[Internazionale] sostenere la guerra popolare in India

Maoist ro.red at fastwebnet.it
Wed Apr 7 18:44:06 CEST 2010


Proletari comunisti sostiene la guerra popolare in India diretta dal PCI 
(maoista) e saluta il duro colpo portato ieri al regime di Manmohan 
Singh e alla sua genocida campagna “Green Hunt” con l’imboscata in cui 
sono caduti oltre 70 tra soldati, poliziotti e paramilitari.
È stata la più grande operazione guerrigliera dall’inizio della “Green 
Hunt”, che mette in scacco i piani del governo e segna un salto 
nell’operatività della guerra popolare.
Quella che sta scuotendo il regime di Delhi e diffondendo sempre più in 
quasi un terzo dei distretti del Paese-continente non è una semplice 
guerriglia di qualche migliaio di armati, espressione delle caste e 
realtà tribali delle più remote e arretrate dell’India, come ripetono i 
commentatori occidentali, ma una vera guerra di popolo che coinvolge e 
gode dell’appoggio di milioni di contadini poveri, donne, masse di 
“intoccabili”, che stanno combattendo per la loro liberazione e già oggi 
controllano vaste regioni attraverso una decina di stati della 
confederazione indiana.
Una guerra di popolo iniziata nelle regioni dove più profonde sono le 
radici della rivolta, scaturita dal seme di Naxalbari, e più acute sono 
le contraddizioni prodotte dal turbolento sviluppo di saccheggio di 
risorse, oppressione di casta e sfruttamento da parte del capitalismo 
nazionale dominato dall’imperialismo, ma che oggi sempre più sta 
conquistando masse di giovani, studenti e intellettuali democratici e 
rivoluzionari anche nelle città del paese e all'estero.
Una guerra di popolo che col suo avanzare sta mettendo seriamente in 
discussione i rapporti di forza nella regione sud-asiatica, crocevia 
geo-strategico degli assetti attuali dell’intero sistema imperialista 
mondiale.
Contro questa guerra popolare da mesi lo stato ha scatenato l’operazione 
detta “green hunt”, una vera e propria campagna di guerra contro il suo 
stesso popolo, di bassa risonanza sui media ma ampio impiego di truppe, 
polizia e milizie paramilitari, che in stile Sri Lanka punta portare 
terrore e genocidio nei villaggi, con incursioni, distruzioni 
indiscriminate, stupri e assassini di massa, eliminazioni selettive, 
arresti e sparizioni, tutto nell’illusione di annegare nel sangue la 
lotta di un popolo per la liberazione.
Ma la criminale azione del governo indiano ha subito trovato un ampio 
fronte di intellettuali e attivisti in ogni paese del mondo che l’hanno 
smascherata e si sono mobilitati per fermarla, tra queste l’eminente 
figura del movimento antiglobalizzazione mondiale, la scrittrice 
Arundhati Roy, un a lotta che noi proletari comunisti condivide e appoggia.
Andare oltre la denuncia dei crimini della controrivoluzione in India, 
serve oggi anche una campagna di appoggio e popolarizzazione della 
guerra popolare in india e delle sue lezioni, questa è la proposta che 
lo scorso gennaio partiti e organizzazioni maoisti presenti in Europa 
riunite in meeting a Parigi hanno lanciato.
Una campagna internazionale di dimensione europea, con iniziative in 
diversi paesi e decine di città in tutta Europa, il prossimo primo 
maggio, torneremo a lanciare un appello e un primo piano di iniziative.

Con la guerra popolare in India, verso la sua vittoria !


proletari comunisti
7.4.2010


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