R: [Redditolavoro] Resoconto finale giornata Genova

anna a.grav at libero.it
Sat Mar 1 09:59:43 CET 2008


Anch'io credo che oggi più che mai la parola d'ordine percorribile e
credibile nell'immediato sia "basta col precariato". Oggi il fronte e
l'attacco va' portato proprio là dove la borghesia e i riformisti stanno
cercando di sfondare. Con le truppe di sfondamento , leggi Ichino, Veltroni
ecc ecc , la borghesia stà riproponendo l'estensione della precarietà e
l'abolizione dell'articolo 18, simboli questi , presi per sferrare
l'ennesimo attacco ai lavoratori. Allora penso che tatticamente sia
importante rilanciare una parola d'ordine che unisca il fronte quelli del
"posto fisso" e gli "altri" , gli studenti ed i giovani ( prossimi precari)
, che possa far breccia anche ai mass media, che sia immediatamente
comprensibile, i cui risultati siano immediati, che porti anche risultati
nel campo della sicurezza ( quanti dei nostri morti erano precari??).
Insomma ritengo che bisogna rilanciare nell'immediato la parola d'ordine
"Basta al Lavoro Precario, ora e subito"
 

-----Messaggio originale-----
Da: redditolavoro-bounces at ecn.org [mailto:redditolavoro-bounces at ecn.org] Per
conto di vittoria
Inviato: sabato 1 marzo 2008 7.28
A: redditolavoro
Oggetto: [Redditolavoro] Resoconto finale giornata Genova

I compagni di Genova e pure io non danno una valutazione positiva della 
giornata, a fronte della pesantezza della situazione dei lavoratori in 
generale e dei portuali di Genova in particolare.

Intanto i compagni sono andati all'università, dove c'era un.interessante 
incontro con la Baraldini sulle
Black Panther, per vedere se si recuperava qualcuno: c'erano solo una 
sessantina di persone!, sempre i soliti, studenti niente!
Penso che pure questo è un dato che da chiaro lo stato delle cose 
attualmente.
La serata si è conclusa con la spola ai blocchi.

Ora io invece, al contrario di Rapt ,credo che non ci siano considerazioni 
positive da trarre.
Il Fronte del Porto è in mano ai sindacati, con tutto quello che significa.
Non è che ci si può scaldare con pannicelli caldi.
Io già vi avevo postato un link questo
http://liguria.indymedia.org/node/865

dove si vede a che tipo di repressione si è sottoposti nel porto poco  poco 
si alzi la testa.
Qui non è tanto la questione della sicurezza sul lavoro che è in gioco, è la

condizione operaia,la frammentazione della classe, la ricattabilità che 
esiste sui posti di lavoro, tutte cose che portano
ai morti a ripetizione.
La questione centrale è il LAVORO SALARIATO che con tutte le normative 
sfornate per le esigenze della produttività di un capitalismo in crisi, in 
profonda crisi, ha riportato il lavoro salariato a condizioni ottocentesche.
Il porto di Genova e in generale tutti i porti non hanno più la numerosa 
mano d'opera di un tempo, si lavora in pochi e con carichi di lavoro 
pesantissimi.
Il porto di Genova o quello di Trieste non hanno più la funzione strategica 
che avevano tempo fa.
Non è come dice l'erremosciato berty che "ci si è scordati degli operai", è 
che gli operai sono supersfruttati, sono deboli, sono ricattabili e per 
questo muoiono.
Qualsiasi normativa non può stoppare questo stato di cose.
Bisogna uscire dalle normative con il rifiuto del lavoro salariato è un 
percorso difficile ma è l'unico che può salvare le vite.
Comunque vedremo di fare considerazioni più articolate a fine sciopero-
vittoria
www.controappunto.org








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