Fw: [Redditolavoro] C'è sempre uno sbirro alle costole del povero!

[vittoria]

Sinceramente Emiliano non  credo che una cosa escluda l'altra!
E' dalla cognizione del dolore che nasce la volontà di lotta!
Cioè quando capisci che la tua condizione è una condizione collettiva.
E' vero che il programma del potere è sempre quello di impera e dividi e 
creare capri espiatori su cui scaricare le "insofferenze", ma quanto vuoi 
che duri di fronte alla realtà della crisi? e qui per esempio si è parlato 
molto di alitalia, per esempio.
I ricordi servono perchè la memoria è una cosa fondamentale bisogna 
recuperare la memoria!
La speranza serve altrettanto se no mi dici cosa ci stiamo a fare?
Ti dico sinceramente che tutta sta cagnara, tutto questo teatrino che stanno 
mettendo su per cercare di tamponare la situazione non reggerà poi di fronte 
alla realtà.
Per il resto

http://roma.indymedia.org/node/4333
ciao Emiliano.
vittoria

-----Messaggio Originale----- 
Da: "Emiliano Laurenzi" <emiliano_laurenzi at yahoo.it>
A: <redditolavoro at ecn.org>
Data invio: venerdì 29 agosto 2008 19.46
Oggetto: R: [Redditolavoro] C'è sempre uno sbirro alle costole del povero!


Cara Vittoria,

la tenerezza e la complicità fra i malnati è come la memoria dei vinti, 
qualcosa che si condivide una volta che si è stati schiacciati. In cui la 
sopravvivenza è come ricordare il nome dei morti.
Ma a me non va di essere solo l'oggetto della memoria, della tenerezza e di 
un'accoglienza o complicità che affondino le radici solo nel dolore, nel 
quotidiano sfruttamento.
E la felicità? E l'amore? Che fine fa il cuore di ogni rivoluzione, il 
battito selvaggio che anima la mente e ad un certo punto fa dire basta? 
Dov'è?

Ci sono centinaia, migliaia di iniziative, di lotte, di azioni, ma nulla si 
salda, nulla si coagula nella forza di un movimento rivoluzionario. Tutto si 
sfalda. Mentre l'addomesticamento all'ubbidienza va avanti a furor di popolo 
bue (sì, popolo bue, lo ripeto), mentre la caccia allo zingaro, 
all'omosessuale, al sindacalista, a chiunque esprima diversità, va avanti 
nel plauso di una società fascistizzata e razzista, noi ci rincantucciamo 
nel focolare dei ricordi.

Io a questo punto preferirei non avere né ricordì, né speranze, né nulla. 
Solo la certezza di poter combattere e di non essere solo.

saluti libertari
el




--- Ven 29/8/08, vittoria <huambos at virgilio.it> ha scritto:

Da: vittoria <huambos at virgilio.it>
Oggetto: [Redditolavoro] C'è sempre uno sbirro alle costole del povero!
A: "redditolavoro" <redditolavoro at ecn.org>
Data: Venerdì 29 agosto 2008, 16:06

Le ordinanze e i "provvedimenti" repressivi contro la povertà e i
poveri non
sono una novità.
La logica del nascondi la polvere sotto il tappeto non è nuova.
Cambia solo la "lavorazione" del tappeto.
lavorazione Kelim?
lavorazione sumak?
Ma in questi tempi in cui trama è ordito sono nel segno del
"decoroso", mi
torna in mente il caro vagabondo di Charlot; ladrone e nobile con la sua
purezza d'animo: lui che si lustra la bombetta con lo sputo e la manica
della giacchetta, lui che mangia le suole delle scarpe elegantemente con
forchetta e coltello.
E' evidente  che ci sono due concezioni di decoro contrapposte, come è
scontato che c'è una tenerezza, una accoglienza ed una complicità fra
malnati.

vittoria
L'Avamposto degli Incompatibili
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