R: [Redditolavoro] cosa ne pensate?

anna a.grav at libero.it
Sun Dec 14 19:19:12 CET 2008


Permettimi di obbiettare. I comuni e le regini sono i punti dcentrali del potere
e del controllo sulle devianze. Non a caso su queste due sovrastrutture si sono
incerniate le riforme per il centralismo del controllo ( il governatore dello
stato regione, lo sceriffo sindaco per il comune) e su queste due struttur che
si massificano anche le strutture poliziesche. Nella regione i poliziotti
regionali che dovrebbero incamerare quella della polizia provinciale con poteri
e mansioni oltre che giudiziarie anche repressive e la cosidetta polizia locale
che vedrebbe oltre ai compiti dei vigili urbani, anche qui compiti di polizia
giudiziaria e reressiva. Le due strutture avrebbero autonomia fiscale, e quindi
anche compiti di polizia finanziaria e di imposte dirette ed indirette, e quindi
legislativa. Al di sopra vi ¨¨ lo stato che avrebbe solo il compito di
rappresentativit¨¤ nazionale, e di coordinamento sulle funzioni
extraterritorialit¨¤. Capisci che il controllo sia del territorio che delle
devianze diventa molto pi¨´ selettivo ed iper efficiente all'interno deli
territori comunali , coordinati da quello regionale e con autonomia della
violenza del prelievo fiscale. La borghesia nazionale ha raggiunto un altro
stadio della sua evoluzione, 
-----Messaggio originale-----
Da: redditolavoro-bounces at ecn.org [mailto:redditolavoro-bounces at ecn.org] Per
conto di robertobertolio at libero.it
Inviato: domenica 14 dicembre 2008 19.03
A: matilde at inventati.org; redditolavoro at ecn.org
Oggetto: R: [Redditolavoro] cosa ne pensate?



ciao matilde, l'abolizione delle regioni,comporta un risparmio procapite di
circa 50-60€all'anno,rispetto al federalismo fiscale con o senza regioni,se non
viene gerarchizzato il sistema di relazione tra i vari enti amministratori,si va
incontro alla schizofrenia amministrativa con un aumento di costi procapite non
calcolabile al momento. rispondo anche ad anna: ciao anna, togliendo le
regioni,il prodotto non cambia,il controllo sull'individuo,dal punto di vista
fiscale,informatico,sanitario,scolastico,lavorativo ecc. resta identico.
stato,regioni,province,comuni,fiscalmente si riferiscono all'agenzia delle
entrate che delega il controllo e le riscossioni ad agenzie private con ampi
poteri di controllo e di intervento ai fini della riscossione. il grande occhio
massonico ce l'ha messo nelle terga comunque ci voltiamo.


----Messaggio originale----
Da: matilde at inventati.org
Data: 14/12/2008 17.37
A: <redditolavoro at ecn.org>
Ogg: [Redditolavoro] cosa ne pensate?



Ho letto questa proposta del prof. Borghesi. Vorrei sapere cosa ne pensate.
Laura
...............................................
In passato ho avuto delle riserve sulle proposte di abolizione delle Province.
Io stesso sono stato dal 1995 al 1998 Presidente di una provincia di grandi
dimensioni come quella di Verona ed ho ritenuto importante il ruolo di
coordinamento che essa poteva svolgere in sede locale con riferimento ai piccoli
Comuni, che sono la stragrande maggioranza dei comuni italiani (5740 su 8101
hanno meno di 5000 abitanti). 
La previsione di una legge, ormai prossima, sul federalismo fiscale impone di
guardare con occhio diverso ad una revisione completa dei livelli istituzionali
esistenti nel nostro Paese. Oggi esistono almeno 9 livelli riconosciuti dalla
Costituzione o da leggi ordinarie. Stato, Regioni, Province, Comuni, Unioni tra
comuni, Comunit¨¤ montane, Consorzi di bonifica, Bacini imbriferi montani,
Circoscrizioni. Alcuni tra essi alimentano le loro entrate in modo diretto e
coattivo (in virt¨´ di leggi ordinarie) e sono lo Stato (imposte sul reddito,
Iva, registro, ecc.), le Regioni (quote di imposte statali, addizionali, tasse
automobilistiche, ecc.), le Province (quote di imposte statali, imposta
trascrizione autoveicoli, addizionale energia, ecc.), i Comuni (quote di imposte
statali, addizionali, Ici, ecc.), le Comunit¨¤ montane (trasferimenti statali),
i Consorzi di bonifica (contributi obbligatori), i Bacini imbriferi montani
(addizionale energia). Altri le alimentano in modo indiretto come le Unioni tra
comuni (dai comuni che ne fanno parte) e le circoscrizioni (dai comuni che li
contengono). Tutte questi livelli hanno sistemi di governo eletti (Stato,
Regioni, Province, Comuni e Circoscrizioni) o nominati. Consorzi di bonifica e
Bacini Imbriferi Montani hanno consigli di amministrazione e Presidenti (di
nomina sostanzialmente politica). Tutti hanno strutture di supporto ai sistemi
di governo, fatte di dirigenti e impiegati, automobili di servizio. Tutti
assegnano incarichi di consulenza, non sempre reali, e contribuiscono cos¨¬ al
mantenimento di un numero imprecisato di persone (si parla di 500 mila) che
¡°vivono¡± di politica. In una situazione come questa ¨¨ evidente che nel quadro
di un federalismo fiscale ¡°vero¡± tutti questi livelli sono incompatibili. La
Corte dei Conti in un rapporto sulla proposta di legge sul federalismo fiscale
ha gi¨¤ messo sull¡¯avviso che con tanti centri di spesa autonomi si potrebbe
registrare alla fine una esplosione della spesa pubblica, anzich¨¦ una sua
riduzione. Dando per scontata la soppressione di Comunit¨¤ Montane, Bacini
Imbriferi Montani ed il trasferimento delle loro competenze alle Regioni (con
risparmi di costi della politica di qualche centinaia di milioni di euro) e
dando per necessari il venir meno delle circoscrizioni e dei ¡°costi politici¡±
delle Unioni tra Comuni (per un ulteriore risparmio ancora di qualche decina di
milioni di euro) resta la questione ¡°Province e Comuni¡±. La mia proposta ¨¨ di
abolire le prime e ingrandire i secondi. Una valutazione seria e ponderata
permette di calcolare in circa 1-2 miliardi di euro i ¡°costi politici¡± delle
Province. I Comuni sono la pi¨´ antica istituzione italiana, quella pi¨´ vicina
ai cittadini e non ¨¨ possibile pensare di sopprimerla. La mia proposta ¨¨ che
dunque resti il consiglio comunale ed il sindaco, ma che tutti i servizi
comunali siano affidati ad una Unione tra Comuni (senza alcun costo aggiuntivo a
carico dei Comuni) in modo da raggiungere una soglia minima di 20-25 mila
cittadini amministrati. Si avrebbero cos¨¬ circa 450 centri di spesa rispetto ai
quasi 6000 di oggi. Oggi anche il pi¨´ piccolo dei comuni ha un servizio
demografico, un servizio tecnico, un servizio di contabilit¨¤, un servizio di
assistenza sociale, un servizio di polizia comunale, un servizio elettorale e
cos¨¬ via. Con questa riforma tutti questi servizi dovranno essere affidati
obbligatoriamente all¡¯Unione tra Comuni, alla quale sar¨¤ trasferito tutto il
personale. Ci¨° permetter¨¤ sensibili riduzioni dei costi, a mio giudizio almeno
del 20% di quelli attuali. Poich¨¦ attualmente i comuni con meno di 5000
abitanti spendono per il personale circa 2,5 miliardi di euro non ¨¨ impossibile
conseguire un risparmio di almeno 500 milioni di euro. In totale stiamo parlando
di circa 3 miliardi di euro.


 

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