[Redditolavoro] PUNTI DI PARTENZA NELLA LOTTA DEGLI OPERAI

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Fri Nov 16 20:33:24 CET 2007


PUNTI DI PARTENZA NELLA LOTTA DEGLI OPERAI


SIAMO OPERAI.
CADIAMO COME MOSCHE  AL RITMO DI 4 AL GIORNO NEL PIU' MODERNO E AVANZATO SFRUTTAMENTO.
OPERAI DI UN PAESE PROGREDITO.

OPERAI DI UN PAESE TANTO CIVILE CHE SI VANTA DI ABOLIRE LE PENA DI MORTE NEL MONDO.VENIAMO FOLGORATI IN TUTTE LE MANIERE, OLTRE AI MORTI ABBIAMO I FERITI E GLI AMMALATI, ANCHE QUI LE CIFRE SONO INDICIBILI E IN AUMENTO.

UNO SOLO E' IL COMUNE DENOMINATORE: LA DETERMINAZIONE DEI PADRONI NEL RAGGIUNGERE ATTRAVERSO LA MESSA UN CONCORRENZA DEGLI OPERAI CHE PRODUCONO, IL PROFITTO. I PROFITTI. NON CI SONO SCUSANTI CHE TENGONO. NON SONO ERRORI UMANI E' QUESTO MODO DI PRODUZIONE.

UN SISTEMA FREDDAMENTE ORGANIZZATO E APPLICATO DOVE LE CLASSI ALTE COMANDANO E TUTTI GLI ALTRI ESEGUONO SENZA AVERE NESSUN POTERE DI DECIDERE SU QUESTA RICCHEZZA CHE GLI STESSI ESECUTORI PRODUCONO.

DIVISI AL NOSTRO INTERNO: I GIOVANI OPERAI SONO ROVINATI E SENZA FUTURO. DICIAMO GRAZIE A NUOVE LEGGI CHE PARTITI DI DESTRA E SINISTRA HANNO  APPROVATO NEI LORO RISPETTABILI GOVERNI. I PIU' ANZIANI NON NE POSSONO PIU', DICONO ANCH' ESSI GRAZIE ALLE OTTIME CARRIRE POLITICHE CHE HANNO FATTO RISPETTABILI SINDACALISTI DELLA LORO GENERAZIONE.

INTANTO I PADRONI INTENSIFICANO I RITMI NELLE FABBRICHE SENZA NESSUN LIMITE IN UNA CORSA SENZA FRENI.

INTANTO I SINDACATI, TUTTI I SINDACATI, TRATTANO LA COMPRAVENDITA DI UNA MERCE CHE ORAMAI NON HA PIU' NESSUNA UTILITA' A FARSI CONCIARE O SVENDERE A CONDIZIONE DI MORIRNE. IN BALIA  DEL "MERCATO" LA LORO CONDIZIONE PEGGIORA E FINISCE SOTTO IL LIVELLO DI SOPRAVVIVENZA.

PER GLI OPERAI E' IL MOMENTO DELLA PROPRIA COSTITUZIONE IN CLASSE INDIPENDENTE DA TUTTI GLI ALTRI STRATI SOCIALI.
UNO SFORZO PIU' CHE MAI COLLETTIVO PER  FORGIARE SUL PIANO POLITICO LA NOSTRA PROSPETTIVA STRATEGICA: FARLA FINITA CON LA SOCIETA' DELLO SFRUTTAMENTO, DEI LICENZIAMENTI COLLETTIVI E INDIVIDUALI, E DELL'OPPRESSIONE CHIAMATO CAPITALISMO.

BATTAGLIA PER AFFERMARE NELLE FABBRICHE UN NUOVO SINDACALISMO OPERAIO, UNA LOTTA PER SCALZARE DAI CONFLITTI NATURALI E QUOTIDIANI COI PADRONI CHI SVENDE LE NOSTRE CONDIZIONI IMMEDIATE.

2 PIANI DI UNA LOTTA CONTRO UN COMUNE NEMICO E I SUOI ARALDI. PERCHE' NON SI PUO' MUOIA E DEPERISCA IN SILENZIO, UNA RIBELLIONE DI VASTA PORTATA DALLE FABBRICHE VA' POSTA CONTRO COLLABORAZIONISTI SINDACALI E POLITICI. 

OPERAI CONTRO
sez Modena 16-11-2007  

 
Operai cinque morti: Un bollettino di guerra

Cinque morti in un solo giorno. «Sembra un bollettino di guerra», ha detto il presidente della Camera Fausto Bertinotti. «Uno stillicidio ormai quotidiano» aveva denunciato giovedì il premier Romano Prodi. Sono le morti bianche, quelle che non si possono catalogare nelle imprudenze, quelle che non è possibile relegare a fatalità. Perché cadere da un’impalcatura, precipitare nella vasca delle acque di raffreddamento di un impianto, morire schiacciati da un container o da un carico di assi, finire investiti da un muletto, semplicemente non ha senso. Niente di inventato, è la pura cronaca di una giornata di lavoro in Italia. Dove cinque persone hanno perso la vita. Milano, Udine, Verona, Treviso. È al nord il bilancio più pesante di questo tragico venerdì. La Lombardia, solo in questa settimana, conta quattro infortuni mortali: tre si sono verificati nel bresciano nel giorni scorsi, venerdì tocca a Milano, Desio per la precisione. In un'azienda di logistica, la Gsv, è morto un operaio di 54 anni, schiacciato da un container pieno di ferro che pesava più di una tonnellata. Si chiamava salvatore Gallioti, lascia una moglie e due figli.

Anche il Veneto, purtroppo, non è da meno. Mercoledì due lavoratori sono morti a Rovigo e a Treviso. Ora, proprio nel giorno dello sciopero dei metalmeccanici, arriva la notizia di un incidente avvenuto in una fonderia di Verona, la Fondver del Gruppo Biasi. La vittima è un caporeparto di 46 anni, Roberto Speranza, che è morto dopo essere caduto accidentalmente in una vasca di raffreddamento. E a Treviso, Massimiliano Iemolo, un autotrasportatore di trent’anni è morto schiacciato da un carico di legname, nel piazzale di un'azienda di Godega Sant'Urbano, la Modì: un carico di assi gli è precipitato addosso, provocandogli uno schiacciamento toracico che lo ha ucciso sul colpo.

Sempre venerdì, ha perso la vita anche Paolo Di Giusto, un operaio di 45 anni residente a Palmanova, in provincia di Udine. Lavorava alla Facs fucine, un’azienda che si occupa della forgiatura di acciai speciali: un carrello elevatore guidato da un collega lo ha travolto mentre si trovava nell’officina. E infine a Foggia, un imprenditore edile, Michele Liberato, è precipitato da un’impalcatura in un cantiere alla periferia della città Aveva 56 anni, suo padre aveva fatto la sua stessa fine, 25 anni fa.

«L'impegno nel contrasto degli infortuni sul lavoro è stato e continuerà ad essere uno dei principali obiettivi del governo», fanno sapere dal ministero del Lavoro che ha voluto esprimere «la propria commossa vicinanza ai familiari delle vittime».

Pubblicato il: 16.11.07
Modificato il: 16.11.07 alle ore 19.44
 


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