[Redditolavoro] Confindustria e testo unico sulla sicurezza

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Wed Mar 26 10:44:40 CET 2008


Il Sole 24 Ore, il quotidiano della Confindustria sta seguendo da molto vicino, quasi quotidianamente, in effetti, l’iter dell’approvazione del Testo Unico sulla sicurezza.

Dopo le dichiarazioni di Montezemolo che hanno già inciso sull’elaborazione attuale del decreto, il 21 marzo il Sole pubblica l’articolo che riportiamo sotto e di cui riportiamo in maiuscolo alcune parti.

Anche la commissione lavoro del senato, dopo che già il decreto è stato depurato della parte “punitiva”, ha dato parere favorevole ma ha aggiunto delle osservazioni dalle quali si capisce ancor più quanto stia veramente a cuore agli attuali senatori la salute dei lavoratori.

Continuano nella sostanza a chiedere al governo di renderlo ancora più innocuo. Mentre i senatori di Forza Italia sono molto più espliciti e i sindacati confederali gioiscono



--- La commissione Lavoro del Senato ha dato parere favorevole con «osservazioni» al Testo Unico sulla sicurezza nei posti di lavoro. La maggioranza ha detto sì all’unanimità, An si è astenuta, quattro componenti di Forza Italia hanno votato contro. I senatori chiedono al Governo di «valorizzare» il Documento di regolarità contributiva (in sigla Durc), perché uno strumento giudicato efficace contro il lavoro nero può esserlo anche contro i rischio infortuni. INVITANO A NON SOVRAPPORRE SANZIONI PER LE STESSE CONDOTTE ILLECITE ACCOGLIENDO UNA RICHIESTA DELLE ASSOCIAZIONI DEI DATORI DI LAVORO. Propongono di destinare, in tutte le scuole, il 5% del monte ore a informazione e formazione sula sicurezza lavoro.
Il Governo, che non è obbligato a tener conto di queste osservazioni perché si tratta di un parere di conformità, può ora approvare in via definitiva il provvedimento: il sì potrebbe arrivare nel prossimo Consiglio dei ministri, la settimana dopo Pasqua. «Probabilmente tra l’1 e il 2 aprile», ipotizza il sottosegretario al lavoro, Antonio Montagnino.
Il presidente della commissione, Tiziano Treu, fa un bilancio: «Abbiamo tenuto conto delle indicazioni delle associazioni degli imprenditori e dei sindacati. Il Governo ha voluto essere presente a questo passaggio: oggi (ieri ndr) in Commissione c’erano il ministro della Giustizia, Luigi Scotti, il sottosegretario alla Salute, Gian Paolo patta, e il sottosegretario al Lavoro, Antonio Montagnino. NON ABBIAMO TOCCATO LA PARTE DELLE SANZIONI PER NON ALTERARE L’EQUILIBRIO RAGGIUNTO NEL TESTO».
La commissione, continua Treu, «ha ribadito l’opportunità di un periodo transitorio che dia il tempo alle aziende di mettersi in regola. Al contrario della Camera, non abbiamo dato un termine preciso. Deciderà il governo». I nuovi adempimenti per cui sono introdotte nuove sanzioni dovrebbero dunque essere obbligatori dopo un certo periodo dall’entrata in vigore del decreto. La Camera ha suggerito di renderle operative “entro tre mesi” dalla pubblicazione nella “Gazzetta Ufficiale”. È POSSIBILE CHE IL GOVERNO DECIDA DI FAR SCATTARE GLI OBBLIGHI PIÙ COMPLESSI SEI MESI DOPO L’ENTRATA IN VIGORE DEL DECRETO, così come anticipato dal “Sole 24 Ore” il 19 marzo.
«E’ STATA UNA BELLA GIORNATA. Abbiamo superato uno scoglio difficile. C’è stato il massimo senso di responsabilità», commenta Montagnino. «E’ GIUSTO DARE IL TEMPO ALLE IMPRESE DI METTERSI IN REGOLA PERCHÉ NON C’È NESSUN INTENTO PUNITIVO. IL SISTEMA SANZIONATORIO È EQUO E GRADUALE. L’ARRESTO, AD ESEMPIO, È PREVISTO SOLO NEI CASI DI AZIENDE IN CUI SI SVOLGONO ATTIVITÀ PERICOLOSE».
Maurizio Sacconi ha invece votato in commissione, assieme ad altri quattro colleghi di Forza Italia, proprio per le sanzioni. «Abbiamo presentato un parere alternativo in cui si chiedevano precise modifiche. Ad esempio NON PUNIRE VIOLAZIONI FORMALI COME L’INCOMPLETEZZA DEL DOCUMENTO CHE RIPORTA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI. Chiedevamo poi CHE L’ARRESTO AVESSE IN TUTTI I CASI COME ALTERNATIVA L’AMMENDA E CHE LE SANZIONI PECUNIARIE FOSSERO AUMENTATE SOLO DEL 50% RISPETTO AI VALORI STABILITI NEL 1995. CHE SI PREVEDESSE LA SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ SOLO PER UN PERICOLO IMMINENTE E CHE SUSSISTESSE SEMPRE UN NESSO DI CASUALITÀ (SIC) TRA SANZIONE E RESPONSABILITÀ DEL DATORE. Insomma, un approccio più sostanziale che formale».
Fuori dal Palazzo, i sindacati gioiscono e chiedono al Governo di stringere i tempi. «Valutiamo in modo estremamente positivo – dichiarano Paola Agnello Modica, Renzo Bellini e Paolo Carcassi, segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil – la sensibilità e l’impegno delle commissioni parlamentari di Camera e Senato che in poco più di dieci giorni, nonostante la crisi di Governo e la campagna elettorale, hanno esaminato il decreto e fornito il parere, così come già fatto dalla conferenza Stato-Regioni. Molte delle osservazioni del Parlamento potranno migliorare il provvedimento nella stesura finale.»
La sicurezza lavoro, intanto, arriva nei campi di calcio. Domani, prima del fischio d’inizio delle partito di serie A, sugli spalti saranno esposti striscioni tricolore con la scritta: «Sicurezza sul lavoro. Tutti in campo. Nessuno in panchina.»---
(Sole 24 ore 21/03/2008)






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