[Ezln-it] Comunicato del Nodo sulla crisi umanitaria in atto in Chiapas (versione in ITALIANO)

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Thu Nov 30 06:36:49 CET 2017


Allerta umanitaria nella regione Altos del Chiapas


Alla società civile,
ai mezzi di comunicazione,
alle organizzazioni in basso e a sinistra:

come collettivo Nodo Solidale vogliamo manifestare la nostra massima 
preoccupazione per la situazione che vede più di 5000 sfollati, che 
hanno dovuto abbandonare le loro case nelle ultime settimane a causa 
dell’escalation di violenza nei municipi di Chalchihuitan e Chenalho, 
nella regione Altos del Chiapas. Una parte della famiglie si è rifugiata 
nella montagna, in condizioni di precarietà estrema, e un’altra parte ha 
trovato rifugio nel comune di Chalchihuitan. Le famiglie non hanno 
alimenti né vestiti e nelle notti le temperature si abbassano molto: 
neonati, bambini e donne incinte si trovano in una condizione di 
particolare vulnerabilità.

In questo momento il livello del conflitto è così alto (un’uccisione, 
spari costanti da parte di un gruppo armato e diverse case bruciate) che 
risulta molto difficile persino far arrivare aiuti umanitari, nonostante 
le organizzazioni in difesa dei Diritti Umani e membri della Diocesi di 
San Cristobal, stanno facendo ogni sforzo possibile. Le origini del 
conflitto provengono da una lunga disputa sulla linea di demarcazione 
che divide i due municipi. Tuttavia, sappiamo che in questo paese in 
generale e in particolare in questa regione, il governo utilizza e 
alimenta i conflitti locali per dividere e controllare i territori, 
politicamente, militarmente ed economicamente. Sappiamo anche che questo 
avviene come parte della strategia contra-insurrezionale contro i popoli 
organizzati del Chiapas. La zona in questione ha una forte densità 
politica, e lì convivono quotidianamente molteplici attori con le più 
diverse affiliazioni: tra essi, ci sono i popoli zapatisti e le comunità 
ecclesiali di base, che con la loro lotta anticapitalista sono sempre 
stati un abituale bersaglio per i gruppi armati e paramilitari, che 
ancora una volta seminano il terrore nella zona.

A 20 anni dal massacro di Acteal e dallo sfollamento di migliaia di 
famiglie nel 1997, imposto da paramilitari preparati dal governo, ci fa 
venire i brividi essere nuovamente di fronte a uno sfollamento di tali 
dimensioni nella stessa zona. Si tratta di uno scenario di guerra nel 
quale la popolazione civile soffre le conseguenze più dure: terrore, 
fame, malattie e condizioni disumane. Non ci sembra nemmeno casuale che 
la situazione si faccia così tesa nel contesto dato dalla recente 
liberazione degli autori materiali del massacro di Acteal e della 
riattivazione dei gruppi paramilitari, denunciata negli ultimi mesi 
dalla Società Civile Las Abejas.

Chiediamo a tutte le organizzazioni e le persone che lottano per la 
verità e la giustizia e contro la guerra, che diffondano queste 
informazioni nelle loro reti, e si sommino alle denunce e alle azioni di 
aiuto umanitario.

Riportiamo qui il comunicato dell’ Azione Urgente del Centro di Diritti 
Umani Fray Bartolomeo de las Casas (da firmare) e i contatti per 
aiutare.

Basta la guerra genocida!
Fuori i paramilitari dal Chiapas!
Mai più sfollamenti!


Nodo Solidale (Messico)


LINK comunicato del Frayba:

https://frayba.org.mx/alto-al-fuego-urgen-organizaciones-ante-emergencia-humanitaria/


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