R: [Redditolavoro] giornata nazionale di lottacontro ilicenziamentipoliticosindacali, per far cadere le montature giudiziarie, contro ognirepressionedelle lotteoperaie e sociali e delle organizzazioni deilavoratori

[vittoria]

togliamo "diciamo" accanto al termine rivoluzionario.
Rivoluzionario è uscire dall'etica lavorista, con cui il vecchio PCI ha 
coartato i lavoratori per la necessità della riscostruzione post-bellica 
nella logica di collaborazione col sistema capitale, per giungere nelle 
varianti sempre più becere di oggi (Rifo, comunisti italiani, nomi vari che 
si inventano ogni giorno)
alla formulazione di leggi speciali sul lavoro, per fare sempre insieme al 
coro istutuzionale le lacrime di coccodrillo sui morti per la maledizione 
del laavoro.
IL LAVORO SALARIATO VA RIFIUTATO
una società rivoluzionaria si basa sulla libera attività umana, che richiede 
le sue competenze e la sua professionalità, ma di lbera attività umana si 
tratta nel quadro della collaborazione sociale, di muto sostegno reciproco, 
senza sfruttamento, insomma una cosa diversa dallo sfruttamento che si è 
perpetuato fino ad ora,
Nella logica di
Da ciascuno secondo le sue possibilità a ciascuno secondo le sue necessità

 se vi pare poco, se vi pare!!!!
vittoria

-----Messaggio Originale----- 
Da: "CyberGodz" <cybergodz at ecn.org>
A: <redditolavoro at ecn.org>
Data invio: martedì 5 febbraio 2008 9.56
Oggetto: Re: R: [Redditolavoro] giornata nazionale di lottacontro 
ilicenziamentipoliticosindacali, per far cadere le montature 
giudiziarie,contro ognirepressionedelle lotteoperaie e sociali e delle 
organizzazioni deilavoratori


> anna ha scritto:
> ...
>> e che vuol di'...
>> La tua " necessaria attività" và fatta o no?? e chi la fà??. Quella
>> "necessaria attività" si chiama lavoro, cambia il termine, ma rimane la
>> sostanza. Puoi liberarti dal lavoro salariato, sfruttato, ma non
>> dell'attività umana che suol dirsi lavoro. Lavoro astratto, creativo, 
>> Lavoro
>> libero e necessario, ma lavoro.
>
> vuol di' che e' necessaria piu' di quanto si pensi anche una rivoluzione 
> dell'immaginario, ecco piu' o meno vuole dire questo.
> Se si continua a chiedere "lavoro" (piu' giusto, meglio pagato, con piu' 
> diritti ecc.ecc. come e' giusto che sia - ed io sottoscrivo tutto questo) 
> non si esce comunque da una spirale infernale che, a mio avviso, limita 
> molto le possibilita' reali di cambiamento diciamo "rivoluzionario".
> Per questo motivo sarebbe il caso, almeno da parte di chi ha a cuore la 
> liberazione comunista, di smettere di parlare di "lavoro".
> ciaociao
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