[Ezln-it] Luis Hernández Navarro: Dalla Lacandona al mondo

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed Apr 28 16:49:22 CEST 2021


DallaLacandona al mondo LuisHernández Navarro
La storia dellacolonizzazione del Nuovo Mondo e dell'espansione capitalista segue larotta atlantica. Attraverso l'oceano i primi coloni e religiosiarrivarono in America, accompagnati dalle loro armi e dalla lorofede. Inseparabili, la croce e la spada solcavano i mari, seguite daschiavi e mercanzie. Trasportate dai venti e dalle correnti marine,le navi tornavano in Europa cariche dei frutti di saccheggi espoliazioni.


Questo 3 maggio, giorno della SantaCruz, Chan Santa Cruz, il nome dato al santuario e al governo Mayaautonomo che gli indigeni ribelli hanno tenuto in vita per mezzosecolo, i ruoli si invertiranno. In quella data, sempre attraversol'Atlantico, la nave zapatista La Montaña, salperà da IslaMujeres verso il porto di Vigo, in Spagna, per incontrare i lorocompagni e una poliedrica serie di figure e movimenti sociali.L'antica rotta della Conquista sarà la via per la spedizioneemancipatrice, battezzata dall'EZLN Viaggio per la Vita, per arrivarein Europa.


Così, ora in senso opposto, sirivisiterà l'appassionante incontro tra ribelli, fuorilegge eprotagonisti delle rivolte popolari anticapitaliste dei due icontinenti narrato da Peter Linebaugh e Marcus Redinker, nel loromeraviglioso libro L'idra della rivoluzione. Marinai, schiavi econtadini nella storia nascosta dell'Atlantico. I marinai -scrivono Linebaugh e Redinker - portavano in Europa storie cheparlavano delle società alternative d'America. Lungo la stradaallacciavano il comunismo primitivo del Nuovo Mondo con il comunismoplebeo del Vecchio Mondo.


La portata dell'iniziativa può esserecompresa appieno solo se si mette da parte la mistificazione dipresumere che tutto si risolve nello Stato e dallo Stato. Le lotteattuali, prese nella loro globalità, invece di accettarel'omogeneità dello Stato, del capitalismo, della tecnologia,conducono a differenze. La nostalgia per la Cortina de Nopalnon c'entra niente con la sinistra. Le lotte di emancipazione sonosempre state internazionaliste.


Certamente - come ha sottolineato lostorico sociale inglese Edward P. Thompson - cercare di influenzareil corso della storia per mezzo di movimenti dal basso è un compitoingrato e terribilmente lungo. Ma, a lungo andare, è uno dei pochiposti onorevoli in cui stare.


Nella sua tappa europea, la delegazionemarittima dell'EZLN, alla quale si uniranno altri delegati chearriveranno in aereo, visiterà più di 30 paesi. E lì incontrerannomigliaia di attivisti che, dal 1994, hanno visitato e vissuto perintere stagioni nelle comunità autonome zapatiste. Vedranno le lorovecchie conoscenze altromondiste che oggi (come ieri) sonocombattenti instancabili contro il fascismo, generosi organizzatoridi migranti, costruttori vitali di nuove forme di convivenza urbana,agguerriti sindacalisti in un mondo del lavoro precario, ferocidemolitori di statue di mercanti di schiavi e colonialisti(https://bit.ly/2PluaBF).


I legami duraturi e sorprendentementevitali tra gli zapatisti ed i loro interlocutori europei, nonostanteil passare degli anni, sono stati ignorati o sono passati inosservatida chi guarda il mondo dall'alto. Tuttavia, hanno segnatoprofondamente le dinamiche delle lotte antisistemiche. Sebbeneformalmente lo sia, Bruxelles non è più la capitale dell'UnioneEuropea. Sulla mappa della resistenza, Atene, Genova, Gibilterra o icentri di arrivo dei migranti hanno cambiato la mappa delleresistenze ed occupano il suo posto.


Tra entrambi c'è una lunga storia dicooperazione, solidarietà dal basso, linguaggio condiviso,rivendicazione e reinvenzione del comune; il noi. Hanno sviluppato unorizzonte collettivista, antiautoritario ed egualitario. I loro stilidi vita alternativi sono profondamente intrecciati. Hanno forgiatolegami di amicizia, affetto e comunione a prova di avversità. Sonouna comunità unita da idee, sentimenti ed esperienze comuni. Traloro c'è, anche se in maniera incipiente, un destino globale creatocongiuntamente (https://bit.ly/3gDMd14).


Il viaggio zapatista può essere lettocome un esodo dal tessuto organizzativo in cui sonoistituzionalizzate le ortodossie. I ribelli di entrambi i continenticondividono che le loro eresie sono nate dalle periferie. Comesottolinea il filosofo francese Henri Lefebvre, la periferia a voltesi trova al centro, o è la chiave per raggiungerlo. Solo leperiferie raggiungono la coscienza e la conoscenza dei centri. Lacoscienza periferica metodicamente guidata permette - dice - diraggiungere la conoscenza del centro e del mondo.


Molto distante dallawaltdisneyizzazione del passato, con il riconoscimento dellememorie dei popoli storici del continente americano in pegno,confrontati radicalmente con il persistere dell'arroganza coloniale,lungi dal vittimismo paralizzante che non rompe con le logiche delpotere, hanno deciso di seguire un'altra politica per la vita, chenon è soggetta all'orologio degli affari o al calendario di quellisopra. La loro proposta, che evita di ripetersi e nasce dalle lororealtà terrene, sfugge ai tempi dell'economia e ai momenti dellarappresentazione.


Nell'ora della parola, dalla Lacandonaal mondo, in procinto di levare le ancora a Isla Mujeres per solcarele acque dell'Atlantico, gli zapatisti, come i marinai, nonparleranno sotto voce, perché, come si sa, il mare parla forte.


Testooriginale: https://www.jornada.com.mx/2021/04/27/opinion/016a1pol 

Traduzione“Maribel” - Bergamo






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