[Redditolavoro] Torino. Presidio solidale con i lavoratori di Origgio (VA)

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Sat Dec 20 02:52:48 CET 2008


Torino. Presidio solidale con i lavoratori di Origgio (VA)

19 dicembre. Al Bennet di via Orvieto si sono dati appuntamento un bel
gruppo di antirazzisti per un presidio solidale con i lavoratori della
cooperativa che ha in appalto la logistica al magazzino Bennet di Origgio
(Va). Sono in lotta da mesi per il salario, la sicurezza, la riduzione
dell’orario e dei ritmi, il reintegro dei licenziati. Questa notte stanno
facendo il quinto sciopero in pochi mesi.

I lavoratori di Origgio sono in buona parte immigrati, soggetti al
continuo ricatto del lavoro, la cui perdita è per loro l’anticamera
dell’espulsione. Importante quindi la solidarietà attiva di altri
lavoratori e degli antirazzisti, solidarietà che non mai mancata a Origgio
e a Milano e che oggi si è estesa anche a Torino.
Aperto uno striscione con la scritta “Bennet sfrutta i lavoratori” gli
antirazzisti hanno distribuito volantini e parlato con chi entrava per
fare la spesa. Molti hanno dimostrato solidarietà: una donna che aveva
lavorato per Bennet ha ricordato un operaio morto schiacciato da un
carrello.
I responsabili del Bennet hanno provato senza successo ad intralciare
l’informazione: dopo un po’ è arrivata la digos che ha identificato gli
antirazzisti più giovani.

Mentre era in corso il presidio una donna e sua figlia sono state pescate
con della merce non pagata nella borsa della spesa e consegnate ai
carabinieri. Gli antirazzisti sono allora entrati nel centro commerciale
per denunciare quanto stava accedendo: due persone portate in caserma per
una mezza borsata di roba da mangiare. Un segno, anche questo, dei tempi
grami che corrono.

In serata da Origgio è arrivata la notizia che l’azienda aveva annunciato
il reintegro di Jackson, un lavoratore dello Sri Lanka licenziato qualche
tempo fa per il suo ruolo attivo.

Una foto dello striscione a quest’indirizzo:
http://piemonte.indymedia.org/article/3689

Il presidio è stato organizzato nell'ambito dell'Assemblea Antirazzista di
Torino

Di seguito il testo del volantino distribuito al Bennet di via Orvieto a
Torino.

Origgio: sciopero ai magazzini Bennet
Una storia di lotta, repressione, solidarietà

Origgio. Siamo in provincia di Varese, dove si mastica pane e razzismo. Da
mesi i lavoratori – in gran parte immigrati - della Cooperativa Leonardo,
sono in lotta per il salario, la sicurezza, l’orario di lavoro, contro i
licenziamenti e la repressione.
Quelli della Leonardo lavorano al magazzino Bennet, uno dei tanti luoghi
dove lo sfruttamento bestiale e il ricatto del lavoro sono la norma.
Difficile lottare per chi, come gli immigrati, rischia l’espulsione se
perde il posto. Ad Origgio, anche grazie al sostegno attivo di altri
lavoratori, hanno alzato la testa.

Facciamo un passo indietro
I lavoratori e lavoratrici delle cooperative di servizi sono nelle mani
dei caporali, che impongono le più bestiali condizioni di lavoro:
mansioni, orari, turni, senza alcun rispetto per la sicurezza. Chi
protesta, viene punito con multe, sospensioni e anche con il
licenziamento.
Al deposito dei supermercati Bennet di Origgio il lavoro è appaltato a due
cooperative (Leonardo e Java): CGIL e UIL hanno sottoscritto un accordo in
deroga al contratto nazionale che ha fatto risparmiare alla coop circa
5.000 euro per ogni socio-lavoratore fino al 2007. Non solo, per il
biennio 2007-2008, pur avendo sottoscritto un accordo aziendale, che
fissava un’una tantum di 1.098 euro in attesa del contratto nazionale, le
cooperative non hanno dato nulla.
Le cooperative assicurano lavoratori a basso costo (anche a 3/4 euro
l'ora) e flessibili: se non c'è lavoro stanno a casa, senza salario.
Quando il lavoro c'è, l'orario non finisce più, anche 12/13 ore, ma il
salario cresce poco e la maggior parte si ottiene con il cottimo.
Due lavoratori del deposito Bennet sono stati licenziati per aver
partecipato a scioperi e picchetti.

Il 4 luglio per l’intera nottata l’ingresso dei camion venne impedito,
obbligando il responsabile della Cooperativa a a fare qualche promessa,
puntualmente non mantenuta.
Nella notte tra il 25 e il 26 luglio c’è stato un secondo sciopero, più
partecipato e duro del primo. Oltre agli antirazzisti hanno dato sostegno
attivo per l’intera nottata lavoratori di altre aziende.
I dirigenti della Leonardo hanno reagito licenziando un giovane operaio
dello Sri Lanka.
Puntavano sulla paura ma hanno fatto male i loro conti. Nella notte tra il
16 e il 17 ottobre c’è stato il terzo sciopero. Quasi tutti i lavoratori
del turno, vinta la paura di rappresaglie, hanno scioperato ed impedito ai
pochi crumiri, protetti dai carabinieri, di entrare nel deposito.
Anche in questo caso determinante è stata la solidarietà di tanti
lavoratori e lavoratrici che hanno partecipato al picchetto.

L’11 dicembre nuovo sciopero con picchetto cui hanno partecipato tutti i
lavoratori del turno di notte e 130 solidali. È seguito uno sciopero del
cottimo che sta mettendo in seria difficoltà la coop che credeva poter
obbligare a ritmi massacranti chi non aveva altro modo per rimpolpare una
paga da fame. I padroni hanno reagito assumendo crumiri e rifiutando di
pagare la tredicesima.
Un nuovo sciopero partirà stanotte. I lavoratori vogliono gli arretrati,
il ritiro dei licenziamenti, riduzione dei ritmi e degli orari.

La lotta dei lavoratori di Origgio per il salario, la sicurezza e contro
il ricatto del lavoro è la lotta dei tanti, italiani e stranieri, che
fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, strangolati dalla precarietà,
macinati dalla insicurezza del lavoro, senza prospettiva per il futuro.
La solidarietà è un arma. Boicottiamo chi lucra sulla miseria.

A cura dell’Assemblea Antirazzista di Torino
assembleaantirazzistatorino at autistici.org



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