[Redditolavoro] senza bandolo e senza matassa

anna a.grav at libero.it
Thu May 15 12:07:35 CEST 2008


 Ecco l'esempio lanpante di quanto vado affermando!!!!! Il navigare e ragionare per sintesi!!! 
> 
>  
> > io personalmente non credo che ci sia nè un bandolo nè tantomeno la
> > matassa
> > vedo qui scrivere da una parte di governo operaio e dall'altra di lotta di
> > classe
> > 
> > il governo operaio andava bene alla fine dell'ottocento primi del novecento
> > quando esisteva la classe operaia ben strutturata e dorganizzata
> > 
> > la lotta di classe era speculare all'esistenza di classi bene definite
> > il proletariato
> > la borghesia
> > il padronato
> > che a me paiono essersi sfarinate tra il 68 ed il 77 
> > 
> > oggi sinceramente a me pare che l'ipotesi tutta propagandistica di un
> > governo operaio sia anche simbolicamente l'anticamera
> > della disfatta politico militare
> > 
> > mentre per la lotta di classe se qualcuno di voi riesce a distinguere ed
> > essere sicuro di poter scegliere i compagni di viaggio, nella melassa
> > appiccicosa quanto indistinta dell'attuale società, chi appartiene a chi e
> > a che cosa,
> > allora potrebbe avere sì un senso
> > 
> > ma come capite siamo agli albori della formazione di nuove classi sociali
> > 
> > i garantiti con privilegi di natura economico sociale incorporati ed in
> > continua espansione
> > delle loro prerogative
> > quindi stipendi e rendite ogni giorno più laute e meno tassate, abitazioni
> > full comfort, scuole private, sanità privata
> > cibo e divertimenti di qualità, accesso al credito etc. etc.
> > possiamo annoverare tra questi personaggini ad esempio
> > dall'operaio quadro (tipo caposquadra full-time) che ambisce
> > all'avanzamento sociale, all'avvocato ladro, al sindacalista
> > aziendal-aziendalista al politikante di qualsiasi rango e figura 
> > 
> > i non garantiti
> > i professionisti della precarietà
> > quelli che ogni giorno perdono un pezzetto di garanzie
> > la coscienza di essere una parte di società con una storia ed un avvenire,
> > la garanzia invece di essere un consumatore in balia del caro prezzi
> > il reddito fisso, la sicurezza sul lavoro, la sanità inefficiente, i
> > trasporti tipo
> > carrobestiame ed a caro prezzo, la scuola azienda a caro prezzo e svuotata
> > di contenuti umanistici,
> > sanità ogni giorno più cara e più scadente, la sensazione mediatica di
> > vivere in una società insicura
> > di tutti contro tutti con i turchi ottomani alle porte pronti a fare strage
> > di bimbi e violentare le donne,
> > il dolore infine di capire che quelli tra quelli dell'altra parte ci sono a
> > pieno titolo quelli che un tempo parevano essere i paladini del popolo, i
> > delegati alla nostra rappresentanza ed al nostro benessere.
> > 
> > io come leggete sempre sono un semplicista e/o un sempliciotto
> > e credo che il bandolo ritroverà da sè la matassa quando il
> > momento storico riuscirà a farli ritrovare, quando le giovani generazioni
> > dei non garantiti prenderanno coscienza da sè stessi di essere quel che
> > sono
> > o che gli altri perpetuano il dovrebbero essere
> > allora forse
> > essi riprenderanno in mano il loro destino e con le loro forze
> > decideranno forme e modi della loro lotta
> > 
> > a noi genti del presente, chi può e chi vuole, non resta altro da fare
> > che agevolare con le nostre storie e con le nostre vite che tutto ciò se
> > deve accadere
> > (ed è matematico che accadrà) accada nel tempo più breve possibile
> > che gli errori passati siano di possibile insegnamento (soprattutto
> > nell'individuare i traditori
> > i voltagabbana e quelli che puntualmente nella storia salgono solo ed
> > esclusivamente sul carro dei vincitori)
> > mentre abiurare il passato così come magnificarlo non è altro che il
> > rotolarsi nel fango delle nostre sconfitte, così come il perorare la causa
> > solo e soltanto del nostro vicino ideologico
> > 
> > io uomo del duemila non ho la forza di cambiare il mio destino
> > e visti gli attuali rapporti di forza, figuriamoci quello di una
> > generazione
> > diamo quindi tempo al tempo
> > e lavoriamo per costruirci un futuro
> > o perlomeno far rivivere un utopia
> > dove non vi sia spazio alcuno per lor signori
> > e i loro cani da guardia
> > 
> > solo i giovani possono dirsi rivoluzionari
> > tutti gli altri al massimo assenti giustificati
> > 
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