[Redditolavoro] GLI OPERAI ALL'ASSALTO DEL PALAZZO (1917-2007)

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Wed Nov 7 12:38:09 CET 2007






			
			
		

				
			
			

				





	
	
	
	

	

		
		
				
		
		
		GLI OPERAI ALL'ASSALTO DEL PALAZZO (1917-2007)

		
			
				da				 falce
			 	@ 2007-11-07 - 11:35:17			 

				Gli operai all’assalto del Palazzo d’Inverno
	Novanta anni fa, il 7 novembre del 1917, gli operai prendevano il Palazzo d’Inverno.
	Il potere dei ricchi, dell’aristocrazia, degli industriali e dei banchieri era finito.
	Il potere sociale passava di mano.
	Ora erano gli operai delle officine Putilov e di tante altre fabbriche a comandare. Assieme ai contadini poveri.
	Iniziarono un’opera di riorganizzazione sociale tentando di introdurre un modo di produzione non più fondato sullo sfruttamento.
	Operai come noi iniziarono la gestione diretta della produzione, della distribuzione dei prodotti.
	Gli strati più poveri della popolazione ne
trassero subito dei miglioramenti sostanziali, inimmaginabili in quegli
anni in tutti i paesi capitalistici. Distribuzione gratuita dei generi
di consumo per chi li produceva, giornata lavorativa di 8 ore con due
giorni di riposo la settimana e 6 ore di lavoro la vigilia di festa,
assicurazioni sociali per tutti i lavoratori.
	Per i ricchi fu il terrore, la bella vita era finita, i privilegi aboliti.
	La parte più decisa di quegli operai si definiva comunista ed era organizzata in partito.
	I padroni di tutto il mondo subirono uno shock spaventoso dal quale non si sono ancora ripresi.
	Gli operai si erano sollevati ed avevano rovesciato il loro potere.
	Attaccato dal’’esterno e minato dall’interno l’esperimento è fallito, era un primo tentativo in mezzo a mille difficoltà.
	Del potere degli operai e dei contadini
poveri in Russia non ne era rimasto che una vuota sembianza che si
definiva repubblica socialista e copriva lo sfruttamento dei padroni di
Stato.
	I padroni di oggi hanno dovuto sbarazzarsi anche di questa copertura.
	Ma anche se per poco tempo, gli operai
hanno potuto mandare ai lavori forzati i padroni, liberarsi del
dispotismo di fabbrica, tagliare privilegi di borghesi grandi e
piccoli. Anche solo per questo la rivoluzione operaia nella Russia del
‘17 rimane il più importante esempio della possibilità degli operai di
liberarsi.
	I suoi limiti sono problemi nostri, solo
un nuovo tentativo degli operai potrà riscattare la rivoluzione russa
dalle menzogne e dal dimenticatoio in cui i padroni la spingono ogni
volta.
	Non parliamo poi di quelli che l’hanno
imbalsamata e cercano di spacciare la salita a Palazzo Chigi per la
versione moderna dell’assalto al Palazzo d’Inverno.
	Ogni operaio che oggi tira la cinghia, che
vede il capitale farsi sempre più ricco e potente sulle sue spalle non
dimentichi il 7 novembre di novanta anni fa. La piramide fu rovesciata
sottosopra.
	Fu solo il primo tentativo, la prossima volta faremo meglio, molto meglio.
	
	Una rete di operai che la pensa allo stesso modo si può annodare.

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