[Ezln-it] Rebecca Rovoletto: Mx2018
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Mon Feb 12 13:15:56 CET 2018
Mx2018
Rebecca Rovoletto - Domenica 11 Febbraio2018
Un anno importante il 2018 per ilMessico. Per dirla nel linguaggio zapatista, siamo sulla soglia di uncalendario e di una geografia che accoglieranno tre appuntamenti di quelli chepossono fare un gustoso pezzo di Storia. E, se non sarà Storia sarà Strada e Cucina,e avrà un sapore mirabilmente femminile.
Il Messico è uno dei Paesi piùcorrotti e violenti al mondo: la militarizzazione e larepressione contro le comunità che resistono alle aggressioni nei loroterritori cresce ogni giorno; uccisioni e sparizioni di giornalisti, dirappresentanti della società civile, di attivisti e persone impegnate nelladifesa dei propri diritti e della propria sopravvivenza sulla loro terra, nonsmettono di riempire le cronache.
Mail Messico è anche unodei laboratori di resistenza, di elaborazione e di trasformazione sociale piùfertili e lungimiranti che ci siano. Da decenni lo osserviamo eascoltiamo, da decenni ne apprendiamo ingredienti e percorsi. E questo 2018messicano si preannuncia come un crocevia straordinario.
Laprima strada è policentricae propriamente messicana. Una piccola vocèra di etnia nahua stagirando il Paese da un anno, in lungo e in largo. È dello scorso anno, infatti,la proposta dirompente da parte dell’EZNL (l’Esercito Zapatista di LiberazioneNazionale) di partecipare, come popoli indigeni, alle elezioni presidenzialinazionali del 1° luglio prossimo. Marichuy, Maria de Jesus Patricio Martinez - la candidata indipendente,scelta dal Consiglio Nazionale Indigeno – da allora sta portandoavanti la proposta politica. Assieme agli altri rappresentanti del ConsiglioIndigeno di Governo (bellissimo il lavoro “Flores en el desierto” di GloriaMuños Ramírez sulle dieci consigliere del CIG https://floreseneldesierto.desinformemonos.org/), è alle ultime battute della campagna di raccolta firme per presentarsi allascadenza elettorale. Non arriverà certo al soglio presidenziale, forse nemmenoa racimolare le firme necessarie, ma questo non ha alcuna importanza.
L’obiettivonon è mai stato quello di arrivare, bensì quello di camminare e di rompere gli schemi delpotere consolidato, guastare la festa insomma. Marichuy, oltre adessere espressione della vasta e multiforme componente indigena della societàmessicana, rappresenta due cose precise: innanzitutto, la volontà dei popoli originari di rendersivisibili, partecipi e riconosciuti nei propri diritti e identità, masoprattutto rappresenta un processo di costruzione di coscienza collettiva etessuto sociale che rinsalda le relazioni dal basso, dando loro una propulsionenuova.
Laseconda strada è spiraliformee si dipana e concentra, pulsando, da un piccolo guscio dichiocciola. Sempre a fine 2017 ecco che arriva la convocazione al Primo IncontroInternazionale, Politico, Artistico, Sportivo e Culturale delle Donne cheLottano, su invito delle donne della Comandancia Generaldell’EZNL http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2018/01/02/convocatoria-al-primo-incontro-internazionale-politico-artistico-sportivo-e-culturale-delle-donne-che-lottano/. Si svolgerà in Chiapas al Caracol di Morelia (sede di uno dei municipiautonomi zapatisti) nei giorni tra l’8 e il 10 marzo prossimi. Ad oggi sicontano già oltre 700 partecipazioni, singole e collettive, provenienti daoltre 36 paesi del mondo. Una tre giorni conviviale e politica tutta alfemminile, aperta alle più svariate attività che favoriscano “alle donne chesiamo” di condividere, conoscere, scambiare esperienze, riflettere e, di nuovo, cucinare e cucirecoscienza per un agire consapevole dentro alle numerose lotte che vedonoprotagoniste, in millemila forme, le donne di tutto il mondo.
Questoincontro, che assomiglia a un piccolo tornado, sovverte le regole di genere.Perché non è poi così vero che i signori uomini sono esclusi: possono ascoltarepurché accompagnati, possono aiutare dalla cucina e nelle attività utili apermetterci, come donne, di fare ciò che ci andrà di fare, “giocare, parlare,cantare, ballare, recitare poesie, e qualunque altra forma di arte e culturache avremo voglia di condividere senza vergogna”. E sovverte pure le regole diun estetismo muliebre che ci vuole vestite di codificati cliché, perché sarà un incontro che avràcamicette a fiori con su un passamontagna e gonne colorate con terminazionianfibie.
Laterza è una strada reticolare.Dal 4 al 6 settembre Città del Messico ospiterà la Prima Conferenza Nord-Sud sulla Decrescitahttps://degrowth.descrecimiento.org/. L’ampio movimento della Decrescita che ha nodi e reti in tutto il mondo, sidà appuntamento proprio qui per una convergenza nord-sud del mondo. Il Messico,a partire dal 2007, ha già visto numerose iniziative internazionali delladirezione della Decrescita. L’ispirazione di questa scelta va ricercata nellafigura di Ivan Illichche in Messico visse e produsse molta parte della sua opera. E,d’altra parte, il pensiero di Illich è uno degli assi intellettuali su cui è sviluppata la cultura neozapatista,ed è proprio la presenza dell’autonomia zapatista in Chiapas - che tanto hainfluito su numerosi movimenti indigeni latino-americani – un altro dei criteriche hanno portato in Messico questa prima edizione “nord-sud”, connotandola diun taglio nettamente realistico sul come realizzare concretamente un cambiamento di paradigma apartire dalla difesa dei territori e dall’organizzazione autonoma dellecomunità.
Stradee cucine sono i luoghi migliori per incontrare storie e per sedersi adascoltarle. Strade chequest’anno portano e partono dalle cucine messicane piene di energia femminile.Marichuy non è soltanto una portavoce di genere femminile,accompagnata da consigliere donne. L’incontro zapatista delle donne in lottanon è solo un incontro di connotazione di genere. La conferenza sulladecrescita, che parla di sobrietà e rapporti cooperativi tra l’umanità e ilpianeta in cui vive, non è soltanto un appuntamento accademico. L’insieme di questi tremomenti richiama in superficie criteri psichici e archetipi che appartengono alpiù profondo sentire femminile, li rende riconoscibili e operantinel mondo reale: sono i criteri della cura, della protezione, del nutrimento,della creazione di relazioni, dell’accoglienza e della convivialità. Gli stessicriteri che ci fanno tuonare contro le ingiustizie, che ci rendono ribelli alleprevaricazioni, che ci fanno opporre alla distruzione delle risorse vitalidella natura e della bellezza. Criteri che ci spingono ad agire a favore della vita, affinché la vitasia per tutti integra, libera e degna.
Rebecca Rovoletto https://www.facebook.com/notes/rebecca-rovoletto/mx2018/10210729679549578/
Foto di Luis Jorge Gallegos, dalfotoreportage “Flores En El Desierto - Mujeres del Concejo Indígena deGobierno” di Gloria Muñoz Ramírez / Desinformémonos
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