[Redditolavoro] Torino: Nuove destre e vecchi fascismi

Federazione Anarchica Torinese - FAI fat at inrete.it
Mon Apr 14 22:01:52 CEST 2008


Nuove destre e vecchi fascismi
Oltre la destra e la sinistra: le seduzioni culturali e gli ammiccamenti
politici della Nouvelle Droite tra Stato forte e piccole patrie.

Giovedì 17 aprile ore 21 nella sala di Corso Ferrucci 65a

Assemblea / dibattito
Interverrà Pietro Stara autore de:
“La Comunità escludente - La Nuova Destra tra piccole patrie e Europa
nazione”, edizioni Zero in Condotta

Il fascino del nuovo, si sa, esercita un potere d’attrazione che confonde
memoria e spirito critico.
A cavallo tra la fine degli anni Settanta e Ottanta, prima in Francia e
poi in Italia, si affermava il progetto politico-culturale della Nuova
Destra, ossia il tentativo più convinto elaborato dalla destra radicale
per rompere l’accerchiamento e l’immobilismo dei partiti e delle
formazioni eredi del passato nazi-fascismo europeo.
Tale tentativo, promosso principalmente da Alain de Benoist in Francia e
da Marco Tarchi in Italia, senza peraltro abiurare la derivazione dai vari
fascismi storici, dimostrò fin dall’inizio intenzioni senza dubbio
ambiziose: recuperare l’esperienza della Rivoluzione Conservatrice tedesca
che, negli anni Trenta, era stata l’ambito d’incubazione del
nazionalsocialismo, valorizzando al contempo alcuni aspetti “antisistema”
dei movimenti contestativi di sinistra sorti e sviluppatisi attorno al
’68, tanto da prefigurare un superamento della contrapposizione
destra-sinistra in nome della comunità di popolo.
A distanza di quasi un trentennio i Tarchi e i De Benoist vengono
considerati degli stimati filosofi e buona parte delle interpretazioni e
delle analisi lanciate da questo ambito di intellettuali militanti ha
conquistato spazi e superato confini ben oltre i territori dell’estrema
destra conosciuta come tale. Basti pensare alle tante aggregazioni che
negli ultimi anni si sono dichiarate “né di destra né di sinistra”: dalla
Lega Nord al partito di Di Pietro, da settori ambientalisti al recente
raggruppamento Movimento Zero di Massimo Fini.
Già nel ’79 Marco Tarchi aveva lucidamente sostenuto: “Le nostre case
editrici debbono proseguire lo sforzo per inserirsi nei normali circuiti,
il nostro messaggio deve giungere – senza etichette – a quanti più
soggetti possibile: in cineclub, spettacoli musicali, programmi radio,
circoli ecologici e nelle mille altre forme in cui sapremo e potremo
articolare il nostro movimento negli anni a venire” (da AA.VV., Proviamo
la nuova. Atti del seminario «ipotesi e strategia di una nuova destra»,
Libreria Editrice Europa, Roma 1980).
Tale lavoro di penetrazione ideologica, si può ben dire, ha portato i suoi
frutti, se oggi numerosi intellettuali di sinistra (o che lo erano) quali
Cacciari, Negri, Preve, Latouche, La Grassa
 dialogano pubblicamente e si
confrontano alla pari con de Benoist e Tarchi, spaziando dalla
globalizzazione alla biopolitica.
Per questo è importante un lavoro di controinformazione sia da un punto di
vista teorico che militante, considerata la carenza di adeguati anticorpi
all’interno di certa parte dei movimenti antimperialisti e dei gruppi
dell’opposizione sociale che, sovente, si ritrovano pericolosamente
contigui ai sostenitori della “comunità organica”, una comunità davvero
definibile come discriminante perché si fonda sulla critica
“differenzialista” ed il rifiuto dell’idea egualitaria in tutte le sue
diverse espressioni (il femminismo, il classismo, il suffragio
universale... riprendendo le parole di Gennaro Malgieri, oggi parlamentare
di Alleanza Nazionale, ma vent’anni fa padrino politico della Nuova
Destra).
Diviene quindi indispensabile comprendere e smascherare l'utilizzo da
parte della Nuova Destra di parole, teorie e sistemi politici recuperati
dai campi avversi.
L’utilizzo e la rielaborazione da destra delle teorie della differenza
elaborate a sinistra in chiave femminista, ecologista e antirazzista
diviene il vettore potente attraverso il quale si rifiutano la
contaminazione e l’intreccio culturale e, quindi, le società multietniche,
l’immigrazione, la libertà delle donne.
Ad ulteriore dimostrazione che la destra, anche quando si dichiara nuova o
persino futurista, è radicale solo per il suo affondare le radici
nell’archeologia del pensiero autoritario.

Organizzano:
Comitato Antifascista “18 giugno”
Facciamo Breccia Torino
Federazione Anarchica Torinese – FAI

La consueta riunione della Federazione Anarchica Torinese è anticipata a
mercoledì 16 aprile dalle 21 come sempre in corso Palermo 46



More information about the Redditolavoro mailing list