[Redditolavoro] OPERAI E PADRONI AI FERRI CORTI NELLA CRISI...
frank ficiar
frficiar at hotmail.com
Wed Feb 6 16:49:49 CET 2008
ESPLODE LA CRISI: DI FRONTE OPERAI E PADRONI...
Operai,
proviamo a mettere a fuoco il contesto disastroso nel quale siamo
immersi. Tutti accettano quasi con fatalismo granitico il primato
indiscusso del Profitto. ma questo primato su tutto cio' che regola
l'esistente, dall'economia alla politica, dalla societa' allo
spettacolo, questo Dio del Profitto sembra unificare il pensiero di
teologi e filosofi, le idee dominanti sono le idee della classe
dominante.
Ma questo profitto ha una appropriazione socialmente garantita, cioe'
se ne appropriano le classi superiori sfruttando intensivamente
forza-lavoro degli operai in ogni comparto della produzione e
circolazione delle merci. Quali sono i fenomeni in uguale espansione
nel nostro campo, nel campo operaio? Primato indiscusso in Europa di
morti, infortunati, invalidi, avvelenati di lavoro dai dati eurispes,
OLTRE 1.OOO.OOO gli infortunii sul posto di lavoro, un morto in media
ogni 7 ore dicono, solo oggi 5 febbraio gia' 5 morti. Nello stesso
contesto come giustificare la carneficina di fronte ai profitti? la
litania di padroni, politici e vasi strati dei sindacati poggia su 2
totem: concorrenza e competitivita', a cui si affiaca una terza sempre
presente: produttivita'. Ma cosa ha portato questo sviluppo della
concorrenza e competitivita', questo aumento poi della produttivita'
reale degli operai (e fasulla in altre classi sociali, perche' si fa'
volutamente confusione col termine) su scala internazionale? Nuovi
aumenti dei guadagni per i gruppi monopolistici come Fiat e
Finmeccanica, Guerre per l'accaparramento delle risorse, persone, e
cose nei vari punti del mercato mondiale (imperialismo), rovina e
assogettamento dei gruppi meno attrezzati, fusioni bancarie,
speculazioni e politiche di indebitamento per piazzare merci comunque e
dovunque nel mondo, spazzatura e monnezza a cielo aperto.
I segni a fuoco di tutto cio'
li vediamo nei popoli oppressi dai paesi imperialisti come l'italia, e
identici li vediamo sulla pelle di milioni di operai e sulla loro
condizione materiale all'interno delle metropoli imperialiste.
Ma anche questo genocidio in
atto non puo' fermare LA CRISI che inevitabilmente partita dagli
u.s.a. porta la tempesta anche in europa, l'indebitamento e' scoperto
e quindi restrizione dai mercati azionari e quelli reali e cosi via in
un crescendo nel quale per mantenere saggi di profitto ad un certo
livello non possono che ritornare a estorcere ancora salari. Ancora i
salari? Sbottera' il buon borghese!!!Non dovevano aumentare almeno in
parallelo a profitti e ricavi, grazie a tutte le rapine in giro per il
mondo?
Nemmeno per sogno!!!, al
contrario sono calati progressivamente anno per anno con un aumento
della produttivita' molto forte per finanziare le "imprese" dei
padroni, e visto che l'unica fonte di entrata per gli operai e' il
salario, siamo alla fame.
E cosa ci ha portato l'altra
parola chiave dei padroni. flessibilita'? Parola, per loro, ma che si
traduce in fatti ben concreti nelle fabbriche, con codici, regolamenti,
discipline speciali per far andare le braccia degli operai piu' forte,
con piu' intensita', per piu' ore al giorno, e se non ce la si fa'
diventano altrettanti facili e naturali licenziamenti, multe, richiami,
pressioni, intimidazioni, e anche pestaggi (vedere dossier di
repubblica sul lavoro nell'agricoltura ed edilizia).
Dopo tutto cio' nel 2008
senza contare l'enorme sacca di lavoro nero (ires-cgil 32%), abbiamo
anche il lavoro irregolare al 13% rispetto al totale della popolazione
attiva. Sono 2 milioni e 951 mila i lavoratori irregolari in Italia. A
dirlo è l'Istat, nel rapporto 'La misura dell'occupazione non
regolare', riferita a dati del 2005, perche' degli ultimi 2 anni non
c'e' neanche uno studio. Ma non avevano risolto il problema con milioni
di contratti precari a partire dalle fabbriche? Ecco qui riuniti tutti
i valori della borghesia: gli operai devono sgobbare di piu' per dio, patria, profitto, nobilta', clero,
borghesia, sembra un mondo a corto circuito, cosi' non vanno da nessuna
parte, lo sanno loro che fanno i balletti un po' preoccupati, ma lo
sappiamo anche noi operai, proviamo a metterci mano.
Operai : la riscossa
dalla nostra schiavitu' va' condotta a partire da noi stessi, solo organizzandosi a dovere; lasciamo la
fatalita' agli sfruttatori e a chi ci vuole sfruttare per interessi che
non sono nostri. Sono in crisi le istituzioni come sindacato e
politica, sembra che almeno l'80% dei lavoratori diffidano fortemente
di partiti e sindacati? Fuori i borghesi dagli organismi degli operai,
facciamo pulizia; gli operai organizzati indipendenti con un proprio
programma a breve e alla lunga. Chi ce lo puo piu' impedire? Non ci
siamo mai stati, gli operai ribelli non aspirano a nessuna
redistribuzione di ricchezza, quella la lasciamo ai buffoni di
rifondazione, noi vogliamo uscire dalla rovina nel quale ci tengono,
per esserci davvero andiamo a spezzare quei mille fili dal quale si garantiscono
profitti, rendite, privilegi grandi e piccoli.
Tanti sinistri preoccupati diranno: gli operai, quei poveri cristi ignoranti ed analfabeti in proprio??? Certo,
Togliamo la delega a chi e' lontano mille miglia dalle aspirazioni e condizioni degli operai. Noi vogliamo operai in lotta direttamente sui propri interessi troppo a lungo schiacciati sotto i macchinari politici e sindacali del padrone. Tutti
i posti sono occupati? buttiamoli giu'. Gli operai non sanno che farsene della concorrenza di sigle sindacali o dell'unita' di sigla se e' unita' per tenere sottomessi gli operai e lanciamo questo grido di battaglia a chi ci vuole prendere in giro, mantenendo ben stretta la seggiola.
Rappresentano gli interessi e rispondono alle esigenze dei padroni? E
perche' gli operai se li devono tenere a mantenimento? Basta con i
delegati di base che giustificano in un modo o nell' altro lo
sfruttamento, o fanno come diciamo noi a partire dalle fabbriche o
lotta e critica fino alla destituzione. Una grande delegittimazione da
parte degli operai collettivamente per iniziare la lotta contro i
padroni ad un piu' alto livello e' all' ordine del giorno ed e' ovunque
necessario. La questione di fondo in realta' e' che devono comandare
gli operai nelle fabbriche e nella societa' , il disastro di chi
comanda adesso e' sotto gli occhi di tutti, ma non accennano a smettere
di succhiare sangue, intanto martelliamo i delegati e esperti
sindacali totalmente supini alla politica dei padroni facciamo breccia
dalle fabbriche, poi vediamo.
OPERAI CONTRO
SEZIONE MODENA5 FEBBRAIO 2008
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