[Redditolavoro] 3 RIFLESSIONI DA SALDATORE...

frank ficiar frficiar at hotmail.com
Tue Jan 15 22:19:53 CET 2008



		QUESTE ULTIME 4 GIORNATE (MARCHIONNE, PRODI,  MONTEZEMOLO E VELTRONI) SENZA CONTARE  LA MONNEZZA DI DESTRA...

		
			
				da				 falce
			 	@ 2008-01-15 - 21:16:09			 

				

I
METALMECCANICI IN FORZE  IN TUTTO LO STIVALE, ANCHE OGGI HANNO BLOCCATO
LA PRODUZIONE PER RAGGIUGERE IL CONTRATTO SOTTO ATTACCO,  UNA UNIONE
SULLA BASE DEI NOSTRI MINIMI E NATURALI INTERESSI; RECUPERO SALARIALE
SENZA SCAMBI ORARI E PERMESSI PESANTEMENTE SCHIACCIATI, CI SIAMO UNITI
IN COALIZIONE COME OPERAI.  ABBIAMO DIMOSTRATO AI PADRONI E ALLE VARIE
PARROCCHIE SINDACALI, CHE CI SIAMO, SIAMO CONSAPEVOLI CHE E' SOLO UNA
PRIMA RISPOSTA, MA NESSUNA SVENDITA SARA' ACCETTATA, DA QUALUNQUE PARTE
VENGA, E QUESTO E' IL PRIMISSIMO RISULTATO DI QUESTI GIORNI, INTORNO A
NOI, AMICI E NEMICI, LO SANNO.
	SCIOPERI  CONDOTTI DA UNA VARIA UMANITA' 
MESSA A  1000 EURO AL MESE,  E' GIA' UN BEL "SPENDERSI", INVESTIAMO IL
NOSTRO FUTURO...
	IN TANTI POSTI GLI OPERAI SI SONO
ORGANIZZATI E IN POCHE ORE HANNO "SPAZZOLATO"  LE FABBRICHE USCENDO 
NELLE STRADE STRADE ED AUTOSTRADE CON TUTTA LA LORO GIOVENTU'
DILAGANTE, DIROMPENTI UN PO' OVUNQUE, DA EST AD OVEST, DA NORD A SUD,
ALLA FACCIA DI CHI HA LA "MONNEZZA" NEL CERVELLO.
	HANNO FERMATO TANTE STAZIONI, MA TUTTI I
COSIDDETTI MASS-MEDIA HANNO MINIMIZZATO E DISTORTO, MISTIFICATO E
CENSURATO LA NOTIZIA...
	 QUELLI CHE DOMINANO HANNO STESO UNA
SPESSA CORTINA FUMOGENA A QUESTE INIZIATIVE, QUESTO CI CONFERMA, UNA
VOLTA DI PIU' CHE E' UN SISTEMA DITTATORIALE PER GLI OPERAI.
	LA CITTADINANZA E' DISTRATTA? UNA
"CITTADINANZA"  DI BURATTINI PREZZOLATI CHE SI CREDONO LIBERI SOLO
PERCHE' SI SFRUTTA, SI DOMINA, SI FALSIFICA, PER TENERE A LIVELLI
BESTIALI QUELLA ALTRA MINORANZA DI DIVERSI MILIONI DI PERSONE CHE
VENGONO CONSUMATI PRODUTTIVAMENTE NELLE FABBRICHE, CANTIERI ECC, FINO
ALLA MORTE...
	E' UNA CITTADINANZA SILENZIOSA E MESCHINA
CHE ALLIGNA IN TUTTE LE CLASSI SOCIALI,  ANCHE QUI, COME OPERAI, CE NE
RICORDEREMO PER LE PROSSIME INIZIATIVE...
	NEL FRATTEMPO 3 COSE...
	MARCHIONNE A POMIGLIANO
(a.d. Fiat) IL DEMOCRATICO by Operai Contro  Numero 322 Pubblicato il sab, 12 gen @ 21:56
	 Il piano di risanamento di Marchionne è
partito subito con la mobilità forzata per centinaia di operai. Lo
stesso “corso di formazione” è apparso ben presto per quello che è,
l’obiettivo è solo quello di asservire gli operai alla disciplina della
produzione. Come in un carcere è subito stata costante la presenza
massiccia dei guardiani. Ad ogni minima “infrazione” sono scattati i
provvedimenti disciplinari, tutti per motivi futili: piccoli ritardi,
fumare nei bagni, attardarsi nelle pause. E’ stata tolta l’agibilità
agli stessi delegati sindacali. Si è arrivati alla sospensione
(licenziamento) di due operai, fra cui un esperto dell’Ugl, Angelo
Valentino, accusati di un diverbio con i vigilantes Giovedì 10 gennaio,
dopo decine di provvedimenti disciplinari è scattata la protesta con il
coinvolgimento di centinaia di operai. Si sono avuti cortei interni e
alla fine, alle ore 13.00 si è usciti dallo stabilimento e si è fatto
un presidio ai cancelli principali. La risposta dell’azienda non si è
fatta attendere: il venerdì 11 sono partiti diversi telegrammi che
annunciavano la sospensione cautelativa dal lavoro. Telegrammi
praticamente tutti uguali. “Lei organizzava e successivamente
capeggiava un nutrito corteo interno ponendosi alla testa del medesimo
e risultandone attivo animatore…”. I nuovi telegrammi di sospensione
(licenziamento), sono arrivati a sette operai e delegati: Mario Di
Costanzo, delegato Fiom, Aniello Niglio, esperto della Fiom, Luigi
Aprea, delegato Slai, e gli operai Andrea Prete (Cobas), Ciro Colella
(Slai), Francesco Mazzella (Slai) e Milena Giammatteo (Fim). Le voci
che corrono dicono però, che altri telegrammi stanno per partire. La
FIAT azzera tutta l’opposizione in fabbrica preparandosi alla
ristrutturazione e al ridimensionamento dello stabilimento. A
Pomigliano si dovranno fare solo le auto di lusso. Un segmento di
nicchia dove non servono tanti operai. Si buttano così fuori prima di
tutto gli anziani, costretti alla mobilità forzata. Poi si licenziano i
delegati non affidabili e gli operai combattivi. Si terrorizzano tutti
gli altri. Alla fine, a fabbrica piegata, si farà il repulisti. Questo
è il vero piano di Marchionne. Le illusioni dei sindacalisti si stanno
sgonfiando, anche se la FIOM, che si era fatta convincere da Marchionne
e che ora paga un prezzo salato con il licenziamento di due dei suoi,
insiste parlando di tradimento dello spirito del piano di rilancio
dell’Alfa di Pomigliano. Tutte le dichiarazioni iniziali sulla bontà
della ristrutturazione della FIAT di Pomigliano, che veniva attuata con
l’investimento di 110 milioni di euro, cozzano ora contro la dura
realtà. Non esistono padroni buoni. E non esiste un modo di produrre
buono per gli operai: le innovazioni impiantistiche, le “migliori”
condizioni di lavoro, nella fabbrica moderna, sono sempre orientate ad
aumentare il lavoro degli operai per spremerli meglio e guadagnare di
più sulla loro pelle. Il piano Marchionne è in realtà una serrata per
piegare gli operai, per sottometterli ad un maggior grado di
sfruttamento. La difesa legale degli operai licenziati non basta, è
necessaria una risposta unitaria e compatta di tutti gli operai FIAT,
al di fuori della logica delle parrocchie sindacali.
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	Prodi a guastalla (reggio emilia)...
«Signor presidente, prendiamo troppo poco»
«Presidente, prendiamo troppo poco» - ha detto un giovane operaio a
Prodi che ha annuito: «E’ vero, c’è stata una perdita del potere di
acquisto degli operai negli ultimi dieci anni molto forte - ha detto il
presidente Prodi - adesso abbiamo cominciato a correggerla un po’, ma
ci vuole tempo». «Lei lo sa, è durissima - ha insistito il giovane - io
prendo 1200 euro al mese ma per andare a pari ce ne vorrebbero almeno
1800». «Penso proprio di sì - gli ha risposto Prodi - E’ un problema
che già da un anno avevo rilevato, non solo tra gli operai di basso
livello, ma anche tra i tecnici e gli operai specializzati». Il giovane
ha quindi spiegato a Prodi: «Io sono specializzato, lavoro a
Guastalla». «Alla Smeg?» - ha chiesto Prodi, ricevendone la conferma
dal giovane. Poi gli ha stretto la mano dicendogli «Auguroni, gli ha
risposto congedandosi velocemente». Prodi ha voluto dire " auguri,
potete morirci con i 1200 euro"...ed e' quello che pensano e vogliono
tutti quelli che prosperano sulla ricchezza prodotta dalla miseria e
schiavtu' salariale degli operai... Riflettete tutti, il ferro e'
incandescente ma nessuno tantomeno le classi medie se ne vuole
accorgere, anzi hanno già ritirato gli auguri e alzato i prezzi. Molti
sono i privilegi che i padroni elargiscono sulle nostre spalle e sulle
nostre moderne catene per oliare i carrozzoni, noi ci teniamo la loro
"monnezza"... Sarebbe anche ora di schierarsi su tutti i fronti con gli
operai in lotta, i colpi li stiamo dando , un ondata di scioperi anche
oggi, tv e stampa minimizza e distorce, il papa "soprassiede" alla
sapienza o all'ignoranza? Che si fa' allora a cuccia? Per Montezemolo
la colpa della fame operaia e' degli operai che vogliono lottare, della
fiom e pure della fim, ah ah...Berlusconi insegna, piagni e fotti!!! 
	infine...  
	VELTRONI A ROMA PIANGE PER I PADRONI E RIPROPONE
LE CORPORAZIONI 

Veltroni afferma che “L’imprenditore è un lavoratore.
Che rischia, che ci mette del suo, che magari non dorme di notte perché
ha un mutuo in banca e non sa se potrà pagarlo”. Ma questi
imprenditori, signor Veltroni, sono gli stessi che pagano gli operai
con un salario così basso da essere finito all’ultimo posto in Europa?
Questi operai con le loro famiglie e gli impiegati con analogo profilo
salariale, lei sa quanti sono signor Veltroni? Questi imprenditori sono
gli stessi che uccidono ogni giorno 4 o 5 operai, mascherandoli come
“incidenti sul lavoro? Questi operai assassinati signor Veltroni, li ha
contati quanti sono con le loro famiglie? Lei piange per gli
imprenditori che impiegano milioni di lavoratori atipici, il cui
salario è ben lontano dai pur miserabili mille euro al mese? Ha contato
quanti sono i lavoratori atipici con i loro famigliari? Se dovesse
campare lei con 650 euro al mese, cosa penserebbe rileggendo le
chiacchiere delle sue interviste? Certo il suo reddito è ben superiore,
frutto di una fulgida carriera scolpita nell’agiatezza all’ombra di
chiacchiere, simile alle sue. Lei piange per l’insonnia del padrone che
deve pagare il mutuo per far profitti. Tanti operai invece non possono
più pagare il mutuo per la casa, oltre a perderla, si trovano senza una
lira in mezzo alla strada, magari con qualche debito, contratto quando
tra i salti mortali cercavano comunque di farcela inseguendo l’aumento
della rata mensile. Ma le sue signor Veltroni non sono sole chiacchiere
al vento, sono ben più pericolose quando arriva a ipotizzare “una
alleanza tra imprese e lavoro”, ben sapendo che in sé il lavoro è un
concetto astratto, e lei per lavoro intende chi lo fa, ossia gli
operai. Gli operai sono antagonisti ai loro sfruttatori e viceversa.
Non per una questione ideologica, ma per il naturale rapporto tra
padrone e schiavo salariato. Gli operai vendono la loro forza lavoro in
cambio di un salario e, al contrario di quanto afferma lei, non “hanno
un grande patriottismo aziendale”. Questo glielo vorrebbe inculcare
lei, perché solo tenendo gli operai sotto lo sfruttamento
capitalistico, lei signor Veltroni e tutti quelli come lei, sperano di
continuare a vivere bellamente con la ricchezza prodotta dal lavoro
operaio. 
	(L’intervista a Veltroni è sul Corriere della sera di domenica 13 gennaio 2008)

					
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