Re: [Redditolavoro] Mie considerazioni sulla necessità che si rilanci l'obiettivo del "salario garantito" e in quali forme rilanclairlo
matilde
matilde at inventati.org
Fri Dec 5 09:06:58 CET 2008
non capisco: il salario lo dà qualcuno per cui lavori e se vuoi che sia
garantito a qualcuno dovrai pur dare in cambio qualcosa, e questo - in
attesa di nuovo datore di lavoro quando rimani senza lavoro -non può che
essere un ente che utilizza le tue capacità/tempo in qualche maniera.
Secondo me è completamente sballato il sistema degli ammortizzatori senza
utilizzo alcuno delle persone interessate, che così non si sentono utili e
sono pure disprezzate. Allora, o entriamo in un circuito di scambio senza
denaro o ci facciamo pagare la cosiddetta indennità con servizi sociali e
formazione nei tempi di non lavoro.
Io a marzo non avrò nemmeno un euro di indennità perchè non faccio parte dei
co.co.pro. in settore o area territoriale in crisi, perciò se non avrò
rinnovo mi troverò per forza a dover pagare in natura: farò ciambelloni,
crostate, marmellate, zuppe di pesce, ecc. e in primis andrò in qualche
mensa per poveri a offrire i miei servigi in cambio di pranzo e cena. Che ne
dite?
Matilde
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To: <redditolavoro at ecn.org>
Sent: Thursday, December 04, 2008 3:55 AM
Subject: [Redditolavoro] Mie considerazioni sulla necessità che si rilanci
l'obiettivo del "salario garantito" e in quali forme rilanclairlo
Si è capito che la “crisi” non ha ancora espresso la sua massima potenza
sulla qualità della vita delle classi non abbienti, ma si è capito pure che
è questione di pochissimo tempo e gli effetti davvero devastanti che si
innescheranno si sentiranno tutti. Oltre al massiccio contributo che il
Governo in primis darà alla disoccupazione di massa attraverso gli
interventi con tagli estremi sulla scuola(tagli che lo stesso Governo
quantifica in ben 87.000 posti di lavoro che andranno persi ma che una serie
di realtà anti-governative hanno invece quantificato in oltre 150.000 posti
di lavoro persi) si sentiranno gli effetti più globali in tutti i settori.
La cifra che tutta una serie di fonti(“la Repubblica” tra queste, per
citarne una) è che nel
solo prossimo anno si prevede un aumento della disoccupazione di
900.000-1.000.000 di unità lavorative, si può anche da subito prevedere che
ci sarà una distribuzione sul territorio di questa enorme massa di
disoccupati in più in quelle zone d’Italia in cui la situazione è più
debole, si fa presto quindi a ritenere che buona parte dei posti persi
andranno percentualmente in più al Sud-Italia rispetto alle altre zone.
L’obiettivo che mi pongo di riportare in auge è un obiettivo in realtà già
battuto abbondantemente addirittura fin dai primi “Movimenti di Disoccupati
Organizzati” in particolare a Napoli dove nacquero, figuriamoci un po’! nei
primi anni 70, prima cioè della della lotta armata: parlo ovviamente dell’Obiettivo
di una forma di “salario garantito” per chiunque non si trovi nella
condizione materiale di avere un reddito stabile, compresi quindi i
neo-diplomati che vorrebbero mettersi subito in un mondo del lavoro che
ormai diventa una chimera in termini di minimale stabilità.
Questo obiettivo in passato è sempre stato usato molto più in termini
propagandistici che “realistici” e quindi NON partendo dal conflitto
reale(anche quello che a tutt’ora NON si è scatenato ma che noi dovremmo
contribuire a SCATENARE) bensì da forme più o meno mediatiche, questo
tranne che ai suoi inizi, appunto i tempi dei “Disoccupati Organizzati”.
I tempi che verranno saranno a mio parere i tempi in cui lo slogan” la crisi
non la pagheremo noi” dovrà diventare ben più di uno slogan e dovrà quindi
diventare LOTTA, per tutti coloro che da sempre sono Precari o Disoccupati
ma con il sostanziale rinforzo di quelli che entreranno a fiotti nel mondo
della disoccupazione e del precariato più “precario” possibile.
La qualità della vita per chi oggi arriva alla terza settimana del mese e
poi son cazzi, diventerà tale che come minimo si arriverà a malapena(per
moltissime famiglie) alla seconda settimana del mese e poi son cazzi ancora
più amari di prima.
Nel clima che si può prevedere lo strumento di un obiettivo sufficientemente
preciso che risponda alla necessità “di non pagarla noi la crisi” è
necessario e pare a me che l’obiettivo del Salario Garantito debba da capo
essere battuto con molta forza.
Qui però voglio essere chiarissimo: quello che serve affinchè possa partire
in Italia un Movimento forte e continuativo di lotta è LA TOTALE
DISILLUSIONE, CHE NOI DOBBIAMO COLTIVARE E DIFFONDERE MASSICCIAMENTE, NELLA
POSSIBILITA’ CHE UNA QUALUNQUE ISTITUZIONE POSSA VENIRE INCONTRO ALLE
NECESSITA’ DEGLI OPPRESSI. NOI DOBBIAMO DIFFONDERE IL GERME DELLA
DISILLUSIONE IN QUALUNQUE STRUMENTO ISTITUZIONALE E NELLO STESSO TEMPO
INDIRIZZARE VERSO L’AUTO-ORGANIZZAZIONE(non necessariamente quella
“ufficiale”, per me vanno soprattutto bene forme di auto-organizzazione
locale, legate al territorio) DEI SINGOLI SOGGETTI SULLA BASE DI UN’UNITA’
DI FATTO CHE E’ DATA DA UNA CONDIZIONE CHE E’ DI TUTTI I SOGGETTI
INTERESSATI: DISOCCUPAZIONE E PRECARIATO.
NOI DOBBIAMO SPINGERE ALLA LOTTA VERA I SOGGETTI DEBOLI, OGNUNO POI PUO’
DARE AL TERMINE “LOTTA VERA” IL SIGNIFICATO CHE GLI PARE PIU’ CONSONO. MA
COMUNQUE UNA LOTTA VERA, PER COME LA PENSO IO, NON DEVE CERCARE NESSUNA
SPONDA ISTITUZIONALE, NON VA RICREATA L’ILLUSIONE DELLA “DELEGA” DELLA
PROPRIA VITA A SOGGETTI ESTERNI CHE SI PONGONO COME “ESPERTI”, PERCHE’ E’
PROPRIO QUESTA ILLUSIONE DELLA “DELEGA” AD AVER DEPOTENZIATO LA CAPACITA’
DELLE MASSE AD AVERE FIDUCIA SOLO IN SE STESSE E IN NESSUN ALTRO CHE SI
PONGA DA “ESPERTO POLITICO”.
LA CLASSE DEI “POLITICI” DEVE ESSERE DEBELLATA(ANCHE NELLA NOSTRA TESTA,
DICO IO) MA DEVE ESSERE DEBELLATA SOPRATTUTTO NELL’IMMAGINARIO DELLE MASSE
OPPRESSE, PERCHE’ E’ DELLA CLASSE DEI “POLITICI DI SINISTRA” LA PRINCIPALE
RESPONSABILTA’(DI ORMAI TROPPI ANNI VECCHIA) DEL DEPOTENZIAMENTO DELLA
CAPACITA’ DI MASSA A RISPONDERE SUL PIANO DELLA LOTTA E DEL CONFLITTO ALLE
PIU’ SVARIATE PRETESE PADRONALI NEL CORSO DEGLI ULTIMI 30 ANNI(E NON SON
POCHI).
L’obiettivo del “salario garantito” deve assumere questa caratteristica
duramente anti-istituzionale come fatto basilare, BISOGNA FARE IN MODO CHE
NON RIMANGA UN MERO SLOGAN DA GIOCARSI MA UN VERO OBIETTIVO DI LOTTA IN CUI
CI SI PONE L’OBIETTIVO DI VINCERE! DI OTTENERE CIOE IL RISLTATO.
Ma questo non succederà finchè gli oppressi riterranno che c’è “qualche
altro” che può fare per loro perchà più “esperto”. L’ESPLOSIONE DEL
CONFLITTO IN ITALIA CI SARA’ QUANDO QUALUNQUE DISULLUSIONE SARA’ CADUTA,
QUANDO PIU’ NIENTE VERRA’ CHIESTO ATTRAVERSO UNA LEGGE BENSI’ DOVRANNO
ESSERE I PADRONI AD ESSERE COSTRETTI A “DARE” PER CONTENERE LA FURIA DI CHI
NON HA PIU’ FIDUCIA IN NESSUNA BRANCHIA DEL POTERE E DELLE SUE ISTITUZIONI.
ED ALLORA POTREMO DIRE(IPOTESI): “COME, CI VUOI DARE 300 EURO AL MESE? MA
SEI MATTO? NE VOGLIAMO 1000” RITORNANDO NOI A GIOCARE AL “RIALZO”.
Concludo: le condizioni “materiali” affinchè si possano prevedere tempi
ideali per far cadere moltissimo il consenso verso le istituzioni e quindi
portare avanti con credibilità l’obiettivo del “salario garantito”, ripeto:
PER VINCERE E NON PER FAR FINTA DI ESSERE VIVI! Penso che stiano per
arrivare.
A noi ci tocca, secondo me, di iniziare a rilanciare, CON UNA VERA CAMPAGNA,
QUINDI ARTICOLANDO PIU’ INTERVENTI dovunque, l’obiettivo in questione MA A
PARTIRE DALLA PIU’ TOTALE ED ESPLICITA NEGAZIONE DI QUALUNQUE ISTITUZIONE E
STRUMENTO ISTITUZIONALE PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DEL SALARIO GARANTITO.
Uffff…….
Michele
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