[Redditolavoro] LETTERA DI CONTESTAZIONE FIAT AD UN OPERAIO...

frank ficiar frficiar at hotmail.com
Wed Jan 30 20:25:00 CET 2008


			 

				 FIAT GROUP     CNH RISORSE UMANE ITALIA SEDE DI MODENA  MODENA 30 GENNAIO 2008  
	EGR. SIG FICIARA' FRANCESCO con la
presente le contestiamo formalmente, quale addebito disciplinare, ai
sensi e per gli effetti dell' art 7 della Legge n.300 del 20.5.70 e
dell'art 23 e seguenti Disciplina Generale parte terza del vigente
CCNL, il comportamento da lei tenuto e consistente in: 
	-in data 18 gennaio 2008 aver abbandonato
il Suo posto di lavoro senza il permesso del Responsabile almeno dieci
minuti prima dell'orario di mensa, previsto per le ore 12.30, ed essere
uscito dalla portineria di Via Ramelli n.130 alle ore 12.20 rientrando
subito dopo per sostare sotto la pensilina di detta portineria da dove
urlava la seguente frase " all'interno del gruppo Fiat c'e' la
'ndrangheta, meno mafia piu' liberta', ho bisogno d'aria, cosca alzate
la bandiera nera...".
	-il giorno seguente in data sabato 19
gennaio alle ore 6.30, presentandosi al cancello eX-Comau in via delle
suore n.53, che era aperto di circa 50 cm, Ella, arbitrariamente, lo
chiudeva tenendolo bloccato per cinque minuti; alle 6.35 circa,
fotografando col telefono cellulare l'addetto al servizio Antincendio
che nel frattempo era intervenuto per aprirlo, diceva allo stesso : " è
una porta carraia, e' abuso, l'accesso non e' consentito" 
	in relazione a quanto sopra, ci riserviamo
di adottare nei Suoi confronti i provvedimenti del caso. a termini
contrattuali, Ella potraì presentare le proprie giustificazioni entro
cinque giorni dalla data di ricevimento della presente. 
	Distinti saluti.  cnh italia s.p.a. via pico della mirandola 72 Modena   
	IL GIORNO 18 E 19 (SABATO) NEGLI ORARI SPECIFICATI SI ERA IN SCIOPERO CON PICCHETTO AI CANCELLI   
	(IL COSIDDETTO CANCELLO EX.COMAU TRATTASI
DI PORTA CARRAIA E NON PORTINERIA, COMUNQUE PRESIDIATA DAGLI OPERAI IN
SCIOPERO PER EVITARE FURBATE , IL POMPIERE PRESENTE NON DOVREBBE
PENSARE ALL 'ANTINCENDIO NELLO STABILIMENTO???)
	
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Chiusa per mafia Calcestruzzi, leader nel cemento calcestruzzi spa È il
primo produttore italiano di cemento. Da mercoledì è chiuso per mafia.
Il gip del Tribunale di Caltanissetta ha posto sotto sequestro la
Calcestruzzi spa, l’azienda italiana leader della produzione di
calcestruzzo società che è valutata 600 milioni di euro e che fa parte
del gruppo Italcementi. Quattro ordini di custodia cautelare hanno
raggiunto l’amministratore delegato Mario Colombini e tre dirigenti:
Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania,
Francesco Librizzi, ex-capo area per la Sicilia, e Giuseppe Giovanni
Laurino, anche lui ex dipendente come capo area per la Sicilia. Le
accuse a loro carico vanno dalla truffa all’intestazione fittizie di
beni, fino all’inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Per
tutti – come si dice chiaramente nei provvedimenti firmati dal gip
Giovambattista Tona, su richiesta del procuratore aggiunto Renato Di
Natale e del pm della Dda, Nicolò Marino – c’è l’aggravante del
favoreggiamento nei confronti di Cosa Nostra. Secondo gli inquirenti,
la Calcestruzzi avrebbe proceduto, non solo in Sicilia ma su tutto il
territorio nazionale, alla creazione di fondi neri, «da destinare,
quantomeno in Sicilia, alla mafia». L'azienda avrebbe fornito
calcestruzzo di qualità inferiore a quello richiesto dalle imprese che
eseguivano appalti pubblici. Questo sistema, per gli inquirenti,
sarebbe stata «una strategia aziendale della Calcestruzzi, adottata su
scala nazionale e gestita a mezzo, anche, del sistema informatico, con
la consapevolezza dei vertici aziendali». Ad inchiodare
l’amministratore delegato e i dirigenti ci sono non solo i documenti
acquisiti durante le perquisizioni effettuate negli stabilimenti
siciliani e negli uffici della direzione di Bergamo, ma anche gli
accertamenti tecnici effettuati su alcune opere edilizie, nonché le
dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia. Secondo la Procura di
Caltanissetta la Calcestruzzi avrebbe creato fondi neri pari al 30 per
cento del fatturato annuo in Sicilia. Secondo i magistrati l'azienda
avrebbe realizzato una doppia tabella per far produrre il calcestruzzo
da fornire per le opere pubbliche. «Una ufficiale e corretta - ha detto
il procuratore Di Natale - ed una seconda tabella che prevedeva
quantità minori da fornire nelle opere pubbliche. E ciò consentiva la
creazione di fondi neri». Il sistema informatico della Calcestruzzi,
secondo il procuratore Di Natale, operava in Sicilia e nel resto
d'Italia e «per evitare il compimento di ulteriori attività analoghe da
parte della società, è stato sequestrato». Secondo Di Natale,
l'amministratore delegato di Calcestruzzi Spa, Mario Colombini, di 62
anni, «ha fornito il suo consenso e il suo avallo nella piena
consapevolezza che i soldi potevano finire alla criminalità
organizzata». Gli investigatori nisseni adesso stanno cercando di
appurare se il sistema della "Doppia tabella" sia stato utilizzato
anche nel resto d'Italia. Il fatturato annuo della Calcestruzzi è di
crica 400 milioni di euro annuo. «Abbiamo provveduto al sequestro della
Calcestruzzi Spa perché era in corso una operazione Mastro Lindo». Lo
ha sostenuto il procuratore reggente di Caltanissetta, Renato Di
Natale, nel corso della conferenza stampa per illustrare l'operazione
"Doppio colpo". Secondo Di Natale, la società avrebbe cercato di far
intendere che il sistema della "Doppia tabella" veniva utilizzato solo
in Sicilia e per questo nel dicembre scorso avrebbe chiuso tutti gli
impianti nell'Isola. Secondo il sostituto Nicolò Marino, dall'unico
server della Calcestruzzi venivano prodotte «tre o quattro ricette,
tutte diverse, per creare il calcestruzzo». Secondo gli investigatori,
sarebbe stato effettuato un tentativo di ripulire i computer. «Pensiamo
- ha aggiunto Marino - che siano riusciti a pulire qualche dato». «Gli
amministratori giudiziari, nominati dal Gip - ha continuato Marino -
hanno emesso già oggi un ordine di servizio per diffidare i
responsabili di zona della Calcestruzzi Spa in Italia ad utilizzare le
"ricette" concordate negli appalti». A proposito del comitato dei saggi
che la Calcestruzzi Spa ha comunicato di aver istituito nel dicembre
scorso, Di Natale ha detto: «Ufficialmente non abbiamo alcuna notizia
dell'esistenza di alcun comitato di saggi». 
	Pubblicato il: 30.01.08 Modificato il: 30.01.08 alle ore 16.39

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