Reply: RE: Re: Reply: RE: [Redditolavoro] Re:da diffondere e dare un'occhiata(e poi buttare nella spazzatura)

michelangelo.depinto at fastwebnet.it michelangelo.depinto at fastwebnet.it
Tue Jun 3 14:22:57 CEST 2008


E' brutto quando si passa dalle differenze, anche drastiche, di posizioni, agli insulti personali. Non hai di meglio da offrire alla piazza, non hai argomenti ed hai bisogno di chiamarmi "cattolico fascistello"(che poi che vor dì, di grazia, "cattolico fascistello"? Che la definizione che mi dai è piuttosto confusionaria, sai? Di solito uno dà del fascista ma "cattolico fascistello" non l'ho mai sentita; ma sei originale, però,bravo!).
Comunque non sapevo, testa di cazzo(dopo che uno mi chiama "cattolico fascistello" si è passati il limite e se si passa il limite io non mi trovo "fuori casa", anzi...l'esperienza della lista "movimento" insegna come rapportarsi ai provocatori di qualunque specie e pure della specie dei "compagni", testa di cazzo e 7 anni in quella lista...) che i "cattolici fascistelli" avessero posizioni strettamente anti-razziste, anti-potere, anti-delega. E' una scoperta che hai fatto tu indagando nel mondo fin'ora sconosciuto dei "cattolici fascistelli"? Da capo bravo! Non l'aveva ancora scoperto nessuno(neppure il mondo dei "cattolici fascistelli").

Ad ogni modo, testa di cazzo, su questa lista ci stanno parecchi compagni che mi conoscono personalmente e da moooolti anni, scemo di guerra.

Sull'argomento in specifico: che minchia c'entra il fatto che gli immigrati e le etnie zingare soffrano dei comportamenti razzisti, del tutto congeniali al capitalismo per le ragioni che non ripeterò, col fatto che si passa un comunicato del tutto incapace di collegare il razzismo col capitalismo(e non è che è difficile, te lo dice un "fascistello cattolico", figurati...) e perchè mai dovremmo aspettare che siano tutti lì a cantare l'"internazionale"? No, si puà far di meglio, si può sviluppare un discorso anti-istituzionale, che è ovvio dato che son le Istituzioni e i Media a fomentare il razzismo, oltrechè si può sviluppare un discorso anti-delega, nel senso di NON DELEGARE le Istituzioni, le pare sign. testa di cazzo?

Ciò che mi fa più specie è che la mail è firmata dal Webmaster del sito www.usiait.it Ma parliamo del Sindacato Anarchico?

Vedi, testa di cazzo, io sono Anarchico e c'ho 51 anni, quando un pseudo-anarchico scrive le cose che scrivi tu allora sì che si è toccato il fondo.

Michele
(Mickscopa, per chi mi ha conosciuto con questo nick)

p.s.: "cattolico fascistello" te lo dici guardandoti allo specchio, testa di cazzo


<----Original message:---->
From:	info at usiait.it <Info at usiait.it>
Sent:	Tuesday, June 03, 2008 6:30 AM
To:      <michelangelo.depinto at fastwebnet.it>
Subject: Re: Reply: RE: [Redditolavoro] Re:da diffondere e dare un'occhiata

Quindi, visto che non si inserisce in un "discorso anticapitalista" ed è 
scritto da "intellettuali del cazzo", facciamo finta di niente almeno finchè 
zingari, rumeni, cinesi, "italiani poveri" ed "intellettuali del cazzo" non 
si saranno allineati a cantare l'internazionale?
A me sembra più un discorso da cattolico fascistello che da "compagno": 
prima di dare lezioni perchè non ti studi la differenza tra povero e 
proletario e non superi il tuo complesso di inferiorità verso gli 
"intellettuali"(quali poi)?

Il webmaster di www.usiait.it

----- Original Message ----- 
From: <michelangelo.depinto at fastwebnet.it>
To: <redditolavoro at ecn.org>
Sent: Monday, June 02, 2008 3:39 PM
Subject: Reply: RE: [Redditolavoro] Re:da diffondere e dare un'occhiata


>
>
>
>
> <----Original message:---->
> From: cobasta at libero.it <redditolavoro-bounces at ecn.org>
> Sent: Monday, June 02, 2008 6:55 AM
> To:     redditolavoro <redditolavoro at ecn.org>
> Subject: [Redditolavoro] Re:da diffondere e dare un'occhiata
>
>> E' attivo il blog per l'assemblea del 21 contro la repressione:
>> http://21giugnocontrolarepressione.blogspot.com/.
>> Colgo l'occasione per inoltrarvi un appello da diffondere e 
>> sottoscrivere:
>>
>> PREGO FAR CIRCOLARE E RACCOGLIERE ADESIONI.-
>> -----------------------------------------------
>>
>> Siamo persone -- storici, giuristi, antropologi, sociologi, filosofi,
>> operatori culturali-- che da tempo si occupano di razzismo. Il nostro
>> vissuto, i nostri studi e la nostra esperienza professionale ci hanno
>> condotto ad analizzare i processi di diffusione del pregiudizio razzista
>> e i meccanismi di attivazione del razzismo di massa. Per questo destano
>> in noi vive preoccupazioni gli avvenimenti di questi giorni -- le
>> aggressioni agli insediamenti rom, le deportazioni, i roghi degenerati
>> in veri e propri /pogrom/ -- e le gravi misure preannunciate dal governo
>> col pretesto di rispondere alla domanda di sicurezza posta da una parte
>> della cittadinanza. Avvertiamo il pericolo che possa accadere qualcosa
>> di terribile: qualcosa di nuovo ma non di inedito.
>> La violenza razzista non nasce oggi in Italia. Come nel resto
>> dell'Europa, essa è stata, tra Otto e Novecento, un corollario della
>> modernizzazione del Paese. Negli ultimi decenni è stata alimentata dagli
>> effetti sociali della globalizzazione, a cominciare dall'incremento dei
>> flussi migratori e dalle conseguenze degli enormi differenziali
>> salariali. Con ogni probabilità, nel corso di questi venti anni è stata
>> sottovalutata la gravità di taluni fenomeni. Nonostante ripetuti
>> allarmi, è stato banalizzato il diffondersi di mitologie neo-etniche e
>> si è voluto ignorare il ritorno di ideologie razziste di chiara matrice
>> nazifascista. Ma oggi si rischia un salto di qualità nella misura in cui
>> tendono a saltare i dispositivi di interdizione che hanno sin qui
>> impedito il riaffermarsi di un senso comune razzista e di pratiche
>> razziste di massa.
>> Gli avvenimenti di questi giorni, spesso amplificati e distorti dalla
>> stampa, rischiano di riabilitare il razzismo come reazione legittima a
>> comportamenti devianti e a minacce reali o presunte. Ma qualora
>> nell'immaginario collettivo il razzismo cessasse di apparire una pratica
>> censurabile per assumere i connotati di un «nuovo diritto», allora
>> davvero varcheremmo una soglia cruciale, al di là della quale potrebbero
>> innescarsi processi non più governabili.
>> Vorremmo che questo allarme venisse raccolto da tutti, a cominciare
>> dalle più alte cariche dello Stato, dagli amministratori locali, dagli
>> insegnanti e dagli operatori dell'informazione. Non ci interessa in
>> questa sede la polemica politica. Il pericolo ci appare troppo grave,
>> tale da porre a repentaglio le fondamenta stesse della convivenza
>> civile, come già accadde nel secolo scorso -- e anche allora i rom
>> furono tra le vittime designate della violenza razzista. Mai come in
>> questi giorni ci è apparso chiaro come avesse ragione Primo Levi nel
>> paventare la possibilità che quell'atroce passato tornasse.
>>
>> Marco Aime, Rita Bernardini, Alberto Burgio, Carlo Cartocci, Tullia
>> Catalan, Enzo Collotti, Alessandro Dal Lago, Giuseppe Di Lello, Angelo
>> D'Orsi, Giuseppe, Faso, Mercedes Frias, Gianluca Gabrielli, Clara
>> Gallini, Pupa Garribba, Francesco Germinario, Patrizio Gonnella,
>> Gianfranco Laccone, Maria Immacolata Macioti, Brunello Mantelli,
>> Giovanni Miccoli, Giuseppe Mosconi, Grazia Naletto, Michele Nani,
>> Salvatore Palidda, Marco Perduca, Pier Paolo Poggio, Carlo Postiglione,
>> Enrico Pugliese, Annamaria Rivera, Rossella Ropa, Emilio Santoro, Katia
>> Scannavini, Renate Siebert, Gianfranco Spadaccia, Elena Spinelli,
>> Diacono Todeschini, Nicola Tranfaglia, Fulvio Vassallo Paleologo,
>> Barbara Valmorin, Danilo Zolo.
>>
>> Le adesioni possono essere inviate a: _razzismodimassa at gmail.com
>
> Qui non si tratta di fare "polemica politica", come se la Politica, in 
> fondo, non c'entrasse niente e c'entrassero solo gli sconvolgimenti 
> psicologici collettivi delle "masse". I provvedimenti legislativi che il 
> Governo berlusconi sta introducendo a partire dal reato penale di 
> "Clandestinità" ripondono, come tutti quelli che sanno fare i 
> "collegamenti" giusti sanno, a una serie di necessità del Potere dei 
> padroni del mondo e quindi anche dei padroni politici ed economici 
> italiani.
> Il razzismo è congeniale al capitalismo, soprattutto in certe fasi e con 
> tutte le contraddizioni del caso anche nel fronte del Potere.
> Il razzismo serve ad avere manodopera a bassissimo costo(e questa è una 
> delle contraddizioni del Potere perchè degli immigrati hanno bisogno ma 
> per tenere i bassi costi bisogna incrementare il razzismo e quindi 
> lillegalità della condizione di immigrato clandestino).
> Il razzismo serve perchè sicuramente "distoglie" l'attenzione degli 
> oppressi italiani dagli effetti materiali e della qualità della vita degli 
> italiani poveri, scaricando per giunta la rabbia accumulata per la propria 
> condizione su chi sta peggio di loro, anzichè sui responsabili delle 
> proprie sempre più misere condizioni di vita.
>
> Se queste cose che scrivo son vere(e a me appaiono di banale comprensione 
> per me ma soprattutto per i cosiddetti "intellettuali") COME SI FA A 
> RIVOLGERSI A TUTTI NEL COMBATTERE IL FENOMENO DEL RAZZISMO E QUINDI ANCHE 
> AI RESPONSABILI DEL RAZZISMO STESSO?
> Le più alte cariche dello Stato, gli amministratori locali, i 
> rappresentanti dell'informazione, sono quelli che "suonano" la fanfara del 
> razzismo(certo con contraddizioni al loro interno per ciò che riguarda 
> pochi giornalisti e pochi amministratori locali, ma non mi si parli 
> neppure "delle più alte cariche dello Stato" che quelli un giorno, chissà 
> quando, andranno messi al muro ed eliminati fisicamente).
>
> Questo comunicato è CONFUSIONARIO E FUORVIANTE, PIENAMENTE INTERNO ALLE 
> LOGICHE DEL CAPITALISMO, TOTALMENTE FAVOREVOLE ALLA "DELEGA" DELLE NOSTRE 
> VITE "ALLE PERSONE CHE CONTANO".
>
> Per me questo comunicato è BOCCIATO(neppure rimandato a quando avranno 
> dimostrato di aver capito qualcosa in più, sti "intellettuali" del cazzo, 
> che se non hanno capito fin'ora vuol dire che il tufo nella testa è troppo 
> per essere smantellato e io, del resto, non voglio fare il "muratore" del 
> cdervello deli "intellettuali" falliti).
>
> Firmarlo e diffonderlo sarebbe una gran coglionata.
>
>
> Michele
>
> p.s.: ci tengo a precisare che non ce l'ho con chi ha postato il 
> comunicato, ma la mia è VERA polemica politica  e solo ai fatti in sè si 
> riferisce e credo di avere il diritto di praticarla anche con i toni 
> drastici che uso.
>
>
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