[Redditolavoro] Replica allo Slai Cobas di Taranto

Operai Contro operai.contro at tin.it
Sat Dec 1 10:15:45 CET 2007


I dirigenti dello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto riescono 
in un colpo solo a darci due limpidi esempi di banditismo politico.

Il primo esempio riguarda la questione della paternità dell'appello per la 
manifestazione, indetta da questo sindacato, per il 1° dicembre a Melfi, 
appello che sta girando su internet. Come si può inequivocabilmente vedere 
dalla mail inviata dallo Slai cobas per il sindacato di classe a Reddito 
Lavoro, che inoltro in coda a questo testo, tale sindacato ha inviato 
messaggi in cui si sostiene esplicitamente che l'appello era stato stilato 
anche da "i lavoratori inquisiti e licenziati/sospesi della FIAT SATA di 
Melfi (Pz)". E' questa una notizia palesemente falsa, come ammettono nell'indignata 
replica al comunicato stampa di Auria e Ferrentino gli stessi tarantini. Ma 
allora, perché l'hanno diffusa loro stessi? Lo scopo è evidente: tirare per 
i capelli dentro la scadenza gli stessi operai licenziati, costringerli a 
dare la propria adesione ad una iniziativa da loro non condivisa. E' il 
classico modo strumentale con cui la piccola borghesia chiacchierona tratta 
gli operai.

Il secondo esempio riguarda, ovviamente, la risposta che questo sindacato ha 
dato al comunicato stampa di Auria e Ferrentino. Non potendo negare la 
legittimità della precisazione che i due operai licenziati hanno fatto e 
cioè che in nessun modo sono coautori dell'appello, hanno preferito 
imbrogliare le carte, facendo credere che i due operai licenziati avessero 
semplicemente sostenuto nel comunicato di essere venuti a conoscenza da 
Reddito Lavoro dell'esistenza dell'appello e non del fatto esecrabile che 
nel comunicato di pubblicizzazione di questo appello lo stesso Slai cobas 
per il sindacato di classe sosteneva che proprio questi operai avevano 
stilato insieme a loro l'appello. Questa piccola furbizia può certo 
ingannare gli ingenui, ma non può avere vita lunga. Le dichiarazioni fatte 
da Auria e Ferrentino inchiodano i dirigenti dello Slai cobas per il 
sindacato di classe alle loro responsabilità.

Per quanto riguarda le ingiurie volgari rivolte a "Operai Contro", esse sono 
un ennesimo esempio del livore con cui la piccola borghesia tratta gli 
operai. Del resto, cosa ci si può aspettare da chi, come da noi dimostrato, 
ha mentito così spudoratamente?



Milano, 01/12/07                                              Per l'Associazione 
per la Liberazione degli Operai

                                                                             
                  Pozzi Giancarlo





ECCO UNA DELLE MAIL IN CUI LO SLAI COBAS PER L'ORGANIZZAZIONE DI CLASSE HA 
SOSTENUTO PROPRIO QUELLO CHE AURIA E FERRENTINO HANNO SMENTITO:

----- Original Message ----- 
From: "Slai Cobas Taranto" <cobasta at libero.it>
To: <movimento at ecn.org>; <redditolavoro at ecn.org>
Sent: Saturday, November 24, 2007 7:38 AM
Subject: [Redditolavoro] 1°dicembre fiat sata e assemblea nazionale


>
>
> stopcriminalizzazione at yahoo.it
>
> Giriamo questo appello alla solidarietà che i lavoratori inquisiti e 
> licenziati/sospesi della FIAT SATA di Melfi (Pz) e dello Slai Cobas per il 
> sindacato di classe di Taranto, Marghera, Ravenna, Bergamo, ecc... hanno 
> stilato e ci hanno chiesto di sostenere.
> Padron-Marchionne approfitta di una montatura giornalistico-giudiziaria 
> per togliere di mezzo alcune delle avanguardie di lotta (alcuni delegati 
> RSU!) più riconosciute della fabbrica di Melfi.
> L'accusa? Aver denunciato e promosso azioni contro il TMC2, il sistema di 
> super-sfruttamento produttivo introdotto dalla FIAT, con inchieste, 
> volantini, raccolta firme e denunce alla magistratura!
> Infatti, sono stati "inquisiti" a Potenza con un fantasioso teorema 
> giudiziario secondo il quale aver fatto questionari tra gli operai, 
> inchieste e denunce alla magistratura contro la FIAT per il sistema TMC2 
> e, parallelamente, aver scritto articoli su un giornale di tipo politico 
> (di un gruppo comunista locale) rappresenti in sé indizio di...eversione!
> Come dire che la lotta degli operai per migliori condizioni di vita, se 
> non è "concertata", è automaticamente "terrorismo"...
> Nel frattempo la stessa azienda licenzia il delegato RSU dei Cobas 
> all'Alfa di Pomigliano, Mimmo Mignano!
>
> Non possiamo restare a guardare!
> Se toccano uno, toccano tutti!
> Reintegro pieno di tutti i licenziati e dei sospesi dalla FIAT!
> Ritiro delle inchieste giudiziarie per tutti gli inquisiti!
>
> ADERITE NUMEROSI, PARTECIPATE ALLA MANIFESTAZIONE
> DI SOLIDARIETA' DEL 1° DICEMBRE AI CANCELLI DI MELFI
>
> Le prime adesioni che abbiamo raccolto e inviato all'appello:
>
> Luigi Izzo, Cantieri Navali Megaride - Napoli; Dario Calzavara, FIOM-CGIL 
> AleniaBreda - Napoli; Peppe Iannaccone, FIOM-CGIL Alfa Romeo Avio - 
> Pomigliano (NA); Antonio Pelilli, RSU CGIL-FP Comune di Pozzuoli (NA); 
> Riccardo De Angelis, RSU FLMU-CUB Telecom Italia - Roma; Andrea Fioretti, 
> FLMU-CUB Gruppo Sirti - Roma; Francesco Fumarola, FLMU-CUB Atesia - Roma; 
> Giuliano Micheli, CUB Trasporti Alitalia - Roma; Luigi Giacinti, FLMU-CUB 
> MVS - Roma; Giovanni Ciccone, RSA FLAICA-CUB Gruppo Cremonini - Roma; 
> Claudio Lorenzoni, RdB-CUB INPS - Roma; Katia Lauria, FLMU-CUB Atesia - 
> Roma; Federico Giusti, RSU Cobas del Comune di Pisa; Giovanni Bruno, RSU 
> Cobas Scuola - Firenze; Giulio Pasquali, Coordinamento Esternalizzati - 
> Pisa; Salvatore Bonavoglia, RSU Scuola Normale Superiore - Pisa; 
> Massimiliano Murgo, RSU A.L. Cobas Marcegaglia Building - Sesto S. 
> Giovanni (MI); Ettore Magrini, RSU RdB-CUB SMMT Baiano - Spoleto (PG); 
> Enzo Carlini, RSU CGIL Cementir - Spoleto (PG); Aurelio Fabiani, RSU CUB 
> IISS - Spoleto (PG); Paolo Bernardini, RSU CGIL Manini - Perugia; Gigi 
> Fucchi RSU, RdB-CUB ASL n° 2 - Assisi (PG); Gianfranco Zuccari, operaio 
> Thyssen Krupp - Terni; Alberto Pantaloni, E-Care - Cesano Boscone (MI); 
> Gino Bortolozzo, direttivo provinciale FILTEA-CGIL - Padova; Marco 
> Vettore, RSA Elettroingros - Padova; Nicola Nardiello coordinamento 
> provinciale NIDIL-CGIL - Padova; Mikaela Petrocchi, CUB Trasporti 
> Alitalia - Roma; Riccardo Filesi, SdL Alitalia - Roma; Roberto Bretto, 
> FIAT Mirafiori - Torino; Giancarlo Luciani, RSU FLMU-CUB Selex Comms - 
> Cisterna di Latina (LT); Gioacchino Indelicato, RSA FLMU-CUB MRG - Gozzano 
> (NO); Lucio Garofalo, insegnante - Lioni (AV).
>
> APPELLO
>
> Ai lavoratori
> Ai delegati RSU
> Ai comitati dei precari
> Alle organizzazioni sindacali
>
> Giù le mani dal sindacalismo di base e di classe!
> Gli operai licenziati devono rientrare!
> La montatura giudiziaria deve cadere!
>
> La Procura di Potenza sulla base di rapporti Digos, i padroni e la Fiat 
> hanno scatenato la caccia alle streghe contro alcuni delegati e operai 
> della FLMU-CUB e della FIOM-CGIL alla SATA e, soprattutto, contro lo Slai 
> Cobas per il sindacato di classe, la sua attività, le sue pubblicazioni, 
> in tutta Italia, utilizzando al solito il 270bis.
> Siamo colpevoli di aver sostenuto la lotta dei 21 giorni alla Fiat Sata di 
> Melfi, realizzato convegni operai pubblici, a Melfi come in tutta Italia, 
> di aver denunciato sempre la repressione di Stato contro gli operai e il 
> collaborazionismo con padroni e governo dei sindacati confederali.
> Siamo colpevoli di avere raccolto firme contro i 17 turni, aperto vertenze 
> all'Ispettorato del Lavoro per recuperi salariali, di aver fatto un 
> esposto contro il TMC2 basato su inchiesta e questionari raccolti tra gli 
> operai Fiat Sata.
> Siamo colpevoli di aver fatto riunioni di formazione sindacale e politica, 
> di aver operato per l'unità del sindacalismo di base, di aver fatto saggi, 
> articoli sulla rivista e giornale che parlano della necessità della 
> rivoluzione e della lotta per il potere operaio.
> La Fiat, utilizzando la montatura che include 4 avanguardie operaie della 
> Fiat Sata, violando leggi e contratti, ha sospeso e poi licenziato 2 
> operai e 1 delegato RSU appartenenti alla Cub e alla Fiom, per fare del 
> terrorismo antioperaio, per dire che non c'è posto per gli operai che si 
> ribellano e per delegati che tutelano effettivamente i lavoratori, per 
> operai che votano NO all'accordo su pensioni e welfare, che denunciano i 
> piani Fiat e il comportamento dei capi. E in questo clima, 
> contemporaneamente, all'Alfa di Pomigliano viene licenziato il delegato 
> RSU Cobas, Mimmo Mignano. Facciamo appello agli operai, ai delegati RSU, 
> ai lavoratori, a tutto il movimento a sostenere la battaglia contro i 
> licenziamenti politici e contro l'insieme della montatura giudiziaria in 
> corso.
>
> SABATO 1 DICEMBRE ALLE ORE 13
> MANIFESTAZIONE AL CANCELLO B
> DELLA FIAT SATA DI MELFI (PZ)
>
> Saranno presenti e interverranno operai della SATA,
> rappresentanti dello Slai Cobas
> per il sindacato di classe, delegazioni e rappresentanze nazionali.
> Alle ore 15 presso il centro sociale SACCO di Rionero in Vulture (Pz)
> ASSEMBLEA NAZIONALE con gli operai, i lavoratori indagati ed i loro 
> legali.
>
> Per adesioni, informazioni e materiali
> cobasta at libero.it
> Telefax 099-4792086
> Cell. 347-1102638
>
> Messaggi sullo stesso tema (1)
> ________________________________________________________________________
> ________________________________________________________________________
>
> 2. Licenziamenti e repressione in fabbrica: quel maledetto muro
>    Inviato da: "Andrea" a.fiore at libero.it fiorettian
>    Data: Gio 22 Nov 2007 5:01 pm
>
> Licenziamenti e repressione in fabbrica: quel maledetto muro è sempre lì 
> !!
>
> Ancora una volta un operaio non allineato ai voleri dell' azienda è stato 
> sbattuto fuori. L'ultimo licenziamento ordine di tempo nel gruppo FIAT è 
> stato a Pomigliano d'Arco (Napoli). Domenico Mignano, attivista della 
> Confederazione COBAS, è stato privato del posto di lavoro dalla direzione 
> aziendale per la sua partecipazione, nei giorni precedenti lo sciopero 
> generale dello scorso 9 novembre, ad una iniziativa di propaganda, dei 
> temi dello sciopero, effettuata nei locali della sede centrale della 
> concessionaria FIAT di Napoli.
>
> Alla notizia di questo, ennesimo, episodio di rappresaglia antioperaia a 
> Pomigliano si sono svolte due ore si sciopero nei principali reparti della 
> fabbrica.
>
> Il licenziamento di Domenico segue quelli effettuati a Melfi, contro 
> alcuni delegati della FLMU/CUB e della FIOM e quello, sempre a Pomigliano 
> d'Arco, alla FIAT/AVIO, di Giovanni Santarelli.
> Se a Pomigliano o Termoli questi atti repressivi sono stati effettuati 
> attraverso una interpretazione arbitraria e palesemente alterata della 
> giurisdizione di tipo normale a Melfi la FIAT si è servito di un 
> dispositivo più articolato e mistificato. In tale vicenda i lavoratori 
> sono stati colpiti per il solo fatto di avere subito alcune perquisizioni 
> poliziesche ordinate dalla Procura della Repubblica.
> Perquisizioni che non hanno avuto - e non potevano avere - nessuna 
> continuità giudiziaria e penale. I compagni sono accusati, e per tale 
> motivo perseguitati dalla FIAT, per essere stati tra i protagonisti attivi 
> delle giornate di lotta, registratesi negli anni scorsi, contro 
> l'infernale organizzazione del lavoro vigente in questo stabilimento.
>
> E poi: di nuovo licenziamenti a Temini Imerese e ad Arese contro delegati 
> dello SLAI/COBAS accanto ad una vera e propria ondata di provvedimenti 
> disciplinari e sanzionatori emessi a discrezione di capi e capetti 
> soggiogati alla coattiva azione repressiva della FIAT. Il tutto nel 
> pesante silenzio degli organi d'informazione - compresi quelli di 
> "sinistra" - sempre più disciplinati ai poteri forti ed impegnati ad 
> opacizzare e screditare ogni episodio di insubordinazione verso 
> l'asfissiante comando padronale sulla forza/lavoro.
>
> Ma cosa sta succedendo alla FIAT ?
> Dopo anni di silenzio operaio iniziano a delinearsi primi segnali di 
> ostilità verso una organizzazione del lavoro sempre più pesante ed 
> antisociale. Inoltre l'emergenza di una
> questione salariale, sempre più vergognosa, sta spingendo, oggettivamente, 
> consistenti gruppi di lavoratori ad interrogarsi sulla loro condizione e 
> su come tentare di strappare alle varie controparti un possibile 
> miglioramento.
> Non è un caso che nel gruppo FIAT, dopo oltre un decennio, di percentuali 
> bassissime di adesione agli scioperi si assiste ad una crescita di 
> partecipazione a tali forme di lotta. E' capitato in occasione degli 
> scioperi per il contratto collettivo nazionale di lavoro e recentemente, 
> per lo sciopero generale e generalizzato del 9 novembre. Senza dimenticare 
> i fischi di Mirafiori contro Epifani e la recente affermazione di NO al 
> referendum/farsa indetto per approvare l'accordo del 23 luglio 2007.
> Inoltre, particolarmente a Pomigliano e Melfi, il sindacalismo di base sta 
> costruendo, tra le innegabili difficoltà e contraddizioni di questa fase 
> politica, un proprio radicamento che inizia a preoccupare sia la direzione 
> aziendale e sia i sindacati concertativi e collaborazionisti. Un primo 
> insediamento organizzativo che sta sperimentando, oltre alla necessaria 
> agitazione dei generali temi di lotta politica e sindacale, forme di 
> vertenzialità diffuse ed articolate su questioni che attengono alla 
> pessima qualità della condizione lavorativa (turni, tempi di lavorazione, 
> mensa, trasporti, tutela della salute).
>
> Questo attivismo e nuovo protagonismo non è estraneo alla nuova 
> composizione giovanile che affolla il gruppo FIAT. Proprio su tale 
> segmento della composizione di classe l'azienda mirava, e conta a tutto 
> oggi, per affossare definitivamente ogni soggettività antagonistica e per 
> sbarazzarsi definitivamente di ciò che residua dei vecchi istituti 
> normativi e contrattuali imposti dai passati cicli di lotte. I processi di 
> autorganizzazione in corso si pongono, quindi, in controtendenza a quanto 
> è accaduto negli ultimi anni e pongono le basi per una ricostruzione di un 
> tessuto di relazioni operaie fondate sul conflitto con l'azienda e non 
> sulla sfrenata concorrenza tra proletari.
> In tale contesto la FIAT (con alla testa l'amministratore delegato, 
> Marchionne, il quale, dopo essere entrato nelle grazie di Fassino e pure 
> di Bertinotti, si accredita come uomo del dialogo e della comprensione) 
> non può stare a guardare passivamente.
> Mentre si diffonde la melfizzazione in tutti i siti del gruppo, la 
> razionalizzazione delle varie linee con conseguenti tagli ed esuberi e 
> mentre la competizione internazionale nel settore auto impone all'azienda 
> una linea di condotta fondata sull'accentuazione dei fattori di comando 
> autoritario la FIAT deve stroncare sul nascere ogni anelito organizzato di 
> resistenza e protagonismo dei lavoratori.
>
> E' evidente che la FIAT può consentirsi l'esplicitazione di tale pratica 
> repressiva per la vigenza, in tutta la società, di un forte clima 
> securitario che si diffonde alimentando razzismo, nuova differenziazione 
> sociale ed un clima di intimidazione generalizzata. Mai come ora il 
> tentativo da parte di tutti gli apparati repressivi dello stato è 
> impegnato nella generalizzazione di un vero e proprio odio di classe verso 
> i ceti popolari subalterni.
>
> Rispetto a tale sfida occorre un cambio di marcia nell'azione del 
> sindacalismo di base e tra quanti concorrono, a vario titolo, 
> all'implementazione del conflitto e delle lotte. Alcuni segnali postivi li 
> abbiamo registrato nei giorni precedenti allo sciopero e nei cortei del 9 
> novembre. Questa azione va incoraggiata in tutti i modi. Le varie 
> organizzazioni del sindacalismo di base si stanno cimentando a costruire 
> momenti di collaborazione e di consultazione tra loro superando rischi 
> politici e pulsioni autistiche sempre presenti in nuce. Nei prossimi 
> giorni si terranno assemblee ed incontri per avviare una seria 
> controinformazione su tutto ciò che avviene nei posti di lavoro e per 
> auspicare una condizione di maggiore rappresentanza di quel variegato 
> universo sociale che è stato frantumato e disarticolato dai processi di 
> ristrutturazione e di dispiegamento del corso della crisi. Un compito 
> pratico da cui non vogliamo sottrarci sostenendo, con grande 
> determinatezza, tutte quelle posizioni politiche incardinate ad un profilo 
> costitutivo e programmatico autonomo ed indipendente dalle compatibilità 
> del mercato.
>
> Michele Franco, esecutivo regionale della Campania RdB/CUB
>
>
>
>
> Messaggi sullo stesso tema (1)
> ________________________________________________________________________
> ________________________________________________________________________
>
> 3. ANCORA UN PROCESSO A DUE MACCHINISTI
>    Inviato da: "Andrea" a.fiore at libero.it fiorettian
>    Data: Gio 22 Nov 2007 6:01 pm
>
> MASSIMA DIFFUSIONE AL PRESENTE MESSAGGIO SU TUTTE LE LISTE.
>
> LA VERTENZA CONTRO L'UOMO MORTO DOBBIAMO CONTINUARE A SOSTENERLA TUTTI 
> INSIEME.
> DIMOSTRIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETA'  A MASSIMO E GIACOMO ANCHE SOLO 
> ACCOMPAGNANDOLI IN QUESTO GIORNO COSI PARTICOLARE .
> Dante De Angelis
>
> --------------------------------------------------------------
> NON LASCIAMOLI SOLI !
>
> STIAMO VICINI A MASSIMO E GIACOMO
>
> Martedi 27 novembre, 2007 alle ore 9.00
>
> tutti a Udine ad assistere alla prima udienza del processo ai nostri
> due compagni di lavoro,
>
> presso Il Tribunale di Udine, Largo Ospedale Vecchio, 1
> Giudice, dott. LAZZARA
>
> ED ESPRIMERE LA NOSTRA RICONOSCENZA, LA NOSTRA
> VICINANZA E LA NOSTRA CONDIVISIONE A DUE COMPAGNI DI LAVORO CHE  - SOLO 
> PER CASO E PER UNA MAGISTRATURA DISTRATTA - STANNO SUBENDO UN INGIUSTO 
> PROCESSO. SAPPPIAMO BENE CHE OGNUNO DI NOI POTEVA TROVARSI NELLA STESSA 
> CONDIZIONE.
>
> ORGANIZZIAMO DELEGAZIONI
>
> CI ASPETTIAMO UN PARTICOLARE CONTRIBUTO DI PRESENZA DAI MACCHINSITI DEL 
> NORD E DEL NORD-EST
>
> INDOSSARE LA DIVISA
>
> ANCORA UN PROCESSO A DUE MACCHINISTI PER IL RIFIUTO DELL'UOMO MORTO
>
> Massimo Scarpati e Giacomo Petris, macchinisti di Udine sono stati 
> inspiegabilmente condannati per interruzione di pubblico servizio, con 
> decreto penale, per essersi rifiutati di utilizzare il pedale dell'uomo 
> morto.
>
> Come centiania di altri macchinisti in tutta Italia si erano
> opposti alla reintroduzione di questo barbaro sistema di lavoro, 
> riconosciuto nocivo dagli Organismi  Istituzionali, semplicemente 
> rifiutandosi di utilizzarlo.
>
> Il decreto di condanna - una sorta di contravvenzione con valore di 
> condanna penale emessa senza processo - è stato impugnato di fronte al 
> Tribunale di Udine per il suo annullamento.
>
> Siamo fermamente conviti dell'insussistenza del
> reato: perché hanno tenuto un limido e giustificato comportamento di 
> autotutela, hanno fatto le stesse cose di altre centianaia di noi, l'hanno 
> fatto nell'ambito di una vertenza sindacale finalizzata alla difesa della 
> salute e sicurezza e perché negli altri casi ci sono già state esemplari 
> sentenze di archiviazione.
>
> In questo momento, per loro comunque difficile, abbiamo il dovere di 
> fargli sentire che ci siamo !
>
>
>
>
>
>
> Messaggi sullo stesso tema (1)
> ________________________________________________________________________
> ________________________________________________________________________
>
> 4.1. Ogg: INVITO: iniziative Vodafone/TLC sabato 24 novembre
>    Inviato da: "Mariateresa" murace at alice.it zadik90
>    Data: Ven 23 Nov 2007 12:56 pm
>
> CHI PARTECIPA IL 24 (CHE PUO' RESTARE O RITORNARE O STA A ROMA)
> VENGA ANCHE A QUELLA DI LUNEDI' 26 PER FAR CAPIRE AI CONFEDERALI CHE
> E' ORA CHE QUESTI GIOCHETTI DI PREPOTENZA FINISCANO E CHE LO
> SAPPIANO ANCHE LE AUTORITA' PRESENTI CHE NOI NON CI STIAMO!!
>
> VOGLIONO FAR FIRMARE UN DOCUMENTO - MA QUESTO LO DOBBIAMO DECIDERE
> TUTTI NON SOLO LORO!!
>
> ESCLUDENDO LE RAPPRESENTANZE DEI SINDACATI AUTONOMI TAGLIANO FUORI
> UNA GRANDISSIMA PARTE DEI LAVORATORI, E QUESTO E' SCORRETTO.
>
> VI RICORDO L'INDIRIZZO:
>
> Assemblea Nazionale dei delegati CGIL, CISL, UIL delle aziende
> esternalizzate ex Telecom
>
> Roma 26 Novembre 2007 Ore 10,30 Auditorium Via Rieti
>
> FATEMI SAPERE SE VENITE !! GRAZIE
>
> RSU/RLS SNATER - TILS
>
>
>
>
> Messaggi sullo stesso tema (2)
> ________________________________________________________________________
> ________________________________________________________________________
>
>
>
> ------------------------------------------------------------------------
> Link utili di Yahoo! Gruppi
>
> <*> Per andare all'homepage del gruppo vai alla pagina:
>    http://it.groups.yahoo.com/group/assemblealavoratori/
>
> <*> Le tue impostazioni email:
>    Riassunto email|Tradizionali
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> <*> Per cambiare le impostazioni online visita il sito:
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>    (necessaria l'ID Yahoo!)
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> <*> Per cambiare le impostazioni tramite email:
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