[Redditolavoro] Fw: traduzione
cobasta
cobasta at fastwebnet.it
Tue Nov 25 08:13:34 CET 2008
lo slai cobas per il sindacato di classe riceve e comunica
proletari comunisti informa
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La crisi del capitalismo mette all'ordine del giorno
l'alternativa rivoluzionaria
L'aggravarsi della crisi del sistema capitalista fa sprofondare il mondo in una terribile convulsione. Questa crisi evidenzia agli occhi di tutti la necessità di una alternativa.
Sia Sarkozy, Merkel, Brown e consorti, cercano l'uscita dalla crisi dietro lo slogan “salvare le banche„ con l'idea sottostante di salvare il capitalismo creando l'illusione che esisterebbe “un capitalismo a viso umano„. In questo caso, si rilancia la macchina che distrugge milioni di vite in nome del profitto e che devasta il mondo con le sue guerre “di civilizzazione„.
Cacciamo le illusioni sulla volontà e/o la capacità dei politici del sistema di domare il mostro capitalista o anche la speculazione borsistica. Le tigri non sono vegetariane ed i gatti non fanno i cani. La proprietà privata dei mezzi di produzione, la concorrenza ed il profitto sono le leggi implacabili del capitalismo che vive di speculazione, di crisi e di guerre. “Il capitale ha orrore dell'assenza di profitto. Quando odora un vantaggio ragionevole, il capitale diventa audace. Al 20% diventa entusiasta; al 50% è temerario; al 100% preme sotto i piedi tutte le leggi umane ed al 300% non arretra dinanzi ad alcun crimine… “(Marx. Il capitale)
Sia che una forza politica affermi nuovamente che la crisi generale, di cui si vive soltanto uno degli episodi, non è un destino. Almeno per chi osa pensare che il capitalismo non sia un orizzonte insormontabile. Allora si pone la questione di osare dire che la sola prospettiva storica è una rivoluzione condotta da oppressi per liberarsi del sistema più criminale e più inumano che la storia abbia conosciuto.
Certamente la borghesia, questa prospettiva rivoluzionaria, tramite i suoi commessi politici, dei suoi testimoni intellettuali e mediatici, ha fatto di tutto per allontanarla dalle menti. Dal 1989, la borghesia ci ha martellato che il capitalismo e la sua democrazia avevano trionfato per sempre. Tuttavia questo canto funebre “sulla morte del comunismo„, che noi ascoltiamo dalla nostra infanzia, non è riuscito a scacciare la necessità di lottare. Non per adattarsi ma cambiare radicalmente il mondo.
Non partiamo dal nulla. Dalla Comune di Parigi che ha aperto l'era delle rivoluzioni proletarie alle numerose esperienze di lotta rivoluzionaria che segnato le lotte di classe in Francia. Il dibattito che ci spetta condurre deve partire dalle esperienze politiche che hanno aperto una prospettiva d'emancipazione.
Nel grande movimento popolare del 1968 e degli anni 1970, i maoisti hanno applicato il principio di “servire il popolo„ e “ribellarsi è giusto contro i reazionari„. Hanno svolto il ruolo principale e più innovatore nelle lotte. Un ruolo trascurato, offuscato se non falsificato da tutti i reazionari che vogliono “liquidare„ il maggio 68.
Nelle fabbriche, nei quartieri, nelle bidonville, nelle lotte antifasciste ed internazionaliste, nelle lotte dell'OS operai immigrati, i maoisti partivano “all'assalto del cielo„ organizzando gli oppressi all’esterno di un PCF sclerotizzato, divenuto revisionista e che aveva già girato la schiena alla rivoluzione.
Non dimentichiamo il ruolo essenziale svolto dagli immigrati nel movimento maoista ad esempio nell'ambito del MTA (movimento dei lavoratori arabi) o nel movimento dei focolari SONACOTRA. Non dimentichiamo neppure quelli che lo Stato dei padroni ha ucciso. Il liceale Gilles Tautin a Flins, gli operai di Sochaux e certamente Pierre Overney hanno pagato con la loro vita il loro impegno, assassinati dalla polizia al servizio del patronato. Morti per la causa del popolo.
Il potere attuale, incarnato da Sarkozy, attacca questo passato per attaccare meglio il presente. Attaccare l'esperienza del maggio 68 è volere distruggere ogni idea d'emancipazione rivoluzionaria. È giustificare la repressione preventiva e la legislazione securitaria contro le attuali rivolte, quelle dei centri di detenzione , della popolazione oppressa delle città, quella della gioventù scolarizzata, quella delle fabbriche.
Proponiamo questa sera di dibattito attorno ad un'ottica semplice: conoscere e trarre lezioni dall'esperienza del movimento maoista in Francia per definire una via rivoluzionaria per l’oggi.
Attingiamo dell'esempio delle lotte passate per affilare oggi la lotta di classe in Francia!
MEETING
Venerdì 28 novembre
Residenza universitaria di Nanterre
19h30 : proiezione di « Coup pour coup »
21h : dibattito con un membro anziano della Gauche Prolétarienne
Con le riviste marxiste – leniniste – maoiste:
Drapeau Rouge (Francia) : drapeaurouge at yahoo.fr – drapeaurouge.over-blog.com
La Nuova Bandiera – Red Block (Italia) : ro.red at fastwebnet.it
Devrimci Democrasi (Turchia/Nord Kurdistan) : egem at hotmail.fr
AGEN : Association Générale des Etudiants de Nanterre) : agen-nanterre.over-Blog.com
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