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robi at ecn.org
Wed Jan 14 10:12:18 CET 2009
da zeusnews.com
L'Unione Europea ha autorizzato le forze di polizia a compiere
perquisizioni a distanza sui Pc dei cittadini.
Il Consiglio dei Ministri Europeo ha dato l'assenso e subito
Inghilterra e Germania si sono mosse per adeguarsi con gioia al nuovo
corso: nell'Unione Europea è ora possibilie l'hacking di Stato.
notizia riportata in http://roma.indymedia.org/node/7237
Via libera agli hacker-sbirri
Le forze di polizia degli Stati membri non hanno più bisogno di un
mandato e di essere in possesso di prove per perquisire da remoto i
computer dei cittadini: ora hanno ufficialmente il permesso di avviare
una "sorveglianza intrusiva della proprietà privata" in maniera del
tutto autonoma e anonima.
I gruppi in difesa dei diritti umani, Liberty in testa, stanno
insorgendo. Shami Chakrabarti, membro di Liberty, sostiene che "Non è
diverso dall'irrompere a casa di qualcuno, analizzare i suoi documenti
e sequestrare l'hard disk". Solo che in questo modo il sospettato (se
ancora così lo si può definire) non ne ha nemmeno coscienza.
Ovviamente, intromettersi nel computer di qualcuno è un'attività che
richiede la compromissione del sistema che opera su quel determinato
Pc: assisteremo forse all'invio di mail che contengono virus da parte
delle forza dell'ordine? E i produttori di antivirus e software per la
sicurezza come si porranno in questa situazione?
Nonostante il Ministero dell'Interno inglese si sia subito attivato
per sminuire la portata di questo provvedimento ma senza negare le
conseguenze paventate, non solo la privacy dei cittadini viene messa a
rischio (qualcuno potrebbe anche dire "Ma tanto io non ho nulla da
nascondere") ma la sicurezza stessa dei loro computer.
Senza contare, poi, le sempre presenti possibilità di abuso di un
potere esercitabile senza bisogno dell'autorizzazione di alcuno.
Tratto da: ZEUS News - www.zeusnews.com
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*Green light for hacker-cops*
Europen Union authorized police forces to accomplish cyber-searches on
citizen computers.
The Council of the European Union assented on this issue and, suddenly,
both
British and German police forces have agreed with joy to the new legal
course: Government hacking is now possible in the EU. Indymedia reported
such a piece of news: http://roma.indymedia.org/node/7237
In order to hack citizen computers, EU States members' police forces do not
need neither search warrants nor circumstantial proofs: now they are
legitimately allowed to start an "officious sorvelliance of the private
property" in a totally autonomous and anonymous way.
Human rights withstanders groups, with Liberty ahead of them, are rising
up.
Shami Chakrabarti, a Liberty member, argues that "it is not different than
bursting in somebody house to analyze his/her digital documents and
confiscate the hard disk". The only difference is that since EU "green
light" the suspect (if it is still correct to define him/her with such a
word) is not even aware of the situation.
Obviously, hacking somebody's computer entails the violation of the
operative system running on his/her machine: Shall we see on our monitors
emails cointaining worms, trojan horses or whatever sent by the police
forces? And what will it be the approach of antivirus software houses in
this new juridical situation?
Although British Home Secretary (Jacqui Smith) has suddenly started to be
active in rethorically reducing the extent of such a measure - but without
any denial of the expected consequences - it is clear that citizens'
privacy
(ok, somebody could even say "I have nothing to hide") but also their
machines' security are at-risk.
It is then mandatory to keep in mind the increasing danger of possible
abuses of power to which the absence of a juridical request for
authorization may lead to.
translated from ZEUS News - www.zeusnews.com
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