[Redditolavoro] Dichiarazione Finale della IV Conferenza Sindacale Internazionale

SLAI Cobas Cremona slaicobascremona at gmail.com
Mon Jun 9 19:10:01 CEST 2008


*Dichiarazione Finale della IV Conferenza Sindacale Internazionale*


La IV Conferenza Sindacale Internazionale si è riunita a Gonen, in Turchia,
dal 23 al 25 maggio 2008, con la partecipazione di sindacati, attivisti
sindacali e lavoratori avanzati di 14 paesi.

Durante questi giorni, la nostra conferenza si è fatta carico di evidenziare
e valutare problemi, rivendicazioni ed esperienze della lotta della classe
operaia e dei sindacati; ha anche fornito l'opportunità di valutare
determinate linee di lotta e mobilitazione riguardo questi problemi.

In quasi tutti i paesi avvengono attacchi simili per dar modo al capitale
internazionale di estrarre il massimo profitto possibile. Questa particolare
realtà è stata dimostrata grazie alle spiegazioni che sindacati di diversi
paesi hanno dato nei loro interventi relativi alla liquidazione dei servizi
pubblici, agli esempi di precarizzazione, al ribasso dei salari reali, agli
attacchi al diritto alla sicurezza sociale, alle privatizzazioni ed a molti
altri attacchi che sono stati citati.



Pertanto, il carattere di questi attacchi ha reso evidente che la necessità
di sviluppare la solidarietà internazionale ed una lotta comune, se
comparata con il periodo precedente, è ancora più impellente.



La linea del sindacalismo collaborazionista, a favore del "dialogo sociale",
è su un binario morto. Come risultato degli interventi svolti nel corso
della conferenza è emerso chiaramente  che le politiche che hanno portato
allo smantellamento dei servizi pubblici, all'accrescimento della
precarizzazione, alla caduta del livello dei salari reali, agli attacchi
alla sicurezza sociale, alle privatizzazioni e molti altri attacchi diretti
contro i lavoratori sono stati praticati su scala mondiale.



Il dibattito nella conferenza ha portato alla luce la possibilità di fare
dei sindacati il centro della lotta per la classe operaia. Come risultato
dell'esperienza compiuta in taluni paesi ed esposta nella conferenza,
abbiamo visto che c'è un fondamento concreto per ciò. Pertanto, quando
pensiamo ai doveri dei sindacati che lottano, c'è un consenso sul fatto che
uno di questi doveri è praticare tale convincimento.

Come conseguenza degli attacchi dell'11 settembre il concetto di "guerra
contro il terrorismo", che è stato costruito e portato avanti a cominciare
da USA, UE, NATO e da altre istituzioni politico-militari che erano a favore
di tale concetto, ha aperto la porta, in primo luogo in Europa ed in molti
altri paesi, alla diffusione di idee e pratiche nazionaliste e razziste. Il
capitale internazionale ha utilizzato questa congiuntura al fine di:
nascondere le reali cause della disoccupazione e della
povertà; implementare politiche antidemocratiche; ledere i diritti di
sovranità di ciascun stato. Vogliamo ricordare che la nostra conferenza è
contro ogni forma di idee razziste, e contro la realizzazione di politiche
divisorie nei confronti della classe operaia e di riduzione in schiavitù dei
popoli.



Le forze imperialiste dall'Asia al Medio Oriente, dall'Europa dell'Est
all'America Latina usano tutti i mezzi necessari, inclusi quelli bellici,
per rafforzare o assicurare la loro egemonia. Questi sviluppi conducono alla
crescita delle somme che vengono riservate per la difesa nel bilancio di
ogni paese ed al restringimento delle libertà politiche e dei diritti
democratici.

 Durante la conferenza una speciale menzione ed attenzione è stata riservata
ai seguenti punti:

-       La libertà di organizzazione, la rimozione di tutte le
pregiudizievoli limitazioni ai diritti ed alle libertà sindacali, di tutte
le forme di oppressione dirette contro i sindacalisti,  il rilascio dei
sindacalisti imprigionati;

-       Il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai e, tramite
l'attuazione di tutte le necessarie misure riguardanti la salute e la
sicurezza sul lavoro, la cessazione degli infortuni sui posti di lavoro;

-       In tutti i paesi, contro la pressione sul livello dei salari, la
lotta per l'ampliamento dei diritti sindacali e politici deve essere
sviluppata, a cominciare da paghe e diritti sociali;

-       Le politiche che promuovono la privatizzazione della sicurezza
sociale e l'elevamento dell'età pensionabile, così come la privatizzazione
di sanità ed istruzione ed altre forme di privatizzazione, devono essere
fermate. Deve essere sviluppata una lotta per mettere fine a queste
politiche di privatizzazione. Il diritto ad un'educazione libera ed alla
salute deve essere enfatizzato in modo consistente;

-       La necessità di diffondere e rafforzare la lotta contro l'U.E. e la
rivendicazione di un referendum sul Trattato dell'UE;

-       I sindacati devono prestare un'attenzione speciale
all'organizzazione delle giovani lavoratrici irregolari e non protette;

-       Contro le politiche divisorie e concorrenziali portate avanti per
mezzo della differenziazione di condizioni e di retribuzioni, rafforzare la
rivendicazione "uguale salario per uguale lavoro";

-       Una speciale importanza deve essere data alla lotta contro la
disoccupazione e la povertà e all'organizzazione delle masse dei
disoccupati;

-       Risoluzione di tutti i problemi vissuti dalle donne lavoratrici per
porre fine alle discriminazioni di genere;

-       Deve essere portata avanti una lotta in tutti i paesi per una
giornata lavorativa normale e per rendere illegali tutte le forme di lavoro
flessibile e di precarietà;

-       Deve essere potata avanti una lotta per la diffusione e la
protezione di una giornata lavorativa normale e per rapporti di lavoro
stabili, garantiti ed assicurati;

-       Come parte della lotta contro la disoccupazione le ore di lavoro
devono essere limitate per mantenere un ammontare stabile di paghe e di
numero di addetti;

-       Contro tutte le forme di politiche divisorie che sono
state sviluppate in taluni paesi (basate su differenze etniche e
sull'istigazione di sentimenti di animosità provati dai lavoratori indigeni
verso i lavoratori migranti, etc.) i sindacati devono rafforzare la
fraternità e la solidarietà nella classe operaia;

-       Far crescere la consapevolezza riguardo la distruzione dell'ambiente
causata dalla produzione capitalista, che è interamente basata sul profitto.
E, a cominciare dalle risorse idriche, opporsi alle iniziative dei monopoli
per ottenere il controllo delle risorse naturali.

Come risultato della conferenza è stato concordato che i sindacalisti che
hanno partecipato alla stessa condividono una comune ragione di lotta.

La nostra conferenza ha posto davanti a noi i seguenti scopi: organizzare la
prossima conferenza, rafforzando i legami che sono stati costruiti durante
questa conferenza e sviluppando le necessarie pratiche e mezzi di
comunicazione al fine di realizzare questi obiettivi.

Gli operai, i lavoratori e le nazioni oppresse devono continuare a lottare e
resistere contro l'occupazione imperialista. La nostra conferenza afferma il
suo appoggio a queste lotte, a cominciare da quelle in America Latina, in
Medio Oriente e in Asia, di tutte le lotte antimperialiste e dei movimenti
di indipendenza. E  chiede inoltre che tramite il riconoscimento del diritto
di autodeterminazione si giunga: alla fine immediata dell'occupazione
imperialista in Iraq e in Afghanistan, all'indipendenza della Palestina ed
alla risoluzione democratica della questione curda basata su uguali diritti.

La nostra conferenza è solidale con tutti gli operai in sciopero in ogni
parte del mondo, a cominciare dai lavoratori dello zucchero della Haft
Tappeth Cane in Iran, ai lavoratori di Tuzla, Yorsan, Desa e della TEGA in
Turchia, agli operai  Fiat e Alfa Romeo in Italia. Allo stesso tempo
richiede l'immediato rilascio dei lavoratori arrestati in conseguenza della
lotta di Mahalla in Egitto  e di Mansour Osanlou in Iran.



*Viva l'unità e la solidarietà internazionale della classe operaia.*


-- 
SLAI Cobas
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