[Redditolavoro] da genova
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Mon Apr 14 11:52:13 CEST 2008
SCIOPERO ALL'ILVA DI GENOVA CORNIGLIANO
L'Ilva di Taranto è la fabbrica più grande di Europa, oltre
che una delle più nocive per la popolazione che vive nei
quartieri a ridosso delle sue ciminiere; la nocività
ambientale, però, non è certamente l'unica addebitabile a
padron Riva, come dimostrano le numerose sentenze di
condanna a carico dei titolari dell'azienda, emesse dalla
magistratura per nocività a danno dei lavoratori: mobbing -
esemplare in questo senso la vicenda dei settanta esiliati
alla palazzina LAF, senza fare alcunché, di qualche anno
fa - metodi da caserma, mancanza delle più elementari
misure di sicurezza - tanto che lo stabilimento pugliese
detiene il triste primato delle morti sul posto di lavoro.
Anche a Genova, nel quartiere di Cornigliano, esiste - sin
dal dopoguerra - un sito Ilva, dismesso in parte qualche
anno fa; qui la situazione ambientale è sempre stata
tragica, con il quartiere letteralmente invaso dalle
polveri provenienti dalle ciminiere che ricoprivano
l'intera zona circostante, anche se bisogna ammettere che
la situazione, a partire dagli anni 90, è migliorata
sensibilmente grazie ad alcuni interventi di installazione
di filtri sul tetto delle ciminiere.
In questi giorni lo stabilimento di Cornigliano è assurto
agli onori delle cronache per una vicenda che rende bene
l'idea di come Riva intende l'organizzazione del lavoro:
sette apprendisti, dopo 36 mesi di sfruttamento
all'inverosimile sugli impianti con la speranza di una
riconferma in azienda, sono stati mandati a casa,
nonostante Riva avesse deciso, in un primo momento, di
confermarne tre.
Immediata è stata la replica dei lavoratori che, su
indicazione dei sindacati presenti nel sito genovese -
Fiom, Fim, Uilm e Failms - sono scesi in sciopero ad
oltranza in solidarietà con i loro compagni.
A questo punto l'azienda ha dovuto fare parzialmente marcia
indietro, proponendo l'assunzione di tutti e sette i
lavoratori a Genova ma con la sede di lavoro nell'altro
sito di Novi Ligure (AL), che dista dal capoluogo ligure
circa settanta chilometri: il problema è, però, che non
intende riconoscere loro i 31,00 Euro giornalieri che gli
deve in quanto trasfertisti.
In queste condizioni i sindacati hanno confermato la
prosecuzione dello sciopero <perché non è accettabile che
ci siano lavoratori di serie A e lavoratori di serie B>
come afferma il segretario provinciale genovese della Fiom,
l'esponente di Lotta Comunista Grondona.
Notizia di venerdì 11 aprile è che il prefetto genovese,
Anna Maria Cancellieri, ha chiesto all'azienda ed ai
sindacati <un atto di responsabilità, una pausa del
confronto e la cessazione delle ostilità, per evitare che
esploda di nuovo la tensione con blocchi e manifestazioni
nelle strade, proprio nei giorni in cui si aprono le urne
per votare il nuovo governo> (si veda il "Corriere
Mercantile" di sabato 12 aprile, pagina 6): i sindacati
hanno subito dato seguito a tale richiesta, sospendendo
l'agitazione fino a martedì 15, dimostrando ancora una
volta la propria subalternità ai partiti politici della
falsa sinistra, che non possono certamente permettersi di
far vedere momenti di lotta di classe proprio quando
dichiarano che essa non esiste più.
Da oggi abbiamo una motivazione in più per sostenere la
nascita e la crescita di un vero sindacato di classe, fuori
e contro tutti i partiti della falsa sinistra borghese.
COSTRUIAMO E POTENZIAMO LO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI
CLASSE IN TUTTE LE REALTA' LAVORATIVE ITALIANE.
Genova, 12 aprile 2008
__________ Informazione NOD32 3020 (20080411) __________
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