R: [Redditolavoro] cosa ne pensate?

robertobertolio at libero.it robertobertolio at libero.it
Sun Dec 14 19:27:26 CET 2008


la tua analisi è molto completa,io la vedevo dal punto di vista fiscale,col tuo esempio della piramide,richiami molto la simbologia massonica,e fai immaginare chiaramente chi detiene il potere mondiale.
----Messaggio originale---- Da: a.grav at libero.it Data: 14/12/2008 19.19 A: <redditolavoro at ecn.org> Ogg: R: [Redditolavoro] cosa ne pensate?  Messaggio -->
Permettimi di obbiettare. I comuni e le regini sono i punti dcentrali del  potere e del controllo sulle devianze. Non a caso su queste due sovrastrutture  si sono incerniate le riforme per il centralismo del controllo ( il governatore  dello stato regione, lo sceriffo sindaco per il comune) e su queste due struttur  che si massificano anche le strutture poliziesche. Nella regione i poliziotti  regionali che dovrebbero incamerare quella della polizia provinciale con poteri  e mansioni oltre che giudiziarie anche repressive e la cosidetta polizia locale  che vedrebbe oltre ai compiti dei vigili urbani, anche qui compiti di polizia  giudiziaria e reressiva. Le due strutture avrebbero autonomia fiscale, e  quindi anche compiti di polizia finanziaria e di imposte dirette ed indirette, e  quindi legislativa. Al di sopra vi &egrave; lo stato che avrebbe solo il compito di  rappresentativit&agrave; nazionale, e di coordinamento sulle funzioni  extraterritorialit&agrave;. Capisci che il controllo sia del territorio che delle  devianze diventa molto pi&ugrave; selettivo ed iper efficiente all'interno deli  territori comunali , coordinati da quello regionale e con autonomia della  violenza del prelievo fiscale. La borghesia nazionale ha raggiunto un altro  stadio della sua evoluzione,  -----Messaggio originale-----Da: redditolavoro-bounces at ecn.org [mailto:redditolavoro-bounces at ecn.org] Per  conto di robertobertolio at libero.itInviato: domenica 14 dicembre  2008 19.03A: matilde at inventati.org;  redditolavoro at ecn.orgOggetto: R: [Redditolavoro] cosa ne  pensate?

ciao matilde, l'abolizione delle regioni,comporta un risparmio procapite di  circa 50-60�all'anno,rispetto al federalismo fiscale con o senza regioni,se non  viene gerarchizzato il sistema di relazione tra i vari enti amministratori,si va  incontro alla schizofrenia amministrativa con un aumento di costi procapite non  calcolabile al momento. rispondo anche ad anna: ciao anna, togliendo le   regioni,il prodotto non cambia,il controllo sull'individuo,dal punto di vista  fiscale,informatico,sanitario,scolastico,lavorativo ecc. resta identico.  stato,regioni,province,comuni,fiscalmente si riferiscono all'agenzia delle   entrate che delega il controllo e le riscossioni ad agenzie private con ampi  poteri di controllo e di intervento ai fini della riscossione. il grande occhio  massonico ce l'ha messo nelle terga comunque ci voltiamo.
----Messaggio originale----Da: matilde at inventati.orgData:    14/12/2008 17.37A: <redditolavoro at ecn.org>Ogg: [Redditolavoro]    cosa ne pensate? -->

Ho letto questa proposta del    prof. Borghesi. Vorrei sapere cosa ne pensate.
Laura
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In passato ho avuto delle    riserve sulle proposte di abolizione delle Province. Io stesso sono    stato dal 1995 al 1998 Presidente di una provincia di grandi dimensioni come    quella di Verona ed ho ritenuto importante il ruolo di coordinamento che essa    poteva svolgere in sede locale con riferimento ai piccoli Comuni, che sono la    stragrande maggioranza dei comuni italiani (5740 su 8101 hanno meno di 5000    abitanti). 

La previsione di una legge, ormai    prossima, sul federalismo fiscale impone di guardare con occhio    diverso ad una revisione completa dei livelli istituzionali esistenti nel    nostro Paese. Oggi esistono almeno 9 livelli riconosciuti dalla    Costituzione o da leggi ordinarie. Stato, Regioni, Province, Comuni, Unioni    tra comuni, Comunit&agrave; montane, Consorzi di bonifica, Bacini imbriferi montani,    Circoscrizioni. Alcuni tra essi alimentano le loro entrate in    modo diretto e coattivo (in virt&ugrave; di leggi ordinarie) e sono lo Stato    (imposte sul reddito, Iva, registro, ecc.), le Regioni (quote di imposte    statali, addizionali, tasse automobilistiche, ecc.), le Province (quote di    imposte statali, imposta trascrizione autoveicoli, addizionale energia, ecc.),    i Comuni (quote di imposte statali, addizionali, Ici, ecc.), le Comunit&agrave;    montane (trasferimenti statali), i Consorzi di bonifica (contributi    obbligatori), i Bacini imbriferi montani (addizionale energia). Altri    le alimentano in modo indiretto come le Unioni tra comuni (dai comuni    che ne fanno parte) e le circoscrizioni (dai comuni che li contengono). Tutte    questi livelli hanno sistemi di governo eletti (Stato, Regioni, Province,    Comuni e Circoscrizioni) o nominati. Consorzi di bonifica e Bacini Imbriferi    Montani hanno consigli di amministrazione e Presidenti (di nomina    sostanzialmente politica). Tutti hanno strutture di supporto ai    sistemi di governo, fatte di dirigenti e impiegati, automobili di servizio.    Tutti assegnano incarichi di consulenza, non sempre reali, e    contribuiscono cos&igrave; al mantenimento di un numero imprecisato di persone (si    parla di 500 mila) che &ldquo;vivono&rdquo; di politica. In una situazione come questa &egrave;    evidente che nel quadro di un federalismo fiscale &ldquo;vero&rdquo; tutti questi    livelli sono incompatibili. La Corte dei Conti in un rapporto sulla    proposta di legge sul federalismo fiscale ha gi&agrave; messo sull&rsquo;avviso che con    tanti centri di spesa autonomi si potrebbe registrare alla fine una    esplosione della spesa pubblica, anzich&eacute; una sua riduzione. Dando per    scontata la soppressione di Comunit&agrave; Montane, Bacini Imbriferi Montani ed il    trasferimento delle loro competenze alle Regioni (con risparmi di costi della    politica di qualche centinaia di milioni di euro) e dando per necessari il    venir meno delle circoscrizioni e dei &ldquo;costi politici&rdquo; delle Unioni tra Comuni    (per un ulteriore risparmio ancora di qualche decina di milioni di euro) resta    la questione &ldquo;Province e Comuni&rdquo;. La mia proposta &egrave; di abolire le    prime e ingrandire i secondi. Una valutazione seria e ponderata    permette di calcolare in circa 1-2 miliardi di euro i &ldquo;costi politici&rdquo;    delle Province. I Comuni sono la pi&ugrave; antica istituzione italiana,    quella pi&ugrave; vicina ai cittadini e non &egrave; possibile pensare di sopprimerla.    La mia proposta &egrave; che dunque resti il consiglio comunale ed il    sindaco, ma che tutti i servizi comunali siano affidati ad una Unione tra    Comuni (senza alcun costo aggiuntivo a carico dei Comuni) in modo da    raggiungere una soglia minima di 20-25 mila cittadini amministrati. Si avrebbero cos&igrave; circa 450 centri di spesa rispetto ai quasi 6000 di    oggi. Oggi anche il pi&ugrave; piccolo dei comuni ha un servizio    demografico, un servizio tecnico, un servizio di contabilit&agrave;, un servizio di    assistenza sociale, un servizio di polizia comunale, un servizio elettorale e    cos&igrave; via. Con questa riforma tutti questi servizi dovranno essere affidati    obbligatoriamente all&rsquo;Unione tra Comuni, alla quale sar&agrave; trasferito tutto il    personale. Ci&ograve; permetter&agrave; sensibili riduzioni dei costi, a mio giudizio almeno    del 20% di quelli attuali. Poich&eacute; attualmente i comuni con meno di 5000    abitanti spendono per il personale circa 2,5 miliardi di euro non &egrave;    impossibile conseguire un risparmio di almeno 500 milioni di euro. In    totale stiamo parlando di circa 3 miliardi di    euro.



 


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