[Redditolavoro] Ottobre nero: lavoro mortale

SLAI Cobas Cremona slaicobascremona at gmail.com
Sat Nov 8 17:48:29 CET 2008


*Ottobre nero: lavoro mortale*

*Continua inarrestabile la strage di operai morti sul lavoro e di lavoro*

*Michele Michelino*

Fra *giovedì 2 e venerdì 3 ottobre 2008*, 12 lavoratori - dal nord al sud
dell'Italia - hanno perso la vita mentre lavoravano per un tozzo di pane.

Il *17 ottobre 2008*, mentre decine di migliaia di lavoratori in tutta
Italia partecipavano allo sciopero generale contro il governo ed i padroni
indetto dai sindacati di base, dalla Sicilia al Veneto altri 9 operai
venivano uccisi sui posti dal lavoro dalla voracità del profitto.

Nel primo caso la risposta dei sindacati confederali è stata un'ora di
sciopero, nel secondo un ennesimo lamento.



Ma chi sono i lavoratori morti? Dietro ai numeri, alle vite recise, ci sono
degli esseri umani con i loro affetti, le loro famiglie che perdono i loro
cari e il diritto ad una vita decente.

Li vogliamo ricordare con nome e cognome.

*A Ragusa; Giuseppe Tumino*, 38 anni, dipendente della Gisa, una piccola
fabbrica di dolciumi, trovato con il torace sfondato intorno alla
mezzanotte, 5 ore dopo la fine del suo turno di lavoro.

*A Casoria: Guido Palumbo, *perdeva la vita cadendo da una scala mentre
lavora in un'officina.

*A Battipaglia: Massimiliano Strifezza* di 33 anni restava schiacciato da un
pannello di copertura di un capannone industriale.

*A Roveleto di Cadeo (Pc): Luan Qosya*, albanese di 38 anni, rimaneva
folgorato mentre lavorava su una piattaforma di otto metri.

*A San Vitale Baganza (Pr): Giuseppe Tabone,* 57 anni, è morto cadendo da un
ponteggio di sei metri mentre lavorava alla ristrutturazione di una casa.

*A Barile (Pz): Mauro Strozza, *di 56 anni, veniva travolto da un trattore.

*A Subbiano (Ar): Luca Cerofolini,* 30 anni, è rimasto schiacciato dal
tronco che stava tagliando con la motosega.

*Ad Ariole(Vr): Hind Larab*i, 21 anni, marocchina, è morta sotto una catasta
di ferro caduta dal muletto che guidava il fidanzato che era andata a
trovare in fabbrica.

*Nel Casertano, un operaio rumeno* di 21 anni di cui non conosciamo il nome,
è rimasto schiacciato da lastre di marmo cadute da una gru.



La voracità del profitto non si ferma davanti a niente: nel novembre 2006 -
nell'esplosione della ditta Umbria Olii di Campello sul Clitumno - morirono
bruciati 4 operai, e il titolare della ditta ha avuto la sfrontatezza di
chiedere ai familiari delle vittime, agli eredi, bambini compresi, 35
milioni di euro per risarcimento danni.

Davanti a questa continua mattanza di operai, ormai, governo, Confindustria,
sindacati e istituzioni non vanno oltre le frasi di circostanza.



*In Italia* ogni giorno 2.500 lavoratori subiscono infortuni sul lavoro, più
di tre perdono la vita ogni giorno (che probabilmente salirebbero a 10 e più
se le statistiche tenessero conto anche degli oltre 3 milioni e 500 mila
lavoratori (stranieri e italiani costretti a lavorare in nero), mentre
migliaia rimangono invalidi permanenti.

Se a questi dati aggiungiamo le malattie professionali, molte delle quali
sono condanne a morte diluite nel tempo come dimostrano gli oltre 5.000
lavoratori che perdono la vita ogni anno a causa dei tumori derivanti
dall'amianto, *si vede come ci sia in atto una vera e propria guerra di
classe scatenata dal capitale in cui i morti e i feriti sono tutti da una
sola parte. *

L'Inail - pur essendo una assicurazione pubblica, con dirigenti che
provengono in gran parte dal mondo sindacale - si comporta spesso peggio di
un'assicurazione privata, usando i soldi dei lavoratori per altri scopi che
nulla centrano con la missione per cui è nato questo istituto.

*In Europa* si registrano 300 mila vittime ogni anno, 1.000 al giorno.

I dati anticipati in questi giorni dal Coordinatore europeo
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Kokho Kim dicono che sono 27 mila
i "cittadini europei" che ogni anno muoiono sul lavoro, cifra che aggiunti
ai morti di lavoro e di malattie professionali - portano il numero a 300
mila.



Davanti alla brutalità delle cifre dovute allo sfruttamento capitalista, il
Presidente del Senato Italiano Renato Schifani, facendosi portavoce della
Confindustria, non ha esitazioni a puntare il dito contro gli operai ed i
lavoratori, addossando loro la colpa e assolvendo i padroni. Intanto l'OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità) per bocca di Kim non ha esitazioni a
dire che "*la responsabilità principale è dei datori di lavoro che non hanno
applicato le normative in materia di sicurezza sui lavoratori"* e che " *quando
si tratta di tagliare la spesa, non esitano, a partire da quelle legate alla
sicurezza*".

I padroni ed i sindacati collaborazionisti ( CGIL-CISL-UIL-UGL ), che
ritengono legittimo e necessario per "l'azienda Italia" lo sfruttamento
capitalista, si riempiono la bocca con frasi altisonanti come "sicurezza",
"L.626", "Testo Unico" solo a patto che non ostacolino i profitti facendo
diventare un "business" anche i corsi sulla sicurezza dei lavoratori.

Dopo i morti della Thissenkrupp e la campagna elettorale dell' aprile 2007,
in cui per accaparrarsi anche i voti degli operai tutti i partiti scoprivano
i morti sul lavoro e parlavano della fatica di arrivare alla fine del mese
per i lavoratori e i pensionati proletari che non arrivano alla quarta
settimana, ora - passate le elezioni - si sono dimenticati di tutto ciò.

L'Italia continua a detenere il triste primato in Europa dei morti sul
lavoro e di lavoro, ma i morti sul lavoro ormai non fanno più notizia e ai
padroni e ai loro reggicoda danno addirittura fastidio. Tutt'al più gli si
dedica qualche trafiletto nelle pagine interne dei giornali e quando si
parla degli operai, dei lavoratori, è solo per insultarli, considerandoli
"fannulloni", "assenteisti", che non producono abbastanza e non si fanno
abbastanza carico dei problemi dei padroni e dell'economia in crisi. E'
questo ciò che contano i lavoratori nella democrazia borghese.



Da "nuova unità" n. 7/2008



-- 
SLAI Cobas
Coordinamento Provinciale di Cremona

Via Mazzini, 24 – 26010 Bagnolo Cremasco (CR)
presso lo Spazio Popolare La Forgia
www.slaicobas.it

Apertura sede sindacale martedì e giovedì dalle ore 17.00 alle 19.00
Per appuntamenti  tel.3335986270 - 0373470015
slaicobascremona at gmail.com
________________________________
Questa mail ti arriva perchè ti sei iscritto oppure hai avuto una
corrispondenza personale e/o attraverso altri con i gestore della mail. I
tuoi dati non saranno in alcun modo resi pubblici o ceduti a terze persone.
Serviranno solo ed esclusivamente per l'invio di NewsLetter e/o comunicati
di interesse politico e/o sindacale nel pieno rispetto delle vigenti leggi
sul diritto alla privacy. Se non sei più interessato a ricevere mail da
questo indirizzo, puoi farlo direttamente rispondendo a questa mail con la
parola CANCELLAMI.  ;-)
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: http://riot.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20081108/d16c964b/attachment.html


More information about the Redditolavoro mailing list