[Ezln-it] Pantelhó, narcoparamilitari e autodifesa indigena

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Tue Jul 13 17:49:48 CEST 2021


Pantelhó,narcoparamilitari e autodifesa indigena

Luis HernándezNavarro

Simón Pedro Pérez López è statogiustiziato nel mercato di Simojovel, in Chiapas. Il delitto èstato eseguito da un professionista. Da una motocicletta in corsa unsicario gli ha sparato alla testa. Impotente, quel 5 luglio, suofiglio ha visto il padre morire dissanguato a terra fino a che non haesalato l'ultimo respiro.

Simón, indigeno tsotsil di 35 anni,padre di sette figli, era catechista nella parrocchia di SantaCatalina, a Pantelhó. Nel 2020 ha presieduto il consiglio diamministrazione della Società Civile Las Abejas di Acteal, a cuiappartengono le vittime del massacro paramilitare del 22 dicembre1997, in cui furono uccise selvaggiamente 45 persone che stavanopregando in una cappella. Faceva parte anche del Congresso NazionaleIndigeno (CNI).

Era un brav'uomo, dedito alla difesadei diritti umani e alla richiesta di giustizia. Aveva appenadenunciato gli abusi subiti dagli abitanti di Pantelhó da parte diun gruppo narcoparamilitare dedito al traffico di droga, migranti earmi, oltre che al furto di automobili. Pochi giorni prima del suoassassinio, il 26 giugno, autorità comunali e agenti comunaliavevano presentato al segretario del Governo del Chiapas, VictoriaCecilia Flores Pérez, un documento che fornisce un resocontodettagliato dei rapporti tra le autorità locali ed i gruppicriminali.

Colui che controlla la presidenzamunicipale di Pantelhó è del PRD. Non è un fenomeno nuovo. Senzaessere l'unico caso, da anni nello Stato il partito è al serviziodei paramilitari (https://bit.ly/3yEDilR).Santos López Hernández ha vinto tre anni fa ed è stato poiarrestato per abusi sessuali su due donne, funzionarie della Giunta.Al suo posto è stata nominata Delia Janet Velasco Flores, moglie delsindaco eletto alle ultime elezioni con le sigle del sole azteco,Raquel Trujillo Morales (che assicura di aver divorziato sei mesi fahttps://bit.ly/3yJwMdo).

Nel 2019 Raquel è stato accusatodagli abitanti di aver usurpato le funzioni di sindaco, di aggredirei cittadini e di aver sottratto oltre 3 milioni di pesos dalle cassecomunali, in complicità con il tesoriere. Da allora, è statoassociato ai fratelli Rubén e Daily Herrera per intimidire con laviolenza coloro che gli si oppongono (https://bit.ly/3r05hto).Il patriarca del clan, Austreberto, è in carcere per aver ucciso duepersone nell'aprile 2015 (https://bit.ly/3hXCcuy).Nel 2002 voleva auto-nominarsi giudice locale. È stato lui ad aprirele porte alla criminalità organizzata.

Simón Pedro non è l'unico membrodella Società Civile Las Abejas ucciso a Pantelhó. Nel 2015, icriminali hanno ucciso il catechista Manuel López. Nonostante laprocura del Chiapas sia a conoscenza del fatto, non ci sono statiprogressi nelle indagini né sono stati puniti i colpevoli.

Con l'appoggio di uomini armati diCampeche, Veracruz e Sinaloa, questo gruppo ha conquistato ilcontrollo del territorio attraverso terrore, omicidi, sparizioni,rapine, espropriazioni e sgomberi forzati, usando armi ed esplosiviad uso esclusivo dell'Esercito Messicano. Non è estraneoall'organizzazione criminale che opera a Chenalhó(https://bit.ly/2TMWejF) e alcartello di Chamula.

La violenza scatenata dal gruppoall'interno del comune si è esacerbata nell'ultima competizioneelettorale. Il Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de lasCasas ha documentato l'omicidio di 12 persone, tra cui un bambino eun'altra desaparecida, dal marzo di quest'anno. Moltissimi abitantisono stati sfollati a causa della paura e del rischio di perdere lavita. Posti di blocco, imboscate e incursioni di gruppi armati, incompagnia di elementi della polizia, sono all'ordine del giorno.Diverse testimonianze hanno rivelato che i veicoli della GuardiaNazionale sono guidati da membri del gruppo criminale(https://bit.ly/3e0nQZu).

In questo clima di coercizione, 11parrocchie tsotsil della Diocesi di San Cristóbal de Las Casas,guidate da padre Marcelo Pérez Pérez, questo 6 giugno hanno chiestodi rinviare le elezioni in questo municipio. “A Pantelhó vige ilsilenzio. Nessuno vuole parlare. Non lasciano le comunità perchétemono di essere uccisi”, ha segnalato dopo un incontro tra agentipastorali. Ma nessuno ha ascoltato il suo avvertimento.

Padre Marcelo non è stato l'unico aprevedere il pericolo in agguato. Siamo preoccupati - osservano ivescovi del Chiapas - che alcuni gruppi di potere, legati ad attivitàcriminali, si infiltrino nei partiti politici.
La goccia che ha fatto traboccare ilvaso nella regione è stato l'omicidio di Simón Pedro Pérez Lópeze la rivelazione del patto di impunità istituzionale che protegge ilgruppo criminale. Due bombe artigianali sono state trovate a casadegli assassini del catechista nella comunità di Nuevo Israelita.Collocate in una situazione limite, il 7 e 8 luglio scorso le Forzedi Autodifesa per la Vita di Pantellhó “El Machete” hannoaffrontato i narcoparamilitari e hanno occupato la sede municipaleper difendere le loro vite. In questo contesto, un convoglio disoldati e polizia è stato attaccato con armi da fuoco mentre cercavadi rimuovere un blocco stradale.
Il conflitto è stato esacerbato.Centinaia di indigeni tsotsil hanno cercato rifugio in luoghi sicuri.Pantelhó è diventata una città fantasma. Gli abitanti del vicinocomune di Cancuc hanno bloccato uscite ed entrate. Nella regione sonosfollate più di duemila persone. Il tentativo di creare un cordonesanitario per isolare lo zapatismo e le lotte indigene perl'autonomia utilizzando i narcoparamilitari si è fatto critico.

Fonte: La Jornada 11 luglio 2021https://www.jornada.com.mx/2021/07/11/opinion/010a1pol?s=03

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