[Redditolavoro] volantini su precari poste

Fulvio fuldigior at gmail.com
Mon Aug 4 12:44:27 CEST 2008


*PRECARIO  A VITA...***

E' fatta!!!!!

Alla fine la norma anti-precari è passata al Senato e si appresta a
diventare legge.

Il nuovo testo precisa che sui precari le nuove regole valgono *solo per i
processi in corso e non per il futuro*.**

 Il testo modificato indica, infatti, che "con riferimento ai soli giudizi
in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, e fatte salve
le sentenze passate in giudicato", in caso di violazioni di legge "il datore
di lavoro è tenuto unicamente a indennizzare il prestatore di lavoro con
un'indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di 6
mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto". Tutto questo dovrebbe
circoscrivere la norma ai ricorsi dei lavoratori delle Poste (con ben 44.000
casi)  e a pochi altri casi.

Via libera quindi alla precarizzazione totale del lavoro con le aziende che
potranno anche dimenticarsi che esiste il contratto a tempo indeterminato.
Alla faccia di tutti i diritti acquisiti!

E la cosa più sconfortante è proprio il fatto che si applica quasi
esclusivamente ai dipendenti postali.

Questo perchè le Poste vogliono entrare in borsa e per entrare non devono
avere nessun contenzioso o giudizi pendenti. E l'unico modo per entrare in
borsa senza contenziosi era quello di creare una norma ad hoc, visto i tempi
lunghi della giustizia italiana.

Nè l'"opposizione" nè i Sindacati hanno fatto nulla, pur sapendo cosa stava
per accadere. Il tutto è passato nella quasi più totale indifferenza.

Sembrerà un caso o forse non lo è che nel frattempo i Sindacati hanno
stipulato un altro accordo con le Poste che "permette di consolidare il
rapporto di lavoro incidendo sensibilmente sul fenomeno del precariato e
favorendo concretamente occasioni di crescita, sviluppo e valorizzazione del
personale presente in Azienda." Questo accordo è uguale all'altro, a quello
del gennaio 2006. L'unica differenza è che adesso i dipendenti postali
dovranno decidere se continuare il contenzioso con la norma di cui sopra e
quindi in caso di vincita e di giudizio positivo del giudice, avere solo un
indennizzo e niente reintegro, oppure firmare l'accordo, rendere i soldi e
avere "un posto di lavoro".

Certo chi vorrà potrà rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea sperando si
pronunci in tempi brevi, ma per i ricorsi colpiti nel frattempo
dall'emendamento? e quelli che vogliono iniziare il ricorso adesso?

Il lavoratore da oggi è preso tra 2 fuochi e da qualsiasi parte si giri o
qualsiasi decisione prenda non è che vince lui, ma vincono gli altri.

Chi ha speso tempo e soldi per il ricorso adesso non ha più nulla, chi
sperava di avere ragione e "giustizia" non sa più nemmeno cosa vuol dire.
Fino a oggi Poste ha sempre fatto i suoi comodi. Da quanto tempo è che le
poste non assumevano persone con contratto a tempo indeterminato? Se non
quei pochi casi di persone assunte come apprendisti, l'unica maniera per
essere assunti era fare 3 mesi e poi fare ricorso.

E le poste non potevano non sapere. Non potevano continuare a fare contratti
a termine all'infinito con la gente che poi faceva ricorso, visto che  si
parla di 44.000 casi!!! E l'unico modo per far finire tutto era proprio
questo: la norma del governo e l'accordo in contemporanea. Per far sì che il
lavoratore adesso è costretto a decidere in un modo o nell'altro.

Per l'ennesima volta ci troviamo di fronte ad un provvedimento che va a
peggiorare, se possibile, le condizioni già totalmente precarie di noi
lavoratori/trici. Tutto questo è inaccettabile!

* *
SLAI COBAS POSTE FIRENZE

Via Galliano, 107 cobaspt at tin.it www.cobaspostefi.too.it

riunione ogni lunedì ore 21.30 rif. Claudio 3474189075

www.slaicobasposte.altervista.org





*PRECARIO O FIRMATARIO?*



Prosegue la telenovela  e il braccio di ferro che ormai dura da anni e anni
tra i ricorsisti e Poste s.p.a..

Non ci vogliamo dilungare nel ripercorrere le ultime vicende che hanno
riguardato i ricorsisti, ma vogliamo ricordare, ancora una volta, che i
tribunali di tutt'Italia, hanno riconosciuto il diritto al posto di lavoro a
tempo indeterminato per tutti i ricorsisti, condannando, tra l'altro le
Poste al pagamento degli arretrati.

Due anni fa viene raggiunto un "accordo" tra le organizzazioni sindacali e
l'azienda, che di fatto vanificava quanto i tribunali avevano riconosciuto.
Nonostante le pressioni aziendali e sindacali, un buon numero di lavoratori
non ha accettato l'accordo, continuando il proprio percorso legale. A
distanza di due anni, quell'accordo viene resuscitato per dare la
possibilità a coloro che ne erano, volutamente, rimasti fuori, di poterne
usufruire.

Questa "nuova opportunità" viene salutata con entusiasmo dalle
organizzazioni sindacali, addirittura in alcuni casi, si parla di "accordo
che permette di consolidare il rapporto di lavoro incidendo sensibilmente
sul fenomeno del precariato e favorendo concretamente occasioni di crescita,
sviluppo e valorizzazione del personale presente in Azienda." come se la
giustizia o il giudice non contassero nulla e come se i contratti impugnati
siano solo carta straccia e basta.

 A parte il fatto che a consolidare il rapporto di lavoro c'avevano già
pensato varie sentenze e senza bisogno di alcun accordo, ci preme dire una
cosa, risaputa da tutti: IN QUESTI DUE ANNI, LE POSTE HANNO USATO UN
COMPORTAMENTO GRAVEMENTE DISCRIMINATORIO NEI CONFRONTI DI QUEI RICORSISTI
CHE NON AVEVANO ACCETTATO L'ACCORDO DEL 2006. Sappiamo tutti che qualunque
domanda,di colloquio, trasferimento ecc.. fatta da "non firmatari", veniva
immancabilmente respinta. Ovviamente l'azienda si è guardata bene da mettere
per scritto la motivazione (altrimenti sarebbe scattato l'ennesimo ricorso),
ma a parole è sempre stato detto!!!

Anche i dirigenti delle organizzazioni sindacali, così entusiasti, sono a
conoscenza di questo, visto  che comunque questo accordo l'hanno proposto
loro.

Quanti colleghi hanno rivolto, al sindacalista di turno, la fatidica
domanda: " Come mai la mia domanda di trasferimento non viene presa in
considerazione? Scontata e sempre uguale la risposta " Ma l' hai firmato
l'accordo ?" In questi due anni l'azienda ha usato il RICATTO come strumento
di pressione nei confronti di lavoratori che, in modo coerente e dignitoso,
non avevano ceduto alle sirene aziendal-sindacali.

 Oggi, di fronte a scelte aziendali che mettono in discussione le
prospettive future di alcuni settori, come ad es. il recapito o la
sportelleria, i lavoratori "non firmatari" che, per vari motivi, decidono di
cambiare settore, devono sottostare alle imposizioni aziendali. Proprio per
questi motivi, non ci sentiamo di criticare quei lavoratori che, nonostante
tutto, decideranno di firmare. Ci auguriamo che non dimentichino sia come
sono andate le cose, e sia responsabili e complici e che è, e sarà sempre
importante, anche per altre occasioni, tenere ben presente l'interesse
collettivo, rispetto alle scelte individuali. Detto questo, ancora una volta
esprimiamo la nostra totale solidarietà a quei lavoratori che, anche in
questo caso, non cederanno al ricatto.

-Infine, un ultima notizia, la quadratura del cerchio, che rientra appieno
in questa filosofia. Con un emendamento alla finanziaria, fatto apposta per
"aiutare" Poste s.p.a., il governo Berlusconi, decreta la precarietà a vita.
Infatti, la magistratura non potrà più stabilizzare i rapporti di lavoro
irregolari, abbattendo anche il diritto al reintegro!!!

Immediata la protesta delle organizzazioni sindacali. Immediata ma
quantomeno assurda, visto che anche loro con gli accordi che hanno firmato,
hanno vanificato il giudizio della magistratura. Anzi , sono proprio quel
tipo di accordi che aprono la strada ad emendamenti governativi di questo
tipo....per cui risparmiatevi le lacrime di coccodrillo.

* *
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