[Redditolavoro] giornata nazionale di lotta contro i licenziamenti
politico sindacali, per far cadere le montature giudiziarie, contro ogni
repressione delle lotte operaie e sociali e delle organizzazioni dei
lavoratori
CyberGodz
cybergodz at ecn.org
Tue Jan 29 09:57:36 CET 2008
Fulvio ha scritto:
> Un giorno vi spiegherò che differenza c'è tra il lavoro e il lavoro salariato ...
non sarebbe male parlarne un po' su questa lista, senno' finisce che si
danno troppe cose per scontate e si pensa che l'unica cosa che si possa
fare siano iniziative sindacali (piu' che legittime, ci mancherebbe, ma
non sono proprio la strada verso la liberazione del/dal lavoro, almeno
per come la vedo io..). Per esempio, non sono convinto che si possa
parlare di lavoro senza intendere quasi in automatico "lavoro
salariato". La butto giu' cosi' piu' per provocazione che altro, ci
mancherebbe, pero' mi va di aprire un po' di dibattito (possibilmente
non troppo invasivo ne' troppo palloso) su queste cose in questa lista,
che chiamandosi "reddito/lavoro" credo che ogni tanto debba affrontarle.
Altra provocazione: per esempio, sono convinto che chiedere lavoro tout
court come spesso accade (e questa critica non e' alla lista quanto ai
lavoratori stessi) significhi ne' piu' ne' meno che chiedere di essere
sfruttati. Se come lavoratore sei interessante solo se produci
plusvalore, verrai chiamato solo a queste condizioni, cioe' se in
qualche modo la tua attivita' e' profittevole dal punto di vista
capitalistico. Richiere quindi mero lavoro tout courti, significa ipso
facto richiedere di essere sfruttati.
Da un punto di vista non capitalistico, invece, la richiesta di lavoro
diventa semplicemente assurda. Almeno di quel lavoro che conosciamo
oggi. Con la fine del capitalismo, sempre per come la vedo io, dovrebbe
finire anche l'ossessione della produzione e della produttivita',
specialmente quella di manufatti assurdi e inutili (almeno prodotti in
serie e a ritmi e quantita' folli), come per esempio le automobili o le
bombe. In questo senso, non sarebbe piu' possibile una "occupazione"
come viene intesa attualmente, e nemmeno di fatto desiderabile.
Se ci si fa caso, gli operai e comunque il movimento operaio hanno
ottenuto qualcosa quando hanno lottato "contro" il lavoro, ed hanno
chiesto piu' liberta' e piu' vita: con la riduzione della giornata
lavorativa, della vita lavorative, con richieste come casse mutue,
pensioni, riconoscimento di maternita' o di diritto allo studio, e via
di seguito.
Invece oggi come oggi mi sembra che il movimento operaio si diventato
come un docile cagnolino che implora occupazione al padrone, il quale
ovviamente si comporta secondo le sue regole e profitta senza indugio di
questo stato catalettico della classe operaia. Rinnovi dei contratti
ridicoli e negazione dei piu' elementari diritti vengono ingioiati
(anche e soprattutto grazie ai sindacati "ufficiali") con una facilita'
inquietante, e tutto va avanti con una certa rassegnazione,
indubbiamente indotta in gran misura da media e politici, ma anche
sicuramente troppo interiorizzata dalla classe operaia.
Detto tutto questo, non ho detto nulla. Mi piacerebbe solo solleticare
una riflessione e una discussione un po' "atipica" rispetto a quello che
oggi va per la maggiore.
Un saluto a tutti
max
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