[Ezln-it] Chiapas: violenza e territorio

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sat Jul 24 19:31:50 CEST 2021


Chiapas:violenza e territorio

León Enrique Ávila yPeter Rosset*

Dalla sollevazione zapatista del 1°gennaio 1994, lo stato del Chiapas ha sperimentato diverse iterazionidella cosiddetta guerra a bassa intensità, o contro-insurrezione,che combina la violenza paramilitare anti-zapatista(tinyurl.com/fzwdfpdb) con vari misurepolitiche e sociali, compreso il veto mediatico, programmiassistenzialisti e la strumentalizzazione delle organizzazionisociali e dei partiti politici, il tutto con l'obiettivo di isolare econtenere i ribelli.

Se all'inizio le violenze erano rivoltein particolare contro le basi di appoggio zapatiste e le comunitàalleate (aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona),durante il governo statale di Manuel Velasco Coello (2012-2018) si èfavorita la creazione di nuovi gruppi di scontro, spesso costituitidal narco, con l'obiettivo di colpire nelle aree indigene non solo lozapatismo, ma anche tutti i gruppi oppositori al PRI-Verde. Questo siè diffuso nelle città, come San Cristóbal de las Casas, dove sonoemerse bande criminali come Los Motonetos [imotorizzati]che seminano il terrore tra la popolazione e sidedicano allo spaccio di droga, huachicol, vendita di lotti inaree naturali protette (foreste e zone umide) e controllo dell'acquae la sua vendita in tubazioni.

Con il cambio del governo federale sigenera l'ipotesi che la politica nazionale contro il narcotrafficosia quella di abrazos, no balazos [abbracci, niente spari] odel laissez faire. Il corollario ipotetico o apparente per ilChiapas, prima con l'alleanza Verde-Morena e poi con le tensioni tradi loro, insieme agli altri narco-partiti, è stato quello di daremano libera ai gruppi criminali in tutto lo Stato, sia nelle campagneche in città, con il duplice scopo di tenere lo zapatismo allestrette e aggredito, e controllare e anche ripulire i territori e lerisorse quotate dal capitale, siano esse minerarie, petrolifere,turistiche, stradali e, nelle città, la speculazione immobiliareprobabilmente alimentata dal riciclaggio di denaro sporco. Ciò sista traducendo in un aumento notevole del traffico di droga e diesseri umani e nella generalizzazione dei casi di gruppi armatiirregolari che sparano alle comunità e intimidiscono le popolazioni.


Col governo di Rutilio EscandónCadenas, questi gruppi godono di una quasi completa impunità e hannoampliato il loro controllo territoriale, cercando di destituire ognitipo di organizzazione e movimento sociale che difenda la terra e ilterritorio, sia in campagna che in città. La sua massima espressioneè la combinazione con le forze del traffico come è statosperimentato nella parte settentrionale dello stato, in cui comunicome Yajalón, Amatán, Aldama e Chilón, tra gli altri, hannoautorità municipali e vessazioni che per le denunce presentaterispondono a questi interessi. Secondo il CDHFBC, in Chiapas ci sonopiù di 40 conflitti socio-ambientali, un eufemismo per lo stesso.Tutto questo insieme alle continue o intensificate vessazioni allozapatismo (tinyurl.com/z5bc7uxz).


Nel municipio di Pantelhó, negli Altosdel Chiapas, è ormai evidente la decomposizione del governo el'esecuzione degli oppositori, con l'omicidio di Simón Pedro, exleader di Las Abejas, assassinato giorni dopo aver presentato provedi collusione tra le autorità municipali con i narcotrafficanti, cheporta a una vera e propria crisi umanitaria con oltre 3.000 sfollati,e provoca la creazione di gruppi armati di autodifesa(tinyurl.com/y9z59afx). Intanto si sonoverificate sparatorie tra narcotrafficanti a Tuxtla Gutiérrez e aSan Cristóbal de las Casas, è aumentata la violenza dei LosMotonetos e di altri gruppi d'assalto, con colpi di arma da fuocosparati in aria nei quartieri. Il 16 luglio scorso c'è stato unoscontro tra Los Motonetos e difensori delle zone umide neiquartieri meridionali e l'esecuzione di un volontario italiano(tinyurl.com/b428yt3b), tra altrieventi.


Tutto indica che l'apparente politicadi Rutilio Escandón, lasciare mano libera alla criminalità armatain Chiapas per il controllo del territorio e la controinsurgenciaanti-zapatista, si è trasformata in una guerra tra cartelli e diquesti contro la cittadinanza (tinyurl.com/536umc8t ), in modo tale che l'entità oggi assomiglia all'eradell'ascesa della narcopolitica in stati come Guerrero, Michoacán,Sinaloa, Sonora o Tamaulipas. È in questo contesto di generaledegrado in Chiapas che l'EZLN e il Congresso Nazionale Indigenocompiono il loro giro di denuncia in Europa.


In un panorama così oscuro, tuttavia,ci sono elementi di speranza. Il triste fatto che quasi ogni comunitào organizzazione possa ora essere bersaglio di attacchi, crea nuovecondizioni per la concertazione. Tra questi, gli storici accordi dalbasso per porre fine a oltre mezzo secolo di violenza nella SelvaLacandona (tinyurl.com/j5b2rv4w) ecreare un piano di vita collettivo per la convivenza di tutti gliesseri nella regione (tinyurl.com/hfe5xpky) . C'è anche l'eminenteannuncio di una nuova iniziativa nazionale dell'EZLN(tinyurl.com/2z6chk92>). Il Chiapasdi Rutilio Escandón vive una straordinaria battaglia tra le forzedel bene e quelle del male.


Fonte: La Jornada 24/07/2021https://www.jornada.com.mx/2021/07/24/opinion/014a1pol


*León Enrique Ávila, profesor dela Universidad Intercultural de Chiapas (Unich), y Peter Rosset,profesor de El Colegio de la Frontera Sur (Ecosur)

 
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