[Redditolavoro] la precarietà ti stronca la vita: donne in piazza 20 Giugno a Roma
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Wed Jun 25 08:13:03 CEST 2008
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Sent: Tuesday, June 24, 2008 8:12 PM
Subject: [Sommosse] la precarietà ti stronca la vita: donne in piazza 20
Giugno a Roma
Delegazioni di donne lavoratrici, precarie, immigrate, in lotta per la casa
provenienti da diverse città, dal nord al sud, hanno portato la propria voce
e lotta al presidio indetto dalla Rete Nazionale per la sicurezza e salute
sul lavoro che si è svolto a Roma Venerdì 20 Giugno a Piazza Barberini in
prossimità del Ministero del Lavoro dal mattino fino al primo pomeriggio,
una manifestazione per la sicurezza sui posti di lavoro, contro la
precarietà del lavoro, per il diritto di cittadinanza di tutte le
lavoratrici e lavoratori immigrati.
Ben evidente al centro della grande e assolata piazza, piena di striscioni,
cartelloni, bandiere, è stato allestito un punto/tenda autogestito delle
donne presenti.
Grandi striscioni: " Noi Donne, Noi Precarie, Noi Invisibili, Donne in
Movimento - Action A" delle donne di Action A, tra cui diverse immigrate, di
Roma che lottano contro la precarietà del lavoro e che da alcuni mesi hanno
occupato uno stabile vuoto per dar vita a una casa abitata e gestita da
donne aperta a tutti; "Contro la precarietà del lavoro/Per la salute e
sicurezza sul lavoro", "La precarietà ti stronca la vita", delle lavoratrici
dello Slai Cobas per il sindacato di classe e del Movimento femminista
proletario rivoluzionario arrivate da Taranto, Palermo, Ravenna, Milano. E
ancora "Convincono le donne a non abortire e poi quando fai i figli vengono
le assistenti sociali e te li levano perché non hai un lavoro e una casa: Il
lavoro è un diritto, la Casa è diritto" delle donne precarie ex-Pip e del
Comitato di Via Brigata Aosta in lotta per la casa da Palermo.
Vi erano le bandiere tra cui quelle delle disoccupate e precarie in lotta
del Sindacato Lavoratori in Lotta di Napoli, alcune provenienti da
Ponticelli.
Sono stati portati o fatti lì nella piazza, vari pannelli con foto, denunce,
comunicati, articoli di giornali sulle diverse lotte portate avanti, con i
dati statistici sulle condizioni di lavoro o di non lavoro fatte di
sfruttamento, oppressione, discriminazione delle donne e sugli infortuni e
malattie professionali in aumento tra le donne soprattutto in situazioni di
maggiore precarietà; con Dossier/inchieste sulla salute e sicurezza con i
relativi questionari fatti in alcune realtà lavorative, come ad esempio
quelli fatti dalle lavoratrici Slai Cobas tra le operaie della Fiat di
Melfi. E' stato poi preparato un banchetto con materiali, tra cui il Dossier
sul Tavolo Lavoro e Precarietà dell'assemblea nazionale delle femmmniste e
lesbiche, curato dalle compagne del Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario di Taranto che a febbraio hanno preso parte alla due giorni a
Roma .
Nell'ambito della denuncia generale degli attacchi alle condizioni di lavoro
e di sicurezza da parte delle varie realtà presenti, dai rappresentanti
delle lavoratrici e lavoratori della rete nazionale per la sicurezza sul
lavoro, ai familiari dei morti sul lavoro, alle organizzazioni di base e di
classe che organizzano precari e disoccupati, ai comitati immigrati, agli
artisti solidali, efficace e determinata è stata durante la manifestazione
in piazza la doppia denuncia dell'attacco alle condizioni di lavoro e di
vita delle donne, anche sul fronte sicurezza, attualmente poco visibile
anche quando, troppe poche volte, appaiono inchieste e denunce sulle
condizioni a rischio in cui si è costrette a lavorare, così come si nasconde
il legame tra la condizione di crescente femminilizzazione della precarietà
e l'attacco alla salute e sicurezza.
Nel corso del presidio, mentre una delegazione della Rete nazionale con la
presenza di alcune lavoratrici e precarie veniva ricevuta al Ministero del
Lavoro, è cresciuta la conoscenza e la solidarietà reciproca tra le donne
presenti in piazza che sono anche intervenute al microfono aperto
raccontando le diverse esperienze e denunciando anche il silenzio mediatico
che quasi sempre cala su questi avvenimenti come è emerso ad esempio, tra
gli interventi, da parte di una giovane donna immigrata di Action A riguardo
all'occupazione di uno stabile che con altre donne, tra cui diverse
immigrate, da alcuni mesi portano avanti a Roma, non avendo una casa dove
abitare, perché non possono permettersi un affitto di 1000 euro al mese
essendo studentesse, lavoratrici a progetto, cameriere, badanti, per le
quali avere uno stipendio tutti i mesi è sempre più difficile.
La precarietà, condizione quotidiana per migliaia di persone, per le donne è
doppiamente pesante, donne alle quali le politiche antioperaie e
antipopolari dei governi e la concertazione dei sindacati filo padronali
continuano a riservare solo mezzi lavori e mezzi salari legati a più
attacco alla salute e sicurezza, donne discriminate per legge, considerate
"soggetti svantaggiati" dalla legge Biagi la cui applicazione secondo il
nuovo governo, attraverso lo stesso ministro del lavoro Sacconi, deve essere
potenziata e rafforzata, donne la cui precarietà sul lavoro investe non solo
la condizione materiale e fisica, ma anche l'aspetto psicologico, tutta la
dimensione della vita e che per questo diventa anche una "violenza" contro
le donne.
Dalle parole, dalle denunce, dagli scambi di informazioni e opinioni si è
rafforzata la convinzione generale che per cambiare lo stato di cose
esistenti è necessaria la lotta autorganizzata e proprio a partire dalle
donne lavoratrici, precarie, immigrate, dalle giovani che sono la
maggioranza delle donne.
E anche da questo contesto si è rafforzata la necessità della ripresa di
un dibattito sulla condizione generale delle donne in tema di lavoro e
precarietà che porti a generalizzare le diverse esperienze di lotta e i
diversi risultati in un'ottica complessiva di classe e di genere, di un
lavoro di analisi e approfondimento, come arma di lotta su tutti gli
aspetti, contro tutta la condizione generale di oppressione, che mostri le
doppie catene del sistema capitalista verso le donne ma nello stesso tempo
la doppia necessità di romperle e di imporre anche tra i lavoratori il
punto di vista più generale delle donne.
In questo ambito la proposta che è emersa tra le donne presenti al presidio
e che estendiamo con questo messaggio a tutte le altre realtà di
lavoratrici, del movimento femminista e lesbico "sommosse", alle compagne,
collettivi che hanno partecipato alla due giorni di febbraio al Tavolo 4, è
l'organizzazione di un nuovo incontro nazionale sul tema Lavoro/Precarietà
da farsi nel mese di settembre, iniziando a lavorare sin da questi mesi
estivi per raccogliere adesioni, proposte, materiali.
Un forte saluto di lotta a tutte
le compagne e lavoratrici del
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
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