[Redditolavoro] Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 30-05/02/08

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Tue Feb 5 19:13:49 CET 2008


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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta
30-05/02/08 *
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SOMMARIO: Fast Coop, Distribuzione, Bertone, Val
Chisone, Metalmeccanici, Immigrati, Ina Assitalia,
Morte sul lavoro, Magic, Morte alla Vibac, Foodinvest,
Turismo, Ferrari, Morte a Ferrara, 

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 30 gennaio 2008

FAST COOP LICENZA 70 LAVORATORI
http://www.ilmanifesto.it/

Sono arrivati al lavoro come al solito, venerdì
pomeriggio. Ma hanno trovato il magazzino totalmente
vuoto e chiuso. Più di 70 lavoratori della Fast Coop
(consorzio Gesconet) sono a casa da due giorni e da
due giorni presidiano i cancelli del vecchio
magazzino. Quando hanno chiesto spiegazioni ai
responsabili della cooperativa, si sono visti
consegnare una lettera che dichiarava la fine
dell'appalto da parte di Fast Coop Gesconet con Tnt a
partire dal 28 gennaio. E' chiaro che si tratta di una
pesante rappresaglia nei confronti di quei lavoratori
che dalla scorsa estate si erano autorganizzati e con
l'aiuto dell'Adl (associazione difesa lavoratori,
federata Cobas) avevano intrapreso una lotta che ha
portato a importanti vittorie. Da ieri mattina il
lavoro degli impiegati del magazzino è bloccato dai
picchetti. Tra le varie azioni concordate in assemblea
c'è stato anche un presidio davanti alla prefettura.
E' da poco meno di un anno che i soci-lavoratori Fast
Coop si sono rivolti all'Adl per chiedere il
riconoscimento degli scatti di anzianità, una busta
paga regolare dove vengono retribuite le ore
effettivamente lavorate, una piccola integrazione da
parte dell'azienda per la malattia, il pagamento del
lavoro straordinario, l'erogazione di un buono pasto,
uno spazio dove poter effettuare le pause e la
conquista del rispetto da parte dei responsabili della
cooperativa. L'accordo con la Fast Coop era stato
siglato il 12 ottobre scorso. Ma già il 15 novembre,
data di consegna delle busta paga, lo scatto di
anzianità concordato (pari a 200 euro) non era stato
inserito tra le voci retribuite. Sempre in base
all'accordo stipulato, l'intera somma degli arretrati
maturati per scatti di anzianità non pagati avrebbe
dovuto essere pagata in quattro rate a partire da
questo mese. Anche in quell'occasione i lavoratori
erano scesi in sciopero: era evidente che riuscire ad
ottenere dall'azienda quanto pattuito sarebbe stato
molto difficile.

IMPRESE DI DISTRIBUZIONE POSTALE
http://www.ilmanifesto.it/

Camionisti costretti a lavorare fino a 13-14 ore di
seguito, magazzinieri sottopagati e senza contributi,
"padroncini" dei furgoni inquadrati come lavoratori
autonomi ma comandati come dipendenti. E' il mondo dei
corrieri della distribuzione postale, il lavoro
nascosto dietro marchi come Tnt, Dhl, Sda, Ups e
Bartolini, coperti dal comodo paravento delle
cooperative in appalto. Un panorama variegato, che
raccoglie almeno 700 mila lavoratori, stando ai dati
noti. Perché il nero è molto sviluppato nel settore, e
coinvolge moltissimi immigrati, a cui spesso i
caporali delle coop sottraggono il permesso di
soggiorno, obbligandoli a vivere giorno e notte (pasti
e letto compreso) nei camion. 
Questi stessi sistemi si estendono anche ai big della
grande distribuzione, da Carrefour a Auchan, da Gs a
Eurospin, fino alla Conad e ai tanti hard discount:
anche questi gruppi hanno esternalizzato logistica e
consegna merci, come la gestione dei magazzini, e si
affidano alle cooperative. Da qui, le stesse storie di
sfruttamento, con casi di coop che evadono il fisco o
- addirittura - sono un paravento per affari illeciti
e riciclaggio. E' ovvio che non si possono trasferire
gli illeciti penali dalle cooperative ai committenti,
ma la responsabilità dello sfruttamento del lavoro ha
invece una tracciabilità più chiara. 
Ecco come funzionano i ribassi: se consideriamo i soli
oneri del lavoro, il costo di un'ora è sui 14-15 euro,
per arrivare a 18-21 se aggiungi furgoni, benzina,
telefoni. Ebbene, la committenza offre appalti sugli
11 euro, c'è anche un caso di 10,28 euro: è chiaro che
se paghi la metà, qualcuno deve rimetterci. E
ovviamente sono gli autisti e i magazzinieri. Le
tariffe sono stabilite dalle Direzioni provinciali del
lavoro, dunque se ci fossero più ispezioni le offerte
anomale potrebbero essere sanzionate. I "risparmi" le
cooperative li fanno in vari modi: alcune evadono
l'Iva, altre non versano i contributi ai lavoratori,
altre ancora si rifanno con il lavoro nero. In
generale, comunque, sono tutte chiamate ad applicare
il contratto nazionale, anche se di recente
l'associazione delle cooperative Unci ha firmato con
il solo sindacato Confsal un contratto che abbassa la
retribuzione del 30%. Un'anomalia risolta dal decreto
"milleproroghe" di dicembre, che ha imposto i
contratti siglati da sindacati più rappresentativi,
che però rischia di decadere se non verrà tradotto in
legge (e con la crisi di governo il rischio è forte).
Un altro intervento recente, è una modifica alla legge
30 che ha introdotto la responsabilità in solido per i
committenti rispetto agli ultimi due anni di
contribuzione. Ancora, con la legge 123 dell'agosto
2007, il ministro del Lavoro Damiano ha introdotto il
concetto di "congruità economica dei committenti sul
costo del lavoro": ma sono tutte regole che rischiano
di restare sulla carta. I salari sono bassi rispetto
alle ore effettive svolte: vanno dai 2 mila euro che
riesce a fare un autista sulle lunghe tratte, ai
1000-1200 per chi guida i furgoncini in città o lavora
in magazzino. Ma moltissimi, soprattutto se in nero,
stanno sui 700-800 mensili per intere giornate di
lavoro. 

BERTONE: SBLOCCATI GLI STIPENDI
http://www.ilmanifesto.it/

La Procura di Torino ha disposto ieri il pagamento
degli stipendi ai 1300 operai della storica
carrozzeria Bertone, rendendo disponibile parte della
liquidità bloccata due giorni fa. La vicenda Bertone
sembra dunque avviarsi verso l'amministrazione
straordinaria. Due giorni fa, con il sequestro dei
beni della Bertone, firmato dal procuratore capo di
Torino, Marcello Maddalena, la Procura torinese ha di
fatto riconosciuto lo stato di insolvenza
dell'azienda, e ha annullato quanto avvenuto la
settimana scorsa - quando Lilli Bertone aveva venduto
pressochè tutto all'imprenditore piemontese Domenico
Reviglio, ed era nata Keplero, società partecipata al
65% dallo stesso Reviglio, e fondata sul patrimonio
Bertone. 

POSTI DI LAVORO A RISCHIO IN VAL CHISONE
http://www.ecodelchisone.it/

A Villar Perosa, si attende di conoscere le sorti
della Omvp-Skf. Ci sarebbero degli acquirenti, i
tedeschi del gruppo Neumayer-Tekfor. I dirigenti Skf,
in un incontro in Regione, non confermano, spiegano
però che in caso di mancata vendita il personale verrà
ridotto. Intanto alla vicina Sachs cresce il malumore
per la cassa integrazione. A Nichelino gli operai di
una piccola azienda artigiana hanno impedito ai
creditori di portare via i macchinari. Momenti di
tensione, poi uno spiraglio di luce e la promessa del
pagamento degli stipendi. Infine a Moretta si è temuto
che lo stabilimento della Buitoni potesse passare
dalla Nestlè ad altre mani. Memori del recente epilogo
della chiusura della ex-Locatelli sindacati e
amministratori si sono mobilitati, poi l'allarme è
rientrato. 


31 gennaio 2008

METALMECCANCICI: ALCUNE RSU PER IL NO AL CONTRATTO
http://www.ilmanifesto.it/

Con "un giudizio profondamente negativo dell'accordo
firmato da Federmeccanica e Fim-Fiom-Uilm per il
rinnovo del contratto nazionale", diverse rsu
aziendali lanciano un appello a "tutti i lavoratori e
lavoratrici metalmeccanici a votare no al referendum
che si terrà tra il 25 e il 27 febbraio in tutte le
aziende". Le critiche principali riguardano l'aumento
di 8 ore dello straordinario obbligatorio, la
possibilità per le aziende di trasferire all'anno dopo
un giorno di riposo tra quelli collettivi (Par); il
limite a 44 mesi per chi fa sia lavoro a tempo
determinato sia lavoro interinale prima di ottenere
l'assunzione. Molto criticata anche l'assenza di
risultati sull'inquadramento unico; e il modo in cui è
stata realizzata la parità normativa operai-impiegati
(penalizzazione salariale per i nuovi assunti). E,
naturalmente, è giudicato insufficiente rispetto agli
obiettivi della piattaforma anche il risultato sul
salario.

CAMPAGNE D'ITALIA http://www.ilmanifesto.it/

Lo scenario ricorda un campo rifugiati, ma le
condizioni di vita possono essere peggiori. Senza
acqua né riscaldamento, accampati in baracche
fatiscenti, con problemi di salute e senza contratto.
Così vive il popolo degli stranieri impiegati
nell'agricoltura del sud Italia. E' Medici senza
frontiere (Msf) a dare visibilità a questa manodopera
sfruttata e ignorata. Lo ha fatto ieri presentando il
rapporto "Una stagione all'inferno". Da allora,
purtroppo, nulla è cambiato. Nemmeno il diverso colore
dei governi ha fatto la differenza. Anzi, in alcuni
casi c'è stato addirittura un peggioramento: i centri
di accoglienza, per esempio, dove sono stati attivati,
come ad Alcamo e in provincia di Trapani, ospitano
solo gli immigrati regolari. Ma il 72% degli
intervistati non ha il permesso di soggiorno. Si crea
così una discriminazione. Tanto più ingiusta se si
pensa che la legge italiana dal 1988 sancisce il
diritto alle cure mediche per tutti gli stranieri, a
prescindere dallo status giuridico. Msf ha
intervistato 600 immigrati e visitato 643 di loro.
Quasi la metà del campione proviene dall'Africa
subsahariana, poco meno del 40% è originario del
Maghreb, il 10% del Sudest asiatico e il 4% dei nuovi
paesi dell'Unione europea. Le risposte degli
intervistati gettano luce sull'oscura filiera che si
cela dietro la frutta e gli ortaggi esposti in bella
mostra, a prezzi competitivi, nei nostri mercati. Nove
immigrati su dieci non hanno un contratto di lavoro e
non possono così godere di tutela giuridica né di
protezione sociale. Anche tra gli stranieri regolari,
del resto, la maggioranza (68%) lavora in nero. Quando
poi le forze di sicurezza si muovono, lo fanno di
frequente colpendo i più deboli. Le forze dell'ordine
intervengono spesso a conclusione del raccolto,
prendendo di mira i lavoratori irregolari. 
Una giornata di lavoro di 8-10 ore vale agli immigrati
una retribuzione che varia da 25 a 40 euro. Ma in
alcuni casi le paghe sono ancora più basse. Una parte
della diaria, dai 3 ai 5 euro, va a finire spesso
nelle tasche dei caporali. E anche solo lamentarsi del
sistema può costare caro. Gli alloggi malsani e la
mancanza di attrezzature adeguate per lavorare fanno
sì che sia facile ammalarsi. Secondo il rapporto, il
76% degli intervistati ha detto di essere arrivato in
Italia in buone condizioni di salute. Ma la visita
medica ha rivelato che per il 72% del campione si
sospetta qualche patologia. Ben il 73% dei «casi
sospetti» è interessato da una malattia cronica.
Curare questi malati non è facile. Il 53% degli
immigrati ha detto di non aver cercato assistenza
sanitaria per varie ragioni. Nel complesso, il 75%
degli stranieri ammalati non ha risolto il suo
problema di salute. Il 71% degli intervistati è
inoltre privo di tessera sanitaria.
 

01 febbraio 2008

CONTRATTO INA-ASSITALIA http://www.ilmanifesto.it/

Oltre 300 dipendenti delle agenzie Ina-Assitalia hanno
manifestato ieri a Trieste davanti alla sede delle
Generali per chiedere il rinnovo del contratto
nazionale di lavoro scaduto da oltre tre anni. E
contro l'elargizione unilaterale pari a metà di quanto
rivendicato dalla piattaform sindacale (il 4% invece
dell'8,4). Una delegazione di lavoratori, provenienti
da diverse regioni italiane, è stata ricevuta dalla
direzione di Generali.

INCIDENTI SUL LAVORO: NEL REGGIANO MUORE UN OPERAIO
ROMENO http://www.sestopotere.com/

Ennesimo incidente sul lavoro. Questa volta è toccato
a un operaio romeno di 45 anni, che e' morto mentre
lavorava in un capannone dell'azienda 'Padana Tubi' a
San Giacomo di Guastalla, nel Reggiano. L'uomo che si
trovava su una piattaforma ad un'altezza di circa otto
metri, quando questa è stata colpita da un carro-gru
manovrato a terra da un altro operaio, è caduto nel
vuoto ed è morto sul colpo. Un connazionale che
lavorava con lui si è salvato perchè indossava
l'imbracatura di sicurezza. La Procura e la Medicina
del lavoro hanno aperto un'inchiesta. 


02 febbraio 2008

MAGIC DI BUSTO ARSIZIO: 46 POSTI A RISCHIO
http://www3.varesenews.it/

Declino progressivo del settore tessile dell'industria
della zona di Busto Arsizio, fatto di ordinativi in
calo e concorrenza spietata e senza regole dall'altro
capo del mondo. L'ultima pagina in ordine di tempo è
quella che si sta scrivendo alla tintoria Magic, che
ha dichiarato lo stato di crisi avviando trattative
con la parte sindacale. Sono quarantasei i posti di
lavoro in bilico. L'azienda è attiva dal 1957: nacque
come "Tintoria Colombo & C." nei tempi d'oro del
miracolo economico, ricordo quanto mai lontano di anni
ricchi di speranza e di iniziative. Nel 1961 cambiò
nome in "Magic S.n.c. di Colombo e Lualdi", diventando
nel 1980 una società per azioni come Magic S.p.a.
Tintoria Industriale. Negli ultimi anni il progressivo
ridursi dei margini di guadagno e degli ordini, nel
contesto della generale riconversione "terziaria" del
settore alla commercializzazione piuttosto che alla
produzione diretta, ha prodotto la contrazione del
volume d'affari. Al momento la proprietà si sta
confrontando con Filtea-Cgil, unico sindacato presente
in fabbrica: l'obiettivo è di concordare la cassa
integrazione straordinaria. La proprietà starebbe
anche aiutando a cercare collocazioni alternative per
i lavoratori che potrebbero essere espulsi dal ciclo
produttivo.

MUORE OPERAIO ALLA VIBAC
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/
 
Un operaio, Adriano Angelone di Viggiano, di 39 anni,
ha perso la vita stasera in un incidente sul lavoro
allo stabilimento del gruppo Vibac a Viggiano, in
provincia di Potenza, dove si producono pellicole per
avvolgere gli alimenti. Secondo le prime informazioni
l’operaio stava lavorando al macchinario
dell’avvolgimento del film e, per cause da accertare,
ne è stato risucchiato ed è rimasto schiacciato.
Subito soccorso dai colleghi, è stato trasportato con
ambulanza del 118 all’ospedale di Villa d’Agri dove è
morto poco dopo il ricovero per probabili traumi da
schiacciamento che hanno leso organi vitali. 
 
 
03 febbraio 2008

FOODINVEST http://www.ilquotidiano.it/

Una nutrita delegazione di operai Foodinvest ha
partecipato alla seduta di venerdì 1 febbraio del
Consiglio comunale, dalla metà dei lavori in avanti. A
quel punto si è sviluppato un breve dibattito sulle
sorti lavorative dei dipendenti ex Surgela, proprio
nel giorno in cui è giunta una lettera della proprietà
che annunciava l'avvio delle procedure di mobilità per
tutti gli occupati dello storico stabilimento di Porto
d'Ascoli. Il sindaco ha assicurato che "sull'area
dello stabilimento Foodinvest non verrà permessa
alcuna speculazione edilizia". 

TURISMO: FIRMATO CONTRATTO http://www.metronews.it/

Un aumento salariale medio di 141 euro e flessibilita'
su posizioni e orario di lavoro. Con queste basi
Federturismo Confindustria ed AICA (l'associazione
delle catene alberghiere) hanno firmato con le
organizzazioni sindacali del settore, Filcams,
Fisascat e UilTucs, il rinnovo del contratto di lavoro
dell'industria turistica. Il contratto e' unitario e
riguarda tutta l'industria turistica, superando la
precedente separazione fra contratto Federturismo e
contratto AICA, con benefici di omogeneita' di
garanzie e di qualita' per tutte le aziende del
settore e per i lavoratori.

FERRARI http://www.ilmanifesto.it/

"Mentre Montezemolo va a parlare di riforme
costituzionali con Marini, nelle sue fabbriche ha già 
abolito quella che c'è". Così Giorgio Cremaschi
stigmatizza quanto accade nella fabbrica simbolo
dell'eccellenza tecnologica e del lusso all'italiana.
Nella giornata di venerdì quasi tutti i delegati
sindacali della Rsu interna hanno cominciato a
ricevere delle raccomandate da parte dell'azienda in
cui si minacciava di prendere non meglio precisati
"provvedimenti" contro i delegati stessi. Due modelli
di raccomandata diversi: una contestava a tutti (Fiom,
Fim, Uilm) l'organizzazione e la partecipazione a un
corteo interno allo stabilimento il venerdì di
sciopero precedente alla firma dell'ipotesi di
accordo; la seconda contestava alla sola Fiom o parte
di essa di aver fatto un "uso improprio" della saletta
sindacale )posta fuori dello stabilimento, vicino alla
mensa) per aver convocato una conferenza stampa in cui
venivano spiegate le ragioni del "no" della stessa rsu
all'ipotesi di accordo sul contratto. 


05 febbraio 2008


OPERAIO MUORE A FERRARA TRAVOLTO DA MULETTO
http://www.caltanet.it/  

Stava lavorando a un muletto con il motore acceso che
lo ha travolto e ucciso. E' morto cosi', vittima di un
ennesimo infortunio sul lavoro, un operaio di 54 anni,
originario di Stienta, in provincia di Rovigo.
L'incidente questa mattina verso le 8 nell'impresa
'Carpenteria Cmg' di via Sutter a Ferrara. 
 

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