[Redditolavoro] Gesto "insano" di un'operaia a Suzzara

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Sun Aug 3 10:09:44 CEST 2008




Gesto "insano" di un'operaia a Suzzara


Ciò che c'è di profondamente INSANO è questa società capitalista, questo
governo, questo Stato, che usa le lavoratrici come degli stracci che quando
non servono si buttano via.
Nel far girare questo comunicato, assumiamo tutte, anche per questa operaia,
l'impegno ad avviare un ampia, articolata denuncia/mobilitazione sulla
sempre più pesante e precaria condizione delle lavoratrici, a partire
dall'incontro del 27 settembre a Roma del Tavolo "lavoro, precarietà,
reddito".

lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe aderenti a
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

Gesto "insano" di un'operaia a Suzzara


Ha 40 anni, separata con due figli,  16 e 20 anni, vive a Suzzara(Mn) in una
casa in affitto con alcune mensilità arretrate, lavora da un anno alla
fabbrica della Plastal, a tempo determinato, la cui sede è a Oderzo in
provincia di Treviso: lavorava… non le hanno rinnovato  il contratto e lei
si è  inghiottita un tubo sano di antidepressivi, per fare quello che un
volta si chiamava un “gesto insano”.
Il contratto a tempo determinato non lo rinnoveranno  a settembre forse
anche ad altre venti operaie come lei, perchè la Plastal produce plance di
comando per la Daily Iveco, ed è in crisi come la Fiat che aveva confermato
la riduzione del 10% per la flessione dei mercati, il rincaro del carburante
e delle materie prime, “oltre” ai costi che i produttori dovranno sostenere
per adeguarsi alle norme sulle emissioni stabilite dai governi.
Il non rinnovo, le è stato comunicato, non in una stanza di ufficio ma
mentre era alla catena di montaggio. Si è sentita lo sguardo di tutti
addosso, sono cominciate a volteggiarle le cifre nel cervello, le rate da
pagare e i testi di scuola per la figlia, che deve essere operata al
ginocchio,  il più grande cerca di darle una mano, ha lavorato per un po’
all’Iveco, poi a casa. La disperazione le ha fatto fare il resto. Il giorno
in cui ha tentato di farla finita, è stato chiesto al direttore di fermare
le macchine, per agevolare l’intervento del 118. Niente da fare, il ciclo
continua e non ci sono dichiarazioni nel merito.
Si è scioperato mezz’ora e la storia me l’ha raccontata l’amica Monica
Perugini, che è anche la redattrice del comunicato che vi allego alla fine
ed è sulla Gazzetta di Mantova, venerdì 1 agosto, giornata di esodo per le
vacanze di milioni di italiani, ci dicono i telegiornali, di grembiuli
fashion come annuncia la Gelmini, di dibattiti se un padre può chiedere di
staccare la spina a sua figlia, spenta da 16 anni, di welfare fatto su
misura per Loro, di crisi economica. Solo pochi giorni fa, il sindaco di
Suzzara Anna Bonini,  aveva dichiarato:«l’Oltrepò è specchio della crisi del
paese, tante persone immigrate in cerca di lavoro, e il lavoro che è sempre
più precario e meno sicuro. Una realtà complessa che crea nuove fasce
sociali di cui i Comuni si devono occupare, e tutti i servizi sono messi
sotto pressione da queste dinamiche». Alice Arioli, le aveva fatto seguito:
’’Le logiche di mercato non tengono conto delle persone. Va
 ripensato l’aspetto sociale del lavoro, bisogna ricominciare a guardare al
bene comune, riscoprire il senso della collettività. Il compito di
recuperare
un’etica del lavoro spetta alle donne. Ma per far questo occorre mettere l’economia
a servizio della politica».
Già, purtroppo anche io, mi trovo nel primo week end di agosto a descrivere
una storia così, di una precaria a tempo indeterminato, anzi nemmeno più
questa di precaria “garanzia”, uno straccio di cronaca locale, quasi nera,
fumè per fortuna. Non si volta nessuna pagina, la si butta nella spazzatura:
è tempo di vacanze.
Si aprirà a Suzzara in compenso una nuova scuola d’infanzia, si chiamerà
Atlantide (il cui nome deriva da Atlante, il mitico gigante che reggeva il
mondo sulle spalle).Sul sito della Plastal di Suzzara, c’è scritto che si
occupa di produzione di materie plastiche, l’indirizzo a Via XXIII aprile,
un telefono fisso e in fondo a commenti del sito, zero. Ancora più in basso,
laddove si dice descrizione dell’impresa: “Al momento purtroppo non c’è una
descrizione”. Passa questo la Storia.

Doriana Goracci

Il caso avvenuto a Suzzara, dove una giovane donna ha tentato il suicidio in
fabbrica perchè non le è stato rinnovato
il contratto di lavoro (precario) presso Plastal è il segno eloquente del
degrado sociale ed umano causato  dall’attacco ai diritti dei lavoratori e
delle lavoratrici, realizzato sopratutto a causa della legge 30 che ha reso
stabile la “precarietà” e ridotto i lavoratori alla stregua di merce,  da
utilizzare secondo gli interessi del padronato, senza  il minimo riguardo
delle più elementari forme di rispetto della dignità e della vita delle
persone.

La devastazione sociale ed umana realizzata da questa legge che ha cambiato
radicalmente l’intero mercato del lavoro, è stata poi completata (?!?) da
altre norme  che peggiorano ulteriormente le situazioni lavorative: dal
protocollo su welfare e pensioni promulgato dal governo Prodi,  al
recentissimo decreto su ripristino del lavoro a chiamata, abolizione del
modello unico di dimissioni volontarie (che danneggia soprattutto le donne)
e delle sanzioni agli imprenditori per il mancato rispetto delle norme sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro e da quelle contro i precari,  su cui c’è
stato uno scandaloso
scarica barile fra maggioranza e “opposizione” parlementare a proposito
delle responsabilità. Potremmo proseguire con l’attacco al lavoro pubblico
ed ai servizi ,  con la disposizione europea che porta l’orario di lavoro a
65 ore settimanali e la recente disposizione che vieta i ricorsi dei
lavoratori precari che svolgono lavori non precari.

Il primo sentimento è di solidarietà all’operaia, alla sua famiglia e al
sindacato, di vicinanza alla lotta della RSU che ha reagito con forza,
scioperando immediatamente al rifiuto dell’azienda di fermare l’impianto  a
dispetto della gravità dell’accaduto e quindi di impegno perchè la sua
vicenda trovi immediato sbocco positivo ma non dimentichiamo la lotta per
cambiare una situazione pesantissima, che sta schiacciando una nuova, sempre
più sfruttata ed indifesa classe operaia, moltiplicando le condizioni di
esclusione, marginalità, mancanza di diritti, frantumazione.

Monica Perugini consigliere provinciale Mantova  - Partito dei Comunisti
Italiani

Scilla Alberini assessore comune di Suzzara -  Sinistra Critica







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