finanziario in mano ma anche le cose concrete, le cose reali , non solo il petrolio,sono i paesi Arabi che si stanno comprando banche in Europa, banche soltanto? La Generall Motors, per esempio, è in bancarotta, ma il palazzo, la cosa sostanziale della GM è di proprietà araba. C'è una lotta fra capitale vecchio e capitale nascente che può sfociare in una terza guerra mondiale.
Qualche esempio:
Lukoil che controlla il 20 per cento della Repsol il 28/11/2008 in spagna ha avviato delle trattative con l'impresa di costruzioni e di servizi spagnola Sacyr Vallehermoso;
sempre il 28/11/2008 la Bank of China ha annunciato la sua apertura di una filiale a Ginevra, specializzata in gestione patrimoniale, è la prima banca cinese che si stabilisce in Svizzera.
Sapete Chi sono i manager più importanti del Capitalismo Usa? il 15% dei top manager USA vengono dai paesi emergenti, Medio Oriente, India.
Ed ora, cosa succede proprio ora a Mumbai?
lo sapete quello che è successo: quello che viene detto l'11 settembre Indiano a Mumbai perché.....
http://temi.repubblica.it/limes/strage-mumbai-gli-attacchi-in-india/
A tutto questo nodo di vipere aggiungete un continente totalmente distrutto dalla rapina delle potenze coloniali e neocoloniali: L'AFRICA.
Questo che viviamo è solo l'inizio della crisi.
E perché la crisi non proceda verso il suo epilogo più tragico dobbiamo realmente e veramente respingere tutti i tentativi di coaptazione con la lotta, con il rifiuto totale di questo Sistema, con il boicottaggio radicale.respingere tutte le coaptazione dalla xenofobia, al lavoro schiavistico, alla parodia di istruzione che ammanniscono ai giovani.
Una cosa è chiara, per me, che qui si è arrivati al punto nodale:o una vita da subumani, gli uni contro gli altri,
a scannarsi per un lavoro di merda e sui posti di lavoro di merda, a scannarsi per un tozzo di pane a non sopravvivere nemmeno più..
BENE E' ORA DI PRETENDERE DI VIVERE FELICI!
E' ORA DI PRETENDERE DI GODERE!
prima che sia la fine totale
"L'uomo si rassegna a soffrire passivamente, o a non godere, ma niuno si rassegna a faticare invano e senza niuna speranza, o a faticar molto per cose da nulla; niuno si rassegna a soffrire attivamente senz'alcun frutto. Quindi è che dall'abito della rassegnazione sempre nasce noncuranza, negligenza, indolenza, inattività, e finalmente pigrizia, e torpidezza, e insensibilità, e quasi immobilità.
(2. Luglio. 1823.)
O COMUNISMO O BARBARIE!
vittoria
l'Avamposto degli Incompatibili
www.controappunto.org
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