[Redditolavoro] comunicato stampa della RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO

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Mon Mar 3 10:10:08 CET 2008


La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, (NdR. di Lotta 
di Classe: alla quale partecipano delegati dell’USI AIT e della sua 
associazione di difesa e tutela degli utenti e consumatori: USICONS) 
con una delegazione di venti rappresentanti di tutte le realtà che 
l'hanno promossa (vedi Atti del 26 ottobre '07) e che è cresciuta nei 
mesi successivi con nuove adesioni, ha presentato la marcia/carovana 
che toccherà fabbriche, posti di lavoro, città nei prossimi mesi e che 
si vuole concludersi con una manifestazione nazionale a Roma a metà 
giugno. La presentazione si è tenuta nella sala stampa del Senato della 
Repubblica, raccogliendo la proposta dell'importante realtà della Rete, 
il Comitato 5 aprile di Roma, che con molto impegno ne ha curato tutti 
gli aspetti organizzativi, con l'ausilio tecnico di Salvatore Bonadonna 
senatore del gruppo di Rifondazione Comunista. Si è voluto anche in 
questo modo dare risalto e valore alla proposta e valorizzare 
attraverso essa il ruolo di operai, delegati e Rls, familiari, 
organizzazioni sindacali di base, operatori, artisti, ecc. che stanno 
sostenendo l'iniziativa, che, naturalmente, è autonoma da sindacati e 
partiti ma che richiede il contributo di chi voglia impegnarsi su 
questo terreno. La presentazione è stata fatta da Ernesto Palatrasio 
dello Slai Cobas per il sindacato di classe di Taranto, Ciro Argentino 
Rsu Fiom Thyssenkrupp, Franca Caliolo dell'Associazione 12 Giugno 
familiari vittime operai Ilva/appalto Taranto.Nella presentazione è 
stata spiegata la genesi dell'iniziativa e le esigenze che essa vuole 
raccogliere e mobilitare: una Rete che unisce per un movimento 
permanente e una lotta prolungata innanzitutto dei lavoratori e dei 
delegati attivi, che vuole combattere la tendenza alle grandi 
mobilitazioni immediate e al silenzio che poi copre queste vicende, 
come è stato chiesto a gran voce dagli operai della Thyssen, così come 
vuole dare risalto e voce a tutte le realtà di fabbriche e iniziative 
che sono già state sepolte e dimenticate, come è stato richiesto dagli 
operai Ilva e dalle associazioni familiari.La marcia non è una 'marcia 
per la pace', ma è un percorso di guerra sociale e politica a fronte 
della quotidiana guerra contro i lavoratori; una guerra di civiltà che 
vogliamo combattere per affermare la civiltà del lavoro e dei 
lavoratori, contro la inciviltà dello sfruttamento e del profitto. E' 
un 'movimento per la vita', a difesa delle condizioni di vita e della 
salute dei lavoratori contro la morte in fabbrica sia attraverso gli 
omicidi bianchi sia la morte lenta e prolungata delle malattie 
professionali e dei sistemi di lavorazioni invalidanti.La marcia è un 
sostegno permanente a tutti i coordinamenti, reti che già lottano da 
tempo – basti pensare ai Ferrovieri del Conarls – su questo fronte. E' 
anche una carovana perchè parte da iniziative anche piccole per 
raccogliere dietro di esse in maniera crescente tutte le forze 
disponibili ad unirsi e scendere in campo.La marcia è, come è stato 
detto, un working progress e, nella sua definizione finale, più un 
puzzle che un giro, perchè da tanti posti di lavoro e da tante città 
italiane ognuno ci mette il suo pezzo in unità e autonomia per 
riflettere, come risultato finale, un movimento di denuncia, lotta e 
ribellione; infatti, nel suo percorso prevede assemblee, scioperi, 
manifestazioni, presidi, occupazioni e concerti, teatro, video, 
mobilitazione nelle scuole, nelle università, impegno specifico di 
artisti e giornalisti nel sostenerla e documentarla.Sono previste,
complessivamente 50 assemblee e 20 luoghi di lavoro e città simbolo 
dove si svolgeranno le principali iniziative.Nell'elenco attuale ci 
sono la ThyssenKrupp, l'Ilva di Taranto, le fabbriche di Porto 
Marghera, i porti di Ravenna e Marghera, l'Istituto tumori di Milano, 
la Dalmine di Bergamo, Napoli con due iniziative, la Basilicata con la 
Fiat Sata, la Marlane di Praia a Mare in Calabria, i Cantieri Navali a 
Palermo, le iniziative dei Ferrovieri, le iniziative in Toscana, nel 
Veneto, Brindisi, Manfredonia, ecc.Nel corso della marcia si 
parteciperà allo scontro in atto intorno al Testo Unico sulla sicurezza 
e si generalizzeranno le esperienze avanzate che lavoratori, 
associazioni familiari stanno costruendo e realizzando anche sul piano 
dei processi e delle vertenze legali.Ciro Argentino nel suo intervento 
come Rsu Fiom della ThyssenKrupp, ha evidenziato tutta la giustezza 
dell'iniziativa e disponibilità a svilupparne un sostegno per evitare 
che essa venga ristretta e ghettizzata, partendo dall'ultima morte al 
porto di Genova ha evidenziato che si continua a morire come in una 
guerra e che in questa guerra ci sono più morti che in Irak; che la 
legislazione va rivista; che si tratta di uno scontro anche culturale e 
che tutti devono fare uno scatto su questo terreno; che c'è bisogno che 
i sindacati, sia come fiom che come sindacati di base, tornino ad 
interloquire facendosi autocritica; che gli Rls siano veri difensori, 
esperti; che i corsi di formazione non devono essere fatti dalle 
aziende; e che la vicenda della Thyssen deve servire a tutti i 
lavoratori italiani, alle loro famiglie, perchè i riflettori restino 
accesi. Argentino ha apprezzato la rapidità della chiusura 
dell'inchiesta sulla Thyssen e la pesantezza dei capi di imputazione. 
Ha valorizzato, infine, l'apporto che c'è stato da parte di tanti, 
purchè non diventi un 'circo mediatico'.
Franca Caliolo 
dell'Associazione 12 Giugno ha rinnovato il “lamento”/denuncia verso la 
stampa, le istituzioni; ha espresso tutta la indignazioni perchè i 
morti e le realtà non vengono trattati nella stessa maniera “a Taranto 
si muore e non c'è neanche il 'circo mediatico'”, “Guariniello ha 
chiuso l'inchiesta sulla Thyssen in tre mesi; mio marito è morto da 
circa tre anni all'Ilva di Taranto e l'inchiesta preliminare non si è 
ancora chiusa”. I tempi contingentati della permanenza nel Senato – 1 
ora – hanno impedito che tutte le realtà presenti potessero parlare e 
dicessero forte e chiaro le ragioni per cui sono nella Rete e stanno 
lavorando per questa marcia/carovana, ma la loro voce sarà forte in 
tutto il percorso della marcia. L'ultima parte dell'incontro in Senato 
è stata riservata alla esposizione di Augusto Rocchi della Commissione 
Lavoro, reduce dall'approvazione, appena avvenuta, della prima parte 
del T.U. sulla sicurezza che su vari campi porta un po' più avanti la 
legislazione: appalti, Rls, inasprimento delle pene, ecc., ma che 
proprio per questo viene, in queste ore, contrastata attivamente dalla 
confindustria capeggiata dalla Fiat che ne boicotta l'approvazione.La 
rappresentanza della Rete con un O.d.G. fa appello a contrastare 
l'azione della Confindustria su questo tema, pur sapendo che i 
lavoratori e la lotta su questo fronte richiedono che le leggi vengano 
poi realmente applicate e che su alcuni punti si vada oltre l'attuale 
stesura, ben sapendo che questo dipende essenzialmente dai rapporti di 
forza.La Rete e la marcia ora partono. E' importante che si allarghino 
in partecipazione e iniziative.Alcune iniziative sono in corso sin da 
questi giorni. Segnaliamo, tra le principali.la presentazione della 
marcia a Torino, le iniziative del 13 marzo a Ravenna e la grossa 
iniziativa a Roma del 15 marzo. 
Roma 29.2.2008
RETE NAZIONALE PER LA 
SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO
bastamortesullavoro at domeus.it
 
per 
contatti con la realtà romana che partecipa alla costruzione di una 
scadenza cittadina per il 15 marzo inviare e-mail anche a: 
usiait1 at virgilio.it




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