[Redditolavoro] basta precarietà

slaiCobaSindacatoClasse cobasta at libero.it
Mon Jan 21 08:20:15 CET 2008


BASTA PRECARIETA' SENZA SE E SENZA MA
DEMOCRAZIA SINDACALE VERA E IN MANO AI LAVORATORI
Che la precarietà sia diventato il problema dei problemi è chiaro per tutti, 
in primis per i lavoratori, e tra loro i più giovani, che sulla propria 
pelle ne subiscono i nefasti effetti. Ma anche per tutte le organizzazioni 
sindacali e politiche. Tutti ne parlano, tutti dicono che è una emergenza, 
ma nessuna soluzione seria è emersa sia dalle organizzazioni sindacali 
confederali che dai partiti- del governo o dell'opposizione. In questo 
contesto è stata lanciata una campagna referendaria contro la precarietà e 
per la democrazia sui posti di lavoro. Se pur con limiti, tra i quali il 
fatto che si vuole l'abrogazione della Legge 30 (o Biagi che dir si voglia), 
ci si "dimentica" di chiedere anche l'abrogazione del Pacchetto Treu, base e 
madre di tutte le precarietà, che significa come alla COMEDIL di Cusano 
Milanino, il licenziamento anziché il rinnovo del contratto a tempo 
indeterminato di 5 giovani operai, mentre l'Azienda è in piena espansione. 
Così come nella piattaforma non emergono due fatti : il dato drammatico che 
la precarietà è oggi fattore determinante nell'aumento di incidenti e morti 
di e sul lavoro (basta "ricordare" che in questa regione si muore di 
precarietà anche a 70 anni, come è successo in provincia di Varese e 
Milano); ma anche il fatto che la precarietà, o meglio le direttive del 
Pacchetto Treu e della Legge 30, siano state avvallate dai confederali nei 
rinnovi dei contratti. Nella piattaforma anche sul fronte della Democrazia 
sindacale emergono alcune "lacune", per chiarezza e necessità di sintesi, ne 
citiamo due. Il primo riguarda il fatto che è da sempre scontato che i vari 
governi, di destra come di sinistra, hanno legiferato per favorire gli 
interessi dei padroni, e che cgil-cisl-uil in nome della concertazione, 
sbilanciata dalla parte dei padroni, hanno preteso l'egemonia della 
rappresentanza e l'ostracismo verso il sindacalismo di base e qualsiasi 
forma di autorganizzazione dei lavoratori.Il secondo aspetto della falsa 
democrazia che impera sui posti di lavoro è quella che oggi sta assumendo 
sempre più le forme di "terrorismo" padronale, con licenziamenti politici di 
delegati sindacali (principalmente nel gruppo Fiat, da Melfi a Pomigliano 
passando per Termoli), ma anche dei vergognosi licenziamenti di delegati 
alla sicurezza che, coerentemente, al di la delle appartenenze, denunciano 
le inadempienze delle Aziende.  Ma è fatta anche di montature giudiziarie 
(anche questa partita dal gruppo Fiat) tese a criminalizzare e cancellare un'intera 
organizzazione del sindacalismo di classe (come nel nostro caso), ma che è 
un segnale di un più ampio attacco ad ogni forma alternativa ai confederali. 
Anche su questo fronte i confederali sono parte agente nell'attacco ai 
diritti, alla libera espressione e organizzazione dei lavoratori. Basta 
ricordare il fatto che la Cgil ha licenziato un dirigente e delegato RLS al 
porto di Napoli, "reo" di difendere la salute e sicurezza dei lavoratori - 
dopo l'ennesima strage di operai al porto di Marghera suona come un chiaro 
abbandono della classe operaia - (questa prassi non è "patrimonio" della 
sola Cigl, la Cisl a Milano ha licenziato due suoi rappresentanti, "rei" di 
dissentire dalle direttive dei dirigenti); così come sono in prima fila 
nella delazione, isolamento, copromotori di licenziamenti, nel gruppo Fiat 
ma non solo.
Nonostante, a nostro giudizio, questi limiti, abbiamo aderito alla campagna 
ritenendo necessario, in primis, portare il nostro piccolo contributo di 
proposte e per cercare di allargare quanto più possibile la partecipazione e 
il protagonismo dei lavoratori, al di là di tessere e appartenenze.
In Istituto anche SdL ha aderito e promosso questa campagna, siamo inoltre 
convinti che anche delegati e lavoratori di altre sigle siano interessati ad 
affrontare le tematiche della Precarietà e della Democrazia. Per queste 
ragioni invitiamo tutti a partecipare all'assemblea del 26/01/08 che si 
terrà alla Sala Conferenze di Palazzo Reale (piazza Duomo) alle ore 15.00, 
ma principalmente a  partecipare e contribuire a costituire  un Comitato 
Referendario in Istituto, non di una singola sigla, ma che sia arricchito 
dalle proposte paritetiche di tutti.


 Slai COBAS Fondazione INT per il sindacato di classe

cobasint at tiscali.it; cell. 338-7211377

 




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