[Redditolavoro] Fw: processo ai no tav: prima udienza

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Mon Nov 10 17:33:50 CET 2008


processo ai no tav: prima udienza


PROCESSO AI NO TAV: PRIMA UDIENZA

Lunedì 10 novembre alle ore 10:00, presso il Palazzo di
Giustizia di Torino, sito in corso Vittorio Emanuele II
130, si tiene la prima udienza del processo a carico di due
esponenti del popolo NO TAV: Luca e Giorgio: sono accusati
di aver sottratto una macchina fotografica da una
autovettura della polizia stradale, di aver danneggiato la
stessa e di aver ostacolato l'operato degli agenti, in
occasione dei tafferugli scoppiati a seguito dell'infame
attacco perpetrato dalle "forze dell'ordine" al presidio NO
TAV di Venaus la notte del 6 dicembre 2005, volto
inutilmente a sgomberare i terreni occupati dai
dimostranti - che in quel momento furono sorpresi nel sonno
e pesantemente malmenati - per dare avvio ai
cantieri per la costruzione della tratta ad Alta Velocità
Torino-Lyon.
In questa occasione viene organizzato, dai comitati NO TAV
della Val di Susa e dalla rete 'Saldatura contro le
nocività di Torino e dintorni', un presidio davanti al
tribunale, in solidarietà con i due accusati.
Al nostro arrivo, sono circa le 8:30, sono già presenti
circa quindici persone provenienti dalle Val di Susa,
capitanati dal noto Alberto Perino, che proprio in quel
momento discutono con le "forze dell'ordine" sul
posizionamento del presidio, che a detta delle divise blu
ostacola il normale afflusso e deflusso a Palazzo di
Giustizia; si decide quindi di spostarsi proprio davanti
all'entrata con le bandiere ben in vista, lasciando
comunque una zona cuscinetto che permetta il 'traffico'
pedonale.
Subito dopo, Perino racconta ai presenti un fatto accaduto
il giorno prima in valle, durante la distribuzione di
materiale informativo circa la manifestazione NO TAV del 6
dicembre prossimo; incontrato il presidente della Comunità
Montana Bassa Val di Susa - Antonio Ferrentino - gli
porgeva un volantino e, subito appresso, gli chiedeva di
motivare il rifiuto di esporre, sulle pendici del monte
Musiné, uno striscione con la scritta "NO MAFIA NO TAV".
A tale richiesta il burocrate istituzionale rispondeva,
senza alcun senso di vergogna: <non ci sono prove di un
coinvolgimento della mafia nelle grandi opere (per la
verità esiste una vasta letteratura in proposito, a
cominciare dal libro del presidente onorario della Corte di
Cassazione, il giudice Ferdinando Imposimato, "Corruzione
ad alta velocità", n.d.r.) e comunque non si può fare una
cosa del genere perché dobbiamo dare l'impressione di
essere un Paese normale>.
Intanto passano i minuti ed il presidio si allarga, per
l'arrivo di altri valsusini: contemporaneamente si allarga
anche il nervosismo delle "forze dell'ordine" che ordinano
di spostare sul lato opposto della strada una
pericolosissima bandiera NO TAV; a quel punto il legittimo
proprietario del vessillo decide di tenerla con sé e
sventolarla sopra la propria testa.
Nei minuti successivi arrivano le forze politiche a
sostegno del movimento: si notano la sezione torinese del
Partito dei Carc, il Circolo locale di Proletari Comunisti
ed il Circolo Internazionalista, tutti senza propri
vessilli che li possano connotare chiaramente; brillano per
la propria assenza tutte le forze della falsa sinistra che
hanno cavalcato l'onda del movimento unicamente per poter
ottenere posti nelle varie amministrazioni.
Intorno alle ore 9:40, poi, giungono in via Falcone - dove
si trova l'ingresso principale del Tribunale - anche gli
aderenti alla rete Saldatura contro le nocività di Torino e
dintorni: con loro, oltre ad un banchetto informativo nel
quale spicca la presenza del libro di Tobia Imparato "Le
scarpe dei suicidi" dedicato a Sole e Baleno (i due
anarchici suicidati in carcere nel 1998, dopo essere stati
accusati di essere ecoterroristi per aver messo a segno
presunti attentati contro i cantieri del TAV), anche un
sound-system che aiuterà ad allietare l'intera mattinata.
L'appuntamento è alla prossima udienza di questo processo-
farsa, noi di Proletari Comunisti assicuriamo sin da ora la
nostra presenza al presidio di solidarietà.

Torino, 10 novembre 2008


Stefano Ghio - Torino


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