[Ezln-it] Falta lo que falta. C'è ancora da fare.

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Tue May 29 15:55:59 CEST 2018



Falta lo quefalta. C’è molto da fare ancora.Aprile 2018.  Alle Reti di Appoggio al CIGed a Marichuy:  A coloro che hannopartecipato alla Associazione Civile “Llegó la hora del florecimiento de lospueblos”:  Alla Sexta Nazionale eInternazionale:  Al popolo del Messico:  Ai media liberi, autonomi,alternativi, indipendenti:  Alla stampa nazionale e internazionale:  Di fronte all'acutizzarsi della guerra, la depredazionee la repressione che invadono le nostre comunità con l'avanzare del processoelettorale e secondo i passi percorsi per le geografie di questo paese dallanostra portavoce Marichuy insieme ai consiglieri e consigliere, ci rivolgiamorispettosamente al popolo del Messico per dire che:Sentiamo il dolore di tuttii colori che siamo, noi il Messico del basso.Col pretesto del periodo di raccolta delle firme,abbiamo percorso i territori indigeni del nostro paese dove insieme, abbiamofatto crescere la nostra proposta politica dal basso, da dove si è resavisibile la lotta di molti popoli originari, i loro problemi e le loro proposte.Con la nostra partecipazione in questo processoelettorale, ribadiamo ai popoli indigeni e non indigeni del Messico che nonresteremo inermi mentre ci distruggono e ci strappano la terra che abbiamoereditato dai nostri nonni e che la dobbiamo ai nostri nipoti, mentre inquinanoi fiumi e perforano le montagne per estrarre minerali, non rimarremo fermimentre convertono la pace e la vita che costruiamo quotidianamente, in guerra emorte attraverso i gruppi armati che proteggono i loro interessi. La nostra risposta,non abbiate dubbio, sarà la resistenza organizzata e la ribellione per sanareil paese.Con la grande mobilitazione di migliaia e migliaia dicompagne e compagni delle reti di appoggio in tutto il paese, abbiamorealizzato ed è diventato sfacciatamente evidente che per apparire sulla schedaelettorale si deve garantire che noi siamo uguali o peggiori di loro, che sepresentiamo delle firme, queste devono essere false o non valide, se spendiamodenaro deve essere di oscura provenienza, se diciamo qualcosa deve essere unabugia, se concordiamo qualcosa di serio, deve essere coi politici corrotti, conle imprese estrattive, coi banchieri, coi cartelli della droga, ma mai, mai,col popolo del Messico.Essere sulla scheda elettorale è solo per chi vuoleamministrare il potere di sopra opprimendo quelli di sotto, perché il potereche vogliono è marcio in tutte le sue parti.Quindi, è una contesa che si può vincere solo contrappole, denaro e potere, come la merce che sono le elezioni della classepolitica nella quale non c'è né ci sarà mai posto per la parola di quelli disotto, di quelli che essendo indigeni o che non sono parte di un popolooriginario, disprezzano il potere e costruiscono la democrazia prendendodecisioni collettivamente, che poi si fanno governo per strada, in unquartiere, in una comunità, un ejido, un collettivo, una città o uno stato.Il processo elettorale è una porcilaia in cui sguazzachi è riuscito a falsificare migliaia di firme e chi ha le migliaia di milionidi pesos che gli permettono di comprare il voto, mentre la maggior parte delpopolo del Messico si dibatte tra povertà e miseria.Per questo la nostra proposta non è uguale, per questonon facciamo campagna elettorale, per questo non falsifichiamo le firme, né cercaree spendere soldi che il popolo del Messico adopera per rispondere alle suenecessità vitali, per questo non ci preoccupiamo di vincere nessuna elezione némischiarci con la classe politica, ma è il potere dal basso che perseguiamo,che nasce dalle sofferenze dei popoli e per questo cerchiamo il dolore di tuttii colori che siamo, noi il popolo del Messico, perché lì c'è la speranza chenasca un buon governo che comandi obbedendo e che solo potrà sorgere dalladignità organizzata.Non è solo il razzismo della struttura politica chenon ha permesso che la nostra proposta figurasse sulla scheda elettorale,perché se chi si oppone alla distruzione capitalista del mondo avesse ancheocchi diversi, azzurri o rossi, le politiche pubbliche e la presunta democraziasarebbero fatte per escluderli. Noi, popoli originari e chi cammina in basso ea sinistra non stiamo al loro gioco; non per il nostro colore, la nostra razza,la nostra classe, la nostra età, la nostra cultura, il nostro genere, il nostropensiero, il nostro cuore, bensì perché siamo una cosa sola con la madre terrae la nostra lotta è perché tutto non si trasformi in merce, perché sarebbe ladistruzione di tutto, cominciando dalla nostra, di noi come popoli.Per questo lottiamo, per questo ci organizziamo, perquesto non solo non stiamo nella struttura dello stato capitalista, ma ognigiorno di più sentiamo ripugnanza per il potere di sopra che ogni giorno di piùdimostra il profondo disprezzo contro tutte e tutti i messicani. La gravesituazione in cui vivono i nostri popoli e che si è acutizzata gravemente nelleultime settimane per la repressione e la depredazione, ha solo meritato ilsilenzio complice di tutti i candidati.Di conseguenza, per accordodella seconda sessione di lavoro del Consiglio Indigeno di Governo, svoltasi igiorni 28 e 29 aprile a Città del Messico, né il CIG né la nostra portavocecercheranno né accetteranno alcuna alleanza con nessun partito politico ocandidato, né inviteranno a votare o ad astenersi, ma continueremo a cercaretutti quelli in basso per smontare il pestilente potere di sopra. Che andiate avotare o no, comunque organizzatevi.Andremo avanti nellarealizzazione delle chiavi per sanare il mondo.Tra i popoli originari di questo paese, dove èpresente il Consiglio Indigeno di Governo, e dove la nostra portavoce è passatatessendo, secondo il mandato dell'assemblea generale del CNI, ci sono leresistenze e le ribellioni che danno forma alla nostra proposta per tutta lanazione, per questo insieme a consiglieri e consigliere di ogni stato e regioneabbiamo percorso le sue geografie, dove la guerra e l'invasione del mostrocapitalista vive giorno per giorno. Dove la terra viene depredata affinché nonsia più collettiva e resti nelle mani dei ricchi, affinché i territori sianooccupati e distrutti dalle imprese minerarie, le sorgenti devastate perl'estrazione di idrocarburi, i fiumi inquinati, l'acqua privatizzata in dighe eacquedotti, il mare e l'aria privatizzati dai parchi eolici e dall'aviazione, isemi nativi contaminati dagli OGM e dalle sostanze chimiche tossiche, leculture rese folclore, i territori configurati per il funzionamento delnarcotraffico transnazionale, l'organizzazione dal basso sottomessa dallaviolenza terroristica dei gruppi narco paramilitari che sono al servizio deimalgoverni.Abbiamo visto anche le strade che si illuminano neimondi che conservano le proprie culture, quando in essi si scorge la proposta ela parola degli altri popoli indigeni, e dalla loro lotta e dalla loro linguasorgono i fondamenti che sono la ragion d'essere del Consiglio Indigeno diGoverno.È lì dove splende la speranza che siamo usciti acercare, come lo è anche la società civile organizzata nelle città con laSesta, coi gruppi e le Reti di appoggio al CIG che non solo sono usciti adimostrare la loro solidarietà e fare un'agenda in tutto il paese, ma sonousciti a costruire dal basso, dalle stesse rovine capitaliste, un paesemigliore ed un mondo migliore. A tutt@ loro la nostra ammirazione e il nostro rispetto.Invitiamo tutte e tutti, noiche siamo il popolo del Messico, i compagni e le compagne delle Reti diappoggio al Consiglio Indigeno di Governo in tutti gli stati del paese, lecompagne e compagni che hanno costituito l'Associazione Civile "Llegó laHora del Florecimiento de los Pueblos", a seguirci consultando evalutando, facendo valutazioni, trovando e percorrendo i nuovi sentieri chedecideremo di percorrere, sempre organizzandoci, che si voti o no per qualchecandidato. Le vostre parole, sentimenti e proposte sono importanti per noi.Continueremo a lanciare ponti rispettosi con chi vivee lotta, così per fare crescere insieme la parola collettiva che ci aiuti aresistere contro l'ingiustizia, la distruzione, la morte e la depredazione, perricostruire il tessuto sociale del paese con la coscienza di coloro che inbasso sognano e si ribellano con le proprie geografie, culture e modi.Nella proposta collettiva dei popoli è custodita lanostra parola che si rivolge al mondo, quindi continueremo a camminare verso ilbasso, verso i popoli, le nazioni e le tribù indigene che siamo, per cuiindiremo nel mese di ottobre 2018 l'Assemblea Generale del Congresso NazionaleIndigeno, per conoscere i risultati della valutazione dei popoli originariraggruppati nel CNI, ed avanzare al passo successivo.Sorelle e fratelli del popolo del Messico e del mondo,andiamo avanti insieme perché c’è molto da fare ancora.Per la ricostituzioneIntegrale dei Nostri PopoliMai più unMessico senza di NoiCongresso NazionaleIndigenoConsiglio Indigenodi GovernoCommissioneSesta dell’EZLN  Traduzione “Maribel” - BergamoTestooriginale: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2018/05/02/falta-lo-que-falta/  

   
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