R: [Redditolavoro] Mie considerazioni sulla necessità che si rilanci l'obiettivo del "salario garantito" e in quali forme rilanclairlo

Emiliano Laurenzi emiliano_laurenzi at yahoo.it
Thu Dec 4 07:03:52 CET 2008


Che bello leggere queste parole.
In qualche modo le diffonderò anche fuori da questa mailing.
 
Emiliano

--- Gio 4/12/08, michelangelo.depinto at fastwebnet.it <michelangelo.depinto at fastwebnet.it> ha scritto:

Da: michelangelo.depinto at fastwebnet.it <michelangelo.depinto at fastwebnet.it>
Oggetto: [Redditolavoro] Mie considerazioni sulla necessità che si rilanci l'obiettivo del "salario garantito" e in quali forme rilanclairlo
A: redditolavoro at ecn.org
Data: Giovedì 4 dicembre 2008, 03:55

Si è capito che la “crisi” non ha ancora espresso la sua massima potenza
sulla qualità della vita delle classi non abbienti, ma si è capito pure che è
questione di pochissimo tempo e gli effetti davvero devastanti che si
innescheranno si sentiranno tutti. Oltre al massiccio contributo che il Governo
in primis darà alla disoccupazione di massa attraverso gli interventi con tagli
estremi sulla scuola(tagli che lo stesso Governo quantifica in ben 87.000 posti
di lavoro che andranno persi ma che una serie di realtà anti-governative hanno
invece quantificato in oltre 150.000 posti di lavoro persi) si sentiranno gli
effetti più globali in tutti i settori. La cifra che tutta una serie di
fonti(“la Repubblica” tra queste, per citarne una) è che nel 
solo prossimo anno si prevede un aumento della disoccupazione di
900.000-1.000.000 di unità lavorative, si può anche da subito prevedere che ci
sarà una distribuzione sul territorio di questa enorme massa di disoccupati in
più in quelle zone d’Italia in cui la situazione è più debole, si fa presto
quindi a ritenere che buona parte dei posti persi andranno percentualmente in
più al Sud-Italia rispetto alle altre zone.

L’obiettivo che mi pongo di riportare in auge è un obiettivo in realtà già
battuto abbondantemente addirittura fin dai primi “Movimenti di Disoccupati
Organizzati” in particolare a Napoli dove nacquero, figuriamoci un po’! nei
primi anni 70, prima cioè della  della lotta armata: parlo ovviamente
dell’Obiettivo di una forma di “salario garantito” per chiunque non si
trovi nella condizione materiale di avere un reddito stabile, compresi quindi i
neo-diplomati che vorrebbero mettersi subito in un mondo del lavoro che ormai
diventa una chimera in termini di minimale stabilità.

Questo obiettivo  in passato è sempre stato usato molto più in termini
propagandistici che “realistici” e quindi  NON partendo dal conflitto
reale(anche quello che a tutt’ora NON si è scatenato ma che noi dovremmo
contribuire a SCATENARE) bensì  da forme più o meno mediatiche, questo tranne
che ai suoi inizi, appunto i tempi dei “Disoccupati Organizzati”.

I tempi che verranno saranno a mio parere i tempi in cui lo slogan” la crisi
non la pagheremo noi” dovrà diventare ben più di uno slogan e dovrà quindi
diventare LOTTA, per tutti coloro che da sempre sono Precari o Disoccupati ma
con il sostanziale rinforzo di quelli che entreranno a fiotti nel mondo della
disoccupazione e del precariato più “precario” possibile.
La qualità della vita per chi oggi arriva alla terza settimana del mese e poi
son cazzi, diventerà tale che come minimo si arriverà a malapena(per
moltissime famiglie) alla seconda settimana del mese e poi son cazzi ancora più
amari di prima.

Nel clima che si può prevedere lo strumento di un obiettivo sufficientemente
preciso che risponda alla necessità “di non pagarla noi la crisi” è
necessario e pare a me che l’obiettivo del Salario Garantito debba da capo
essere battuto con molta forza.
Qui però voglio essere chiarissimo: quello che serve affinchè possa partire
in Italia un Movimento forte e continuativo di lotta è LA TOTALE DISILLUSIONE,
CHE NOI DOBBIAMO COLTIVARE E DIFFONDERE MASSICCIAMENTE, NELLA POSSIBILITA’ CHE
UNA QUALUNQUE ISTITUZIONE POSSA VENIRE INCONTRO ALLE NECESSITA’ DEGLI
OPPRESSI. NOI DOBBIAMO DIFFONDERE IL GERME DELLA DISILLUSIONE IN QUALUNQUE
STRUMENTO ISTITUZIONALE E NELLO STESSO TEMPO INDIRIZZARE VERSO
L’AUTO-ORGANIZZAZIONE(non necessariamente quella “ufficiale”, per me vanno
soprattutto bene forme di auto-organizzazione locale, legate al territorio) DEI
SINGOLI SOGGETTI SULLA BASE DI UN’UNITA’ DI FATTO CHE E’ DATA DA UNA
CONDIZIONE CHE E’ DI TUTTI I SOGGETTI INTERESSATI: DISOCCUPAZIONE E
PRECARIATO. 

NOI DOBBIAMO SPINGERE ALLA LOTTA VERA I SOGGETTI DEBOLI, OGNUNO POI PUO’ DARE
AL TERMINE “LOTTA VERA” IL SIGNIFICATO CHE GLI PARE PIU’ CONSONO. MA
COMUNQUE UNA LOTTA VERA, PER COME LA PENSO IO, NON DEVE CERCARE NESSUNA SPONDA
ISTITUZIONALE, NON VA RICREATA L’ILLUSIONE DELLA “DELEGA” DELLA PROPRIA
VITA A SOGGETTI ESTERNI CHE SI PONGONO COME “ESPERTI”, PERCHE’ E’
PROPRIO QUESTA ILLUSIONE DELLA “DELEGA” AD AVER DEPOTENZIATO LA CAPACITA’
DELLE MASSE AD AVERE FIDUCIA SOLO IN SE STESSE E IN NESSUN ALTRO CHE SI PONGA DA
“ESPERTO POLITICO”.
LA CLASSE DEI “POLITICI” DEVE ESSERE DEBELLATA(ANCHE NELLA NOSTRA TESTA,
DICO IO) MA DEVE ESSERE DEBELLATA SOPRATTUTTO NELL’IMMAGINARIO DELLE MASSE
OPPRESSE, PERCHE’ E’ DELLA CLASSE DEI “POLITICI DI SINISTRA” LA
PRINCIPALE RESPONSABILTA’(DI ORMAI TROPPI ANNI VECCHIA) DEL DEPOTENZIAMENTO
DELLA CAPACITA’ DI MASSA A RISPONDERE SUL PIANO DELLA LOTTA E DEL CONFLITTO
ALLE PIU’ SVARIATE PRETESE PADRONALI NEL CORSO DEGLI ULTIMI 30 ANNI(E NON SON
POCHI).

L’obiettivo del “salario garantito” deve assumere questa caratteristica
duramente anti-istituzionale come fatto basilare, BISOGNA FARE IN MODO CHE NON
RIMANGA UN MERO SLOGAN DA GIOCARSI MA UN VERO OBIETTIVO DI LOTTA IN CUI CI SI
PONE L’OBIETTIVO DI VINCERE! DI OTTENERE CIOE IL RISLTATO.
Ma questo non succederà finchè gli oppressi riterranno che c’è “qualche
altro” che può fare per loro perchà più “esperto”. L’ESPLOSIONE DEL
CONFLITTO IN ITALIA CI SARA’ QUANDO QUALUNQUE DISULLUSIONE SARA’ CADUTA,
QUANDO PIU’ NIENTE VERRA’ CHIESTO ATTRAVERSO UNA LEGGE BENSI’  DOVRANNO
ESSERE I PADRONI AD ESSERE COSTRETTI A “DARE” PER CONTENERE LA FURIA DI CHI
NON HA PIU’ FIDUCIA IN NESSUNA BRANCHIA DEL POTERE E DELLE SUE ISTITUZIONI. ED
ALLORA POTREMO DIRE(IPOTESI): “COME, CI VUOI DARE 300 EURO AL MESE? MA SEI 
MATTO? NE VOGLIAMO 1000” RITORNANDO NOI A GIOCARE AL “RIALZO”.

Concludo: le condizioni “materiali” affinchè si possano prevedere tempi
ideali per far cadere moltissimo il consenso verso  le istituzioni e quindi
portare avanti con credibilità l’obiettivo del “salario garantito”,
ripeto: PER VINCERE E NON PER FAR FINTA DI ESSERE VIVI! Penso che stiano per
arrivare.
A noi ci tocca, secondo me, di iniziare a rilanciare, CON UNA VERA CAMPAGNA,
QUINDI ARTICOLANDO PIU’  INTERVENTI dovunque, l’obiettivo in questione MA A
PARTIRE DALLA PIU’ TOTALE ED ESPLICITA NEGAZIONE DI QUALUNQUE ISTITUZIONE E
STRUMENTO ISTITUZIONALE  PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DEL SALARIO GARANTITO.


Uffff

.

Michele


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