[Redditolavoro] Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 26-31/03/08

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Tue Apr 1 13:42:16 CEST 2008


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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta
26-31/03/08 *
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SOMMARIO: Electrolux, Alitalia, Romania, Melfi,
Atitech, Morti sul lavoro, Villa Serena, Morte a
Teramo

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 26 marzo 2008

ELECTROLUX LICENZIA http://www.ilmanifesto.it/

"Siamo flessibili. Siamo produttivi. Al lavoro quasi
non abbiamo il tempo di alzare la testa. Eppure
vogliono chiudere la fabbrica. Allora noi siamo la
prova che tutto questo non funziona". Nella voce di
Luisa Nesi, operaia della Electrolux di Scandicci, un
misto di rabbia e di impotenza. Anche a nome dei suoi
450 colleghi di lavoro. Perché lo stabilimento della
multinazionale svedese alle porte di Firenze, dove si
producono frigoriferi da incasso, potrebbe davvero
chiudere. A due soli anni da una riorganizzazione che,
agli occhi dei lavoratori, ha voluto dire 170 mobilità
e un robusto aumento dei carichi di lavoro. La
produttività è aumentata, nel
2007 sono stati registrati 441mila frigoriferi. Ma la
redditività si è fermata poco oltre lo zero (0,1%),
quando il parametro fissato dai vertici della
multinazionale è del 3,5%. A Susegana, nel trevigiano
Electrolux ha una fabbrica che impiega 1.450 addetti,
e dove escono oltre un milione e 100 mila pezzi
l'anno. La ricetta del management di Electrolux
sarebbe quella di concentrare la produzione nel solo
stabilimento veneto. Il destino della fabbrica di
Scandicci appare segnato. Insieme a quello dei suoi
450 addetti.
Perlopiù under 50 e quindi molto lontani da qualsiasi
operazione di salvataggio con mobilità lunghe e
prepensionamenti. I sindacati hanno detto una cosa:
"Nessun accordo è possibile se non si stralcia
l'ipotesi di fermare la produzione nello stabilimento
di Scandicci". Un tavolo nazionale sul caso Electrolux
è stato aperto al ministero dello Sviluppo economico.
Un altro, parallelo, è attivo nella sede della Regione
Toscana. Perché è soprattutto qui, a Scandicci, che si
temono gli effetti dell'investigazione.
Questa sera c'è in programma un consiglio comunale
straordinario sull'Electrolux, con ospiti i
lavoratori, la Rsu, i sindacati e i rappresentanti
delle istituzioni. Il sindaco Simone Gheri ha invitato
i colleghi di tutti i comuni dell'area fiorentina e i
presidenti provinciali di Firenze, Arezzo e Prato. Le
zone da cui ogni mattina arrivano a Scandicci i 450
operai dello stabilimento.
«Questa sarà l'ennesima occasione - anticipa il
sindaco Gheri - per affermare che il peso politico che
le istituzioni riescono a mettere in campo può
rappresentare un fattore determinante per far sì che
la vertenza possa chiudersi nel miglior modo
possibile». Nemmeno troppo fra le righe, c'è la
strategia d'azione di uno scontro politico con la
multinazionale. Per convincerla a investire e rendere
economicamente redditizia la fabbrica di Scandicci.
Anche se questo, perché i conti di Electrolux sono
scritti nero su bianco, vorrà dire cambiare linee
produttive? Non più frigoriferi, insomma? Di sicuro
negli incontri fra sindacati e proprietà i primi hanno
già avanzato la richiesta «di sviluppare prodotti di
gamma superiore, sui quali la competitività di
Electrolux potrebbe essere sicuramente rilanciata».
Intanto il 4 aprile i lavoratori di tutti gli
stabilimenti italiani di Electrolux sciopereranno per
8 ore. Manifestazione nazionale naturalmente a
Firenze.

ALITALIA: 900 IN CIG http://blog.panorama.it/economia/

Air France-Klm presenta domani sera la nuova proposta
per acquistare Alitalia. Proposta rivista e corretta
per ammorbidire le posizioni dei sindacati e per
scoraggiare sul nascere il tentativo di mettere
insieme una cordata di imprenditori italiani per dare
battaglia al piano industriale del vettore
franco-olandese. Le buone notizie in arrivo da Parigi
dovrebbero riguardare il fronte caldo degli esuberi,
del settore cargo e di Az Servizi. Nessun dietro-front
invece su  Malpensa e visto che la scadenza fatidica
del 30 marzo, data in cui Alitalia cancellerà ben 180
voli giornalieri, è dietro l’angolo sono già partite
le procedure per la cassa integrazione dei primi 900
dipendenti dello scalo varesino.
A essere colpiti saranno soprattutto i dipendenti di
Sea Handling, la società di servizi della Sea che
conta oltre 3.000 lavoratori e che finora ha avuto
come cliente principale proprio Alitalia. Da lunedì
prossimo i collegamenti settimanale effettuati da
Alitalia su Malpensa crolleranno da 1.238 a 347. Oltre
ai voli, come è ovvio, saranno falciati anche i
transiti dei passeggeri Alitalia e di altre compagnie:
da circa 250.000 passeggeri al giorno si passerà a
poco più di 5.000 unità. L’andamento del traffico
passeggeri al Nord dimostra come il ruolo
dell’aeroporto varesino sia profondamente mutato
rispetto al scenario dei primi anni ‘90 quando
Malpensa iniziò a operare. Nel 2007 oltre 30 milioni
di passeggeri hanno volato da città del settentrione
senza passare per Malpensa mentre aeroporti minori,
come Orio al Serio (controllato al 49,9% dalla stessa
Sea), nel giro di pochi anni hanno visto esplodere il
numero di clienti indipendentemente da Alitalia ma
grazie a vettori low cost. Nel 2007 il traffico dello
scalo bergamasco è cresciuto del 10% mentre l’anno
precedente di addirittura il 26%. Stesso discorso per
gli scali di Venezia, Verona, Torino e Bologna. 

ROMANIA: SCIOPERO ALLA RENAULT
http://www.ilmanifesto.it/ 

La Romania sta perdendo il ruolo di paradiso delle
delocalizzazioni industriali? Gli operai della
fabbrica di Pitesti della Dacia, primo produttore
automobilistico del paese - acquisito dal gruppo
Renault nel '99 - sono da lunedì in sciopero
illimitato e chiedono aumenti di 550 lei (circa 148
euro), per salari medi di 1064 lei (285 euro). Ma ieri
è arrivata la minaccia della direzione: "Queste
rivendicazioni possono mettere in pericolo il futuro
della fabbrica, e gli operai devono sapere che, entro
il 2010, fabbriche Renault apriranno in Marocco, in
India e in Russia e saranno in grado di produrre la
Logan", che per ora è la principale produzione del
sito di Pitesti (nord-ovest di Bucarest). Per far
piegare i dipendenti, la Dacia si è rivolta alla
giustizia. Oggi dovrebbe esserci la prima udienza. Nel
2003, era stata una sentenza giudiziaria a bloccare
una protesta durata tre giorni e giudicata «illegale»
dal tribunale. Ma i 130mila dipendenti non intendono
cedere, dopo aver già fermato la produzione per 2 ore
il 14 marzo scorso, come avvertimento. Il sindacato
giustifica la richiesta di un aumento del 60% del
salario medio sulla base dei risultati spettacolari
della Dacia: un aumento del 62% delle vendite nei
primi due mesi dell'anno (il 10% delle vendite
complessive della Renault).
Per il sindacato l'evocazione dell'apertura di nuove
fabbriche in paesi con salari ancora più bassi della
Romania è un ricatto. Alla Dacia, lo stipendio medio è
l'equivalente di 285 euro, ma per una buona fetta
degli operai, i nuovi assunti, non supera i 780 lei
(circa un terzo in meno). La Logan, l'auto low cost
della Renault, si vende bene. L'anno scorso sono state
commercializzate 280mila vetture. Le tensioni
salariali in Romania sono destinate ad aumentare. Il
paese è diventato un paradiso per le delocalizzazioni.
La disoccupazione (ufficiale) è molto bassa, intorno
al 4%, e la crescita economica corre a un ritmo del
7-8% l'anno. Il prezzo pagato dalla popolazione non
sono solo bassi salari in patria e condizioni
difficili di lavoro, ma anche una massiccia
emigrazione. Più di due milioni di rumeni sono
emigrati, cioè circa il 10% della popolazione. 


27 marzo 2008

MELFI: MUORE UN OPERAIO http://www.ilmanifesto.it/

Domenico Monopoli era conduttore nel reparto
verniciatura, un operaio esperto a cui la Fiat
affidava anche l'incarico di intervenire sull'impianto
quando si verificava qualche problema. Erano le 22,45
di martedì quando la linea aerea che trasporta lamiere
lungo il reparto di verniciatura si è fermata per
l'uscita dalla corsia di una "bilancella" ed è toccato
ancora una volta a lui, che aveva appena iniziato il
turno di notte, il compito di salire sopra la cabina
di verniciatura dove sono posizionati i comandi per
intervenire sull'impianto. Sul tetto c'è un passaggio
"sicuro" con tanto di mancorrenti e una superficie
solida che regge il peso dell'operatore. Chissà
perché, invece, il tetto è crollato e Domenico è
precipitato al suolo da un'altezza di diversi metri.
E' stato trasportato prima all'ospedale di Melfi poi
in quello di Rionero, ultima tappa del suo sfortunato
viaggio in questo mondo. E' morto ieri, aveva 43 anni.
Ieri a Melfi i lavoratori di tutti i turni hanno
effettuato due ore di sciopero, poi prolungato nel
secondo turno per tutta la giornata e nella mattinata
di oggi, in attesa dell'incontro fissato in prefettura
alle 14.


29 marzo 2008

ATITECH http://www.denaro.it/

Napoli rischia di perdere un altro centro di
eccellenza dopo l'integrazione di Ati in Alitalia,
avvenuta nel 1994 e dopo la dismissione di Fiat Avio
di Pomigliano d'Arco. Atitech rappresenta infatti un
polo riconosciuto in tutto il mondo per il suo know
how. Atitech, società nata nel 1990, è uno dei più
grandi centri per la manutenzione dei velivoli "narrow
body" in Europa. La sua sede principale è a Napoli,
Capodichino. La buona reputazione di affidabilità
tecnica degli Md80 di Alitalia è in gran parte dovuta
proprio alla bravura ed esperienza dei tecnici di
Atitech. La società ha quasi 700 dipendenti, di cui 17
a tempo determinato e 52 "interinali", oltre a circa
100 unità nell'indotto (magazzino, pulizie e mensa).
L'età media è inferiore a 40 anni. Ogni operatore
addetto alla manutenzione vanta un'esperienza minima
(e altamente qualificata) di dieci anni.
Con l'operazione che Air France-Klm sta tentando di
porre in essere su Alitalia si rischia lo
smantellamento dell'intero polo campano di
manutenzione aeronautica, uno degli ultimi volàni
rimasti per lo sviluppo del nostro territorio.


30 marzo 2008

OPERAIO MUORE SCHIACCIATO http://canali.libero.it/

Incidente mortale sul lavoro alla Ceva di Somaglia,
nel Lodigiano. La vittima, un uomo le cui generalità
non sono note, è rimasta schiacciata da un camion
nella notte durante una manovra all'interno
dell'azienda. Il conducente del camion non si è
accorto della presenza del collega e lo ha travolto.
L'uomo è morto dopo il trasporto in ospedale a
Codogno.

MUORE EDILE http://canali.libero.it/

Michele Sposito De Lucia, 39 anni, operaio edile di
Maddaloni, nel casertano, vittima di un incidente sul
lavoro, è morto poco dopo i soccorsi del 118 e il
trasporto all'ospedale civile di Caserta. L'uomo è
caduto questa mattina da un saliscendi da un'altezza
di 20 metri a Caserta mentre lavorava alla
ristrutturazione della facciata di un palazzo in corso
Trieste, nel centro del capoluogo di Terra di Lavoro.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, un'asse
del saliscendi forse non ben posizionato si è
ribaltato. Le indagini dei carabinieri e dell'Asl
Caserta 1 stanno verificando anche il rispetto delle
misure di sicurezza nel cantiere. Il corpo
dell'operaio è stato trasportato nell'istituto di
medicina legale di Caserta in attesa dell'autopsia.


31 marzo 2008

CASA DI RIPOSO VILLA SERENA: PRESIDIO DEI LAVORATORI
http://www.corriereadriatico.it/

Non si è ancora sbloccata la vertenza sindacale dei
lavoratori della casa di riposo Villa Serena di
Sinigallia. Domani i sindacati hanno organizzato un
presidio davanti ai cancelli della struttura per
protestare contro la mancata soluzione dei problemi
economici dei dipendenti. La grave situazione di crisi
in cui l’azienda versa, dovuta fondamentalmente a
motivi finanziari, si protrae ormai da oltre un anno e
con i primi mesi del 2008 la situazione è
ulteriormente peggiorata. I sindacati denunciano
inoltre il permanere della carenza di personale sia
nei servizi che nell’assistenza anche a seguito del
mancato rinnovo di alcuni contratti di lavoro
recentemente scaduti e la mancata sostituzione di
dimissioni.

MORTE SUL LAVORO A TERAMO http://www.repubblica.it/

L'altra vittima si chiamava Ioann Mariciuck, 44 anni.
Lavorava allo smantellamento di una fabbrica. E'
precipitato da un'altezza di circa venti metri. E'
stato immediatamente portato al pronto soccorso ma vi
è arrivato senza vita, per il gravissimo trauma
cranico riportato nella caduta. Insieme a due colleghi
Mariciuk stava rimuovendo macchinari e altro materiale
ferroso. Gli agenti della polizia non hanno ancora
ricostruito la dinamica dell'incidente: non si sa se
ha perso l'equilibrio mentre tagliava qualcosa o se è
stato colpito da un oggetto caduto dall'alto. Secondo
le testimonianze raccolte, anche altri due operai, che
stavano lavorando nello stesso cantiere, hanno
rischiato di cadere.


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|  DELLA LOTTA  DI  CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO   |
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