[Redditolavoro] 1°dicembre fiat sata e assemblea nazionale

Slai Cobas Taranto cobasta at libero.it
Sat Nov 24 07:38:58 CET 2007



stopcriminalizzazione at yahoo.it

Giriamo questo appello alla solidarietà che i lavoratori inquisiti e 
licenziati/sospesi della FIAT SATA di Melfi (Pz) e dello Slai Cobas per il 
sindacato di classe di Taranto, Marghera, Ravenna, Bergamo, ecc... hanno 
stilato e ci hanno chiesto di sostenere.
Padron-Marchionne approfitta di una montatura giornalistico-giudiziaria per 
togliere di mezzo alcune delle avanguardie di lotta (alcuni delegati RSU!) 
più riconosciute della fabbrica di Melfi.
L'accusa? Aver denunciato e promosso azioni contro il TMC2, il sistema di 
super-sfruttamento produttivo introdotto dalla FIAT, con inchieste, 
volantini, raccolta firme e denunce alla magistratura!
Infatti, sono stati "inquisiti" a Potenza con un fantasioso teorema 
giudiziario secondo il quale aver fatto questionari tra gli operai, 
inchieste e denunce alla magistratura contro la FIAT per il sistema TMC2 e, 
parallelamente, aver scritto articoli su un giornale di tipo politico (di un 
gruppo comunista locale) rappresenti in sé indizio di...eversione!
Come dire che la lotta degli operai per migliori condizioni di vita, se non 
è "concertata", è automaticamente "terrorismo"...
Nel frattempo la stessa azienda licenzia il delegato RSU dei Cobas all'Alfa 
di Pomigliano, Mimmo Mignano!

Non possiamo restare a guardare!
Se toccano uno, toccano tutti!
Reintegro pieno di tutti i licenziati e dei sospesi dalla FIAT!
Ritiro delle inchieste giudiziarie per tutti gli inquisiti!

ADERITE NUMEROSI, PARTECIPATE ALLA MANIFESTAZIONE
DI SOLIDARIETA' DEL 1° DICEMBRE AI CANCELLI DI MELFI

Le prime adesioni che abbiamo raccolto e inviato all'appello:

Luigi Izzo, Cantieri Navali Megaride - Napoli; Dario Calzavara, FIOM-CGIL 
AleniaBreda - Napoli; Peppe Iannaccone, FIOM-CGIL Alfa Romeo Avio - 
Pomigliano (NA); Antonio Pelilli, RSU CGIL-FP Comune di Pozzuoli (NA); 
Riccardo De Angelis, RSU FLMU-CUB Telecom Italia - Roma; Andrea Fioretti, 
FLMU-CUB Gruppo Sirti - Roma; Francesco Fumarola, FLMU-CUB Atesia - Roma; 
Giuliano Micheli, CUB Trasporti Alitalia - Roma; Luigi Giacinti, FLMU-CUB 
MVS - Roma; Giovanni Ciccone, RSA FLAICA-CUB Gruppo Cremonini - Roma; 
Claudio Lorenzoni, RdB-CUB INPS - Roma; Katia Lauria, FLMU-CUB Atesia - 
Roma; Federico Giusti, RSU Cobas del Comune di Pisa; Giovanni Bruno, RSU 
Cobas Scuola - Firenze; Giulio Pasquali, Coordinamento Esternalizzati - 
Pisa; Salvatore Bonavoglia, RSU Scuola Normale Superiore - Pisa; 
Massimiliano Murgo, RSU A.L. Cobas Marcegaglia Building - Sesto S. Giovanni 
(MI); Ettore Magrini, RSU RdB-CUB SMMT Baiano - Spoleto (PG); Enzo Carlini, 
RSU CGIL Cementir - Spoleto (PG); Aurelio Fabiani, RSU CUB IISS - Spoleto 
(PG); Paolo Bernardini, RSU CGIL Manini - Perugia; Gigi Fucchi RSU, RdB-CUB 
ASL n° 2 - Assisi (PG); Gianfranco Zuccari, operaio Thyssen Krupp - Terni; 
Alberto Pantaloni, E-Care - Cesano Boscone (MI); Gino Bortolozzo, direttivo 
provinciale FILTEA-CGIL - Padova; Marco Vettore, RSA Elettroingros - Padova; 
Nicola Nardiello coordinamento provinciale NIDIL-CGIL - Padova; Mikaela 
Petrocchi, CUB Trasporti Alitalia - Roma; Riccardo Filesi, SdL Alitalia - 
Roma; Roberto Bretto, FIAT Mirafiori - Torino; Giancarlo Luciani, RSU 
FLMU-CUB Selex Comms - Cisterna di Latina (LT); Gioacchino Indelicato, RSA 
FLMU-CUB MRG - Gozzano (NO); Lucio Garofalo, insegnante - Lioni (AV).

APPELLO

Ai lavoratori
Ai delegati RSU
Ai comitati dei precari
Alle organizzazioni sindacali

Giù le mani dal sindacalismo di base e di classe!
Gli operai licenziati devono rientrare!
La montatura giudiziaria deve cadere!

La Procura di Potenza sulla base di rapporti Digos, i padroni e la Fiat 
hanno scatenato la caccia alle streghe contro alcuni delegati e operai della 
FLMU-CUB e della FIOM-CGIL alla SATA e, soprattutto, contro lo Slai Cobas 
per il sindacato di classe, la sua attività, le sue pubblicazioni, in tutta 
Italia, utilizzando al solito il 270bis.
Siamo colpevoli di aver sostenuto la lotta dei 21 giorni alla Fiat Sata di 
Melfi, realizzato convegni operai pubblici, a Melfi come in tutta Italia, di 
aver denunciato sempre la repressione di Stato contro gli operai e il 
collaborazionismo con padroni e governo dei sindacati confederali.
Siamo colpevoli di avere raccolto firme contro i 17 turni, aperto vertenze 
all'Ispettorato del Lavoro per recuperi salariali, di aver fatto un esposto 
contro il TMC2 basato su inchiesta e questionari raccolti tra gli operai 
Fiat Sata.
Siamo colpevoli di aver fatto riunioni di formazione sindacale e politica, 
di aver operato per l'unità del sindacalismo di base, di aver fatto saggi, 
articoli sulla rivista e giornale che parlano della necessità della 
rivoluzione e della lotta per il potere operaio.
La Fiat, utilizzando la montatura che include 4 avanguardie operaie della 
Fiat Sata, violando leggi e contratti, ha sospeso e poi licenziato 2 operai 
e 1 delegato RSU appartenenti alla Cub e alla Fiom, per fare del terrorismo 
antioperaio, per dire che non c'è posto per gli operai che si ribellano e 
per delegati che tutelano effettivamente i lavoratori, per operai che votano 
NO all'accordo su pensioni e welfare, che denunciano i piani Fiat e il 
comportamento dei capi. E in questo clima, contemporaneamente, all'Alfa di 
Pomigliano viene licenziato il delegato RSU Cobas, Mimmo Mignano. Facciamo 
appello agli operai, ai delegati RSU, ai lavoratori, a tutto il movimento a 
sostenere la battaglia contro i licenziamenti politici e contro l'insieme 
della montatura giudiziaria in corso.

SABATO 1 DICEMBRE ALLE ORE 13
MANIFESTAZIONE AL CANCELLO B
DELLA FIAT SATA DI MELFI (PZ)

Saranno presenti e interverranno operai della SATA,
rappresentanti dello Slai Cobas
per il sindacato di classe, delegazioni e rappresentanze nazionali.
Alle ore 15 presso il centro sociale SACCO di Rionero in Vulture (Pz)
ASSEMBLEA NAZIONALE con gli operai, i lavoratori indagati ed i loro legali.

Per adesioni, informazioni e materiali
cobasta at libero.it
Telefax 099-4792086
Cell. 347-1102638

Messaggi sullo stesso tema (1)
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2. Licenziamenti e repressione in fabbrica: quel maledetto muro
    Inviato da: "Andrea" a.fiore at libero.it fiorettian
    Data: Gio 22 Nov 2007 5:01 pm

Licenziamenti e repressione in fabbrica: quel maledetto muro è sempre lì !!

Ancora una volta un operaio non allineato ai voleri dell' azienda è stato 
sbattuto fuori. L'ultimo licenziamento ordine di tempo nel gruppo FIAT è 
stato a Pomigliano d'Arco (Napoli). Domenico Mignano, attivista della 
Confederazione COBAS, è stato privato del posto di lavoro dalla direzione 
aziendale per la sua partecipazione, nei giorni precedenti lo sciopero 
generale dello scorso 9 novembre, ad una iniziativa di propaganda, dei temi 
dello sciopero, effettuata nei locali della sede centrale della 
concessionaria FIAT di Napoli.

Alla notizia di questo, ennesimo, episodio di rappresaglia antioperaia a 
Pomigliano si sono svolte due ore si sciopero nei principali reparti della 
fabbrica.

Il licenziamento di Domenico segue quelli effettuati a Melfi, contro alcuni 
delegati della FLMU/CUB e della FIOM e quello, sempre a Pomigliano d'Arco, 
alla FIAT/AVIO, di Giovanni Santarelli.
Se a Pomigliano o Termoli questi atti repressivi sono stati effettuati 
attraverso una interpretazione arbitraria e palesemente alterata della 
giurisdizione di tipo normale a Melfi la FIAT si è servito di un dispositivo 
più articolato e mistificato. In tale vicenda i lavoratori sono stati 
colpiti per il solo fatto di avere subito alcune perquisizioni poliziesche 
ordinate dalla Procura della Repubblica.
Perquisizioni che non hanno avuto - e non potevano avere - nessuna 
continuità giudiziaria e penale. I compagni sono accusati, e per tale motivo 
perseguitati dalla FIAT, per essere stati tra i protagonisti attivi delle 
giornate di lotta, registratesi negli anni scorsi, contro l'infernale 
organizzazione del lavoro vigente in questo stabilimento.

E poi: di nuovo licenziamenti a Temini Imerese e ad Arese contro delegati 
dello SLAI/COBAS accanto ad una vera e propria ondata di provvedimenti 
disciplinari e sanzionatori emessi a discrezione di capi e capetti 
soggiogati alla coattiva azione repressiva della FIAT. Il tutto nel pesante 
silenzio degli organi d'informazione - compresi quelli di "sinistra" - 
sempre più disciplinati ai poteri forti ed impegnati ad opacizzare e 
screditare ogni episodio di insubordinazione verso l'asfissiante comando 
padronale sulla forza/lavoro.

Ma cosa sta succedendo alla FIAT ?
Dopo anni di silenzio operaio iniziano a delinearsi primi segnali di 
ostilità verso una organizzazione del lavoro sempre più pesante ed 
antisociale. Inoltre l'emergenza di una
questione salariale, sempre più vergognosa, sta spingendo, oggettivamente, 
consistenti gruppi di lavoratori ad interrogarsi sulla loro condizione e su 
come tentare di strappare alle varie controparti un possibile miglioramento.
Non è un caso che nel gruppo FIAT, dopo oltre un decennio, di percentuali 
bassissime di adesione agli scioperi si assiste ad una crescita di 
partecipazione a tali forme di lotta. E' capitato in occasione degli 
scioperi per il contratto collettivo nazionale di lavoro e recentemente, per 
lo sciopero generale e generalizzato del 9 novembre. Senza dimenticare i 
fischi di Mirafiori contro Epifani e la recente affermazione di NO al 
referendum/farsa indetto per approvare l'accordo del 23 luglio 2007.
Inoltre, particolarmente a Pomigliano e Melfi, il sindacalismo di base sta 
costruendo, tra le innegabili difficoltà e contraddizioni di questa fase 
politica, un proprio radicamento che inizia a preoccupare sia la direzione 
aziendale e sia i sindacati concertativi e collaborazionisti. Un primo 
insediamento organizzativo che sta sperimentando, oltre alla necessaria 
agitazione dei generali temi di lotta politica e sindacale, forme di 
vertenzialità diffuse ed articolate su questioni che attengono alla pessima 
qualità della condizione lavorativa (turni, tempi di lavorazione, mensa, 
trasporti, tutela della salute).

Questo attivismo e nuovo protagonismo non è estraneo alla nuova composizione 
giovanile che affolla il gruppo FIAT. Proprio su tale segmento della 
composizione di classe l'azienda mirava, e conta a tutto oggi, per affossare 
definitivamente ogni soggettività antagonistica e per sbarazzarsi 
definitivamente di ciò che residua dei vecchi istituti normativi e 
contrattuali imposti dai passati cicli di lotte. I processi di 
autorganizzazione in corso si pongono, quindi, in controtendenza a quanto è 
accaduto negli ultimi anni e pongono le basi per una ricostruzione di un 
tessuto di relazioni operaie fondate sul conflitto con l'azienda e non sulla 
sfrenata concorrenza tra proletari.
In tale contesto la FIAT (con alla testa l'amministratore delegato, 
Marchionne, il quale, dopo essere entrato nelle grazie di Fassino e pure di 
Bertinotti, si accredita come uomo del dialogo e della comprensione) non può 
stare a guardare passivamente.
Mentre si diffonde la melfizzazione in tutti i siti del gruppo, la 
razionalizzazione delle varie linee con conseguenti tagli ed esuberi e 
mentre la competizione internazionale nel settore auto impone all'azienda 
una linea di condotta fondata sull'accentuazione dei fattori di comando 
autoritario la FIAT deve stroncare sul nascere ogni anelito organizzato di 
resistenza e protagonismo dei lavoratori.

E' evidente che la FIAT può consentirsi l'esplicitazione di tale pratica 
repressiva per la vigenza, in tutta la società, di un forte clima 
securitario che si diffonde alimentando razzismo, nuova differenziazione 
sociale ed un clima di intimidazione generalizzata. Mai come ora il 
tentativo da parte di tutti gli apparati repressivi dello stato è impegnato 
nella generalizzazione di un vero e proprio odio di classe verso i ceti 
popolari subalterni.

Rispetto a tale sfida occorre un cambio di marcia nell'azione del 
sindacalismo di base e tra quanti concorrono, a vario titolo, 
all'implementazione del conflitto e delle lotte. Alcuni segnali postivi li 
abbiamo registrato nei giorni precedenti allo sciopero e nei cortei del 9 
novembre. Questa azione va incoraggiata in tutti i modi. Le varie 
organizzazioni del sindacalismo di base si stanno cimentando a costruire 
momenti di collaborazione e di consultazione tra loro superando rischi 
politici e pulsioni autistiche sempre presenti in nuce. Nei prossimi giorni 
si terranno assemblee ed incontri per avviare una seria controinformazione 
su tutto ciò che avviene nei posti di lavoro e per auspicare una condizione 
di maggiore rappresentanza di quel variegato universo sociale che è stato 
frantumato e disarticolato dai processi di ristrutturazione e di 
dispiegamento del corso della crisi. Un compito pratico da cui non vogliamo 
sottrarci sostenendo, con grande determinatezza, tutte quelle posizioni 
politiche incardinate ad un profilo costitutivo e programmatico autonomo ed 
indipendente dalle compatibilità del mercato.

Michele Franco, esecutivo regionale della Campania RdB/CUB




Messaggi sullo stesso tema (1)
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3. ANCORA UN PROCESSO A DUE MACCHINISTI
    Inviato da: "Andrea" a.fiore at libero.it fiorettian
    Data: Gio 22 Nov 2007 6:01 pm

MASSIMA DIFFUSIONE AL PRESENTE MESSAGGIO SU TUTTE LE LISTE.

LA VERTENZA CONTRO L'UOMO MORTO DOBBIAMO CONTINUARE A SOSTENERLA TUTTI 
INSIEME.
DIMOSTRIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETA'  A MASSIMO E GIACOMO ANCHE SOLO 
ACCOMPAGNANDOLI IN QUESTO GIORNO COSI PARTICOLARE .
Dante De Angelis

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NON LASCIAMOLI SOLI !

STIAMO VICINI A MASSIMO E GIACOMO

Martedi 27 novembre, 2007 alle ore 9.00

tutti a Udine ad assistere alla prima udienza del processo ai nostri
due compagni di lavoro,

presso Il Tribunale di Udine, Largo Ospedale Vecchio, 1
Giudice, dott. LAZZARA

ED ESPRIMERE LA NOSTRA RICONOSCENZA, LA NOSTRA
VICINANZA E LA NOSTRA CONDIVISIONE A DUE COMPAGNI DI LAVORO CHE  - SOLO PER 
CASO E PER UNA MAGISTRATURA DISTRATTA - STANNO SUBENDO UN INGIUSTO PROCESSO. 
SAPPPIAMO BENE CHE OGNUNO DI NOI POTEVA TROVARSI NELLA STESSA CONDIZIONE.

ORGANIZZIAMO DELEGAZIONI

CI ASPETTIAMO UN PARTICOLARE CONTRIBUTO DI PRESENZA DAI MACCHINSITI DEL NORD 
E DEL NORD-EST

INDOSSARE LA DIVISA

ANCORA UN PROCESSO A DUE MACCHINISTI PER IL RIFIUTO DELL'UOMO MORTO

Massimo Scarpati e Giacomo Petris, macchinisti di Udine sono stati 
inspiegabilmente condannati per interruzione di pubblico servizio, con 
decreto penale, per essersi rifiutati di utilizzare il pedale dell'uomo 
morto.

Come centiania di altri macchinisti in tutta Italia si erano
opposti alla reintroduzione di questo barbaro sistema di lavoro, 
riconosciuto nocivo dagli Organismi  Istituzionali, semplicemente 
rifiutandosi di utilizzarlo.

Il decreto di condanna - una sorta di contravvenzione con valore di condanna 
penale emessa senza processo - è stato impugnato di fronte al Tribunale di 
Udine per il suo annullamento.

Siamo fermamente conviti dell'insussistenza del
reato: perché hanno tenuto un limido e giustificato comportamento di 
autotutela, hanno fatto le stesse cose di altre centianaia di noi, l'hanno 
fatto nell'ambito di una vertenza sindacale finalizzata alla difesa della 
salute e sicurezza e perché negli altri casi ci sono già state esemplari 
sentenze di archiviazione.

In questo momento, per loro comunque difficile, abbiamo il dovere di fargli 
sentire che ci siamo !






Messaggi sullo stesso tema (1)
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4.1. Ogg: INVITO: iniziative Vodafone/TLC sabato 24 novembre
    Inviato da: "Mariateresa" murace at alice.it zadik90
    Data: Ven 23 Nov 2007 12:56 pm

CHI PARTECIPA IL 24 (CHE PUO' RESTARE O RITORNARE O STA A ROMA)
VENGA ANCHE A QUELLA DI LUNEDI' 26 PER FAR CAPIRE AI CONFEDERALI CHE
E' ORA CHE QUESTI GIOCHETTI DI PREPOTENZA FINISCANO E CHE LO
SAPPIANO ANCHE LE AUTORITA' PRESENTI CHE NOI NON CI STIAMO!!

VOGLIONO FAR FIRMARE UN DOCUMENTO - MA QUESTO LO DOBBIAMO DECIDERE
TUTTI NON SOLO LORO!!

ESCLUDENDO LE RAPPRESENTANZE DEI SINDACATI AUTONOMI TAGLIANO FUORI
UNA GRANDISSIMA PARTE DEI LAVORATORI, E QUESTO E' SCORRETTO.

VI RICORDO L'INDIRIZZO:

Assemblea Nazionale dei delegati CGIL, CISL, UIL delle aziende
esternalizzate ex Telecom

Roma 26 Novembre 2007 Ore 10,30 Auditorium Via Rieti

FATEMI SAPERE SE VENITE !! GRAZIE

RSU/RLS SNATER - TILS




Messaggi sullo stesso tema (2)
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