[Redditolavoro] presentazione marcia carovana

bastamortesullavoro at domeus.it cobasta at libero.it
Sat Mar 1 20:22:50 CET 2008


La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, con una delegazione 
di venti rappresentanti di tutte le realtà che l'hanno promossa (vedi Atti 
del 26 ottobre '07) e che è cresciuta nei mesi successivi con nuove 
adesioni, ha presentato la marcia/carovana che toccherà fabbriche, posti di 
lavoro, città nei prossimi mesi e che si vuole concludersi con una 
manifestazione nazionale a Roma a metà giugno.
La presentazione si è tenuta nella sala stampa del Senato della Repubblica, 
raccogliendo la proposta dell'importante realtà della Rete, il Comitato 5 
aprile di Roma, che con molto impegno ne ha curato tutti gli aspetti 
organizzativi, con l'ausilio tecnico di Salvatore Bonadonna senatore del 
gruppo  di Rifondazione Comunista. Si è voluto anche in questo modo dare 
risalto e valore alla proposta e valorizzare attraverso essa il ruolo di 
operai, delegati e Rls, familiari, organizzazioni sindacali di base, 
operatori, artisti, ecc. che stanno sostenendo l'iniziativa, che, 
naturalmente, è  autonoma da sindacati e partiti ma che richiede il 
contributo di chi voglia impegnarsi su questo terreno.
La presentazione è stata fatta da Ernesto Palatrasio dello Slai Cobas per il 
sindacato di classe di Taranto, Ciro Argentino Rsu Fiom Thyssenkrupp, Franca 
Caliolo dell'Associazione 12 Giugno familiari vittime operai Ilva/appalto 
Taranto.
Nella presentazione è stata spiegata la genesi dell'iniziativa e le esigenze 
che essa vuole raccogliere e mobilitare: una Rete che unisce per un 
movimento permanente e una lotta prolungata innanzitutto dei lavoratori e 
dei delegati attivi, che vuole combattere la tendenza alle grandi 
mobilitazioni immediate e al silenzio che poi copre queste vicende, come è 
stato chiesto a gran voce dagli operai della Thyssen, così come vuole dare 
risalto e voce a tutte le realtà di fabbriche e iniziative che sono già 
state sepolte e dimenticate, come è stato richiesto dagli operai Ilva e 
dalle associazioni familiari.
La marcia non è una 'marcia per la pace', ma è un percorso di guerra sociale 
e politica a fronte della quotidiana guerra contro i lavoratori; una guerra 
di civiltà che vogliamo combattere per affermare la civiltà del lavoro e dei 
lavoratori, contro la inciviltà dello sfruttamento e del profitto.
E' un 'movimento per la vita', a difesa delle condizioni di vita e della 
salute dei lavoratori contro la morte in fabbrica sia attraverso gli omicidi 
bianchi sia la morte lenta e prolungata delle malattie professionali e dei 
sistemi di lavorazioni invalidanti.
La marcia è un sostegno permanente a tutti i coordinamenti, reti che già 
lottano da tempo - basti pensare ai Ferrovieri del Conarls - su questo 
fronte.
E' anche una carovana perchè parte da iniziative anche piccole per 
raccogliere dietro di esse in maniera crescente tutte le forze disponibili 
ad unirsi e scendere in campo.
La marcia è, come è stato detto, un working progress e, nella sua 
definizione finale, più un puzzle che un giro, perchè da tanti posti di 
lavoro e da tante città italiane ognuno ci mette il suo pezzo in unità e 
autonomia per riflettere, come risultato finale, un movimento di denuncia, 
lotta e ribellione; infatti, nel suo percorso prevede assemblee, scioperi, 
manifestazioni, presidi, occupazioni e concerti, teatro, video, 
mobilitazione nelle scuole, nelle università, impegno specifico di artisti e 
giornalisti nel sostenerla e documentarla.
Sono previste,complessivamente 50 assemblee e 20 luoghi di lavoro e città 
simbolo dove si svolgeranno le principali iniziative.
Nell'elenco attuale ci sono la ThyssenKrupp, l'Ilva di Taranto, le fabbriche 
di Porto Marghera, i porti di Ravenna e Marghera, l'Istituto tumori di 
Milano, la Dalmine di Bergamo, Napoli con due iniziative, la Basilicata con 
la Fiat Sata, la Marlane di Praia a Mare in Calabria, i Cantieri Navali a 
Palermo, le iniziative dei Ferrovieri, le iniziative in Toscana, nel Veneto, 
Brindisi, Manfredonia, ecc.
Nel corso della marcia si parteciperà allo scontro in atto intorno al Testo 
Unico sulla sicurezza e si generalizzeranno le esperienze avanzate che 
lavoratori, associazioni familiari stanno costruendo e realizzando anche sul 
piano dei processi e delle vertenze legali.
Ciro Argentino nel suo intervento come Rsu Fiom della ThyssenKrupp, ha 
evidenziato tutta la giustezza dell'iniziativa e disponibilità a svilupparne 
un sostegno per evitare che essa venga ristretta e ghettizzata,  partendo 
dall'ultima morte al porto di Genova ha evidenziato che si continua a morire 
come in una guerra e che in questa guerra ci sono più morti che in Irak; che 
la legislazione va rivista; che si tratta di uno scontro anche culturale e 
che tutti devono fare uno scatto su questo terreno; che c'è bisogno che i 
sindacati, sia come fiom che come sindacati di base, tornino ad interloquire 
facendosi autocritica; che gli Rls siano veri difensori, esperti; che i 
corsi di formazione non devono essere fatti dalle aziende; e che la vicenda 
della Thyssen deve servire a tutti i lavoratori italiani, alle loro 
famiglie, perchè i riflettori restino accesi. Argentino ha apprezzato la 
rapidità della chiusura dell'inchiesta sulla Thyssen e la pesantezza dei 
capi di imputazione. Ha valorizzato, infine, l'apporto che c'è stato da 
parte di tanti, purchè non diventi un 'circo mediatico'.
Franca Caliolo dell'Associazione 12 Giugno ha rinnovato il "lamento"/denuncia 
verso la stampa, le istituzioni; ha espresso tutta la indignazioni perchè i 
morti e le realtà non vengono trattati nella stessa maniera "a Taranto si 
muore e non c'è neanche il 'circo mediatico'", "Guariniello ha chiuso 
l'inchiesta sulla Thyssen in tre mesi; mio marito è morto da circa tre anni 
all'Ilva di Taranto e l'inchiesta preliminare non si è ancora chiusa".
I tempi contingentati della permanenza nel Senato - 1 ora - hanno impedito 
che tutte le realtà presenti potessero parlare e dicessero forte e chiaro le 
ragioni per cui sono nella Rete e stanno lavorando per questa 
marcia/carovana, ma la loro voce sarà forte in tutto il percorso della 
marcia.
L'ultima parte dell'incontro in Senato è stata riservata alla esposizione di 
Augusto Rocchi della Commissione Lavoro, reduce dall'approvazione, appena 
avvenuta, della prima parte del T.U. sulla sicurezza che su vari campi porta 
un  po' più avanti la legislazione: appalti, Rls, inasprimento delle pene, 
ecc., ma che proprio per questo viene, in queste ore, contrastata 
attivamente dalla confindustria capeggiata dalla Fiat che ne boicotta 
l'approvazione.
La rappresentanza della Rete con un O.d.G. fa appello a contrastare l'azione 
della Confindustria su questo tema, pur sapendo che i lavoratori e la lotta 
su questo fronte richiedono che le leggi vengano poi realmente applicate e 
che su alcuni punti si vada oltre l'attuale stesura, ben sapendo che questo 
dipende essenzialmente dai rapporti di forza.
La Rete e la marcia ora partono. E' importante che si allarghino in 
partecipazione e iniziative.
Alcune iniziative sono in corso sin da questi giorni. Segnaliamo, tra le 
principali.
la presentazione della marcia a Torino, le iniziative del 13 marzo a Ravenna 
e la grossa iniziativa a Roma del 15 marzo.


Roma 29.2.2008


RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO
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