R: R: R: R: [Redditolavoro]giornata nazionaledi lottacontro ilicenziamentipoliticosindacali, per far cadere le montature giudiziarie, contro ognirepressionedelle lotteoperaieesociali e delle organizzazioni deilavoratori

CyberGodz cybergodz at ecn.org
Tue Feb 5 19:01:11 CET 2008


anna ha scritto:
> Grazie per essere intervenuti sulle mie riflessioni, ma occorre che precisi
> alcuni punti che davo per scontato.
...
beh, in tutta sincerita' questa tua email mi e' piaciuta molto, e non 
posso che dirmi d'accordo con tutti i suoi assunti, o quasi.
L'unica differenza importante e' che io ritengo essenziale, per avviare 
un percorso di liberazione comunista (gia' il percorso) che magari porti 
pure ad una societa' comunista, che venga decostruito il paradigma 
lavorista, in tutti i suoi aspetti, soprattutto quelli etici e 
para-religiosi che ahinoi perennemente affliggono anche i nostri milieu.
Questo, a mio avviso, significa anche linguisticamente non usare la 
parola lavoro, e comunque il suo ambito concettuale classico, per 
designare un ambito liberato. Forse questa e' una fisima, lo ammetto, 
magari non cosi' determinante, tuttavia sono convinto (parlo a titolo 
personale) che il linguaggio abbia una storia e si porti dietro delle 
caratteristiche specifiche, anche forgiate da questa storia, e che dia 
forma in misura determinate all'immaginario dei parlanti. Aprire oggi un 
immaginario liberatorio significa secondo me farlo contro il lavoro 
(senza specificare "salariato").
Forse sono affermazioni un po' forti, ma e' necessario scuotere un po' 
le sensibilita' e le creativita' che, mi sembra, da troppo tempo si sono 
ossidate. Va bene che abbiamo perso alla fine degli anni'70, inizio 
anni'80, ma era una battaglia, mica la guerra ;-)
ciaociao


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