[Ezln-it] CNI: L’offensiva di sopra dinanzi al movimento dal basso
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Mon Jun 12 11:27:30 CEST 2017
L’offensiva di sopra dinanzi al movimento dal basso
Noi del Congresso Nazionale Indigeno: popoli, nazioni, tribù e quartieriindigeni di questo paese, facciamo appello ai popoli del Messico indigeni e nonindigeni, alle organizzazioni oneste dei diritti umani, ai mezzi dicomunicazione, alla comunità scientifica e intellettuale, per ripudiarel’escalation repressiva contro compagni e compagne dei nostri popoli in cui sistanno nominando consiglieri che faranno parte del Consiglio Indigeno diGoverno per il Messico, cosa che per noi rappresenta un’aggressione contro ilCNI e contro la nostra proposta lanciata a tutta la nazione; ragione per cui denunciamoe segnaliamo che:
In Chiapas, cresce l’ostilità e la grave tensione che i malgoverni hannogenerato nell’ejido Tila, a opera di cacicchi legati a gruppi paramilitari, nelloro intento di far ritornare il malgoverno nella comunità, come il leader paramilitaredi Paz y Justicia Arturo Sánchez Sánchez e suo figlio Francisco Arturo SánchezMartínez, che hanno sparato e, accompagnati da altre persone appartenenti allaloro organizzazione, hanno chiuso l’accesso al villaggio di Tila; recentemente,il giorno 5 giugno di quest’anno, hanno bloccato la strada che va da Tila aSalto de Agua all’altezza dell’ospedale integrale di Tila e dall’altra parte,sulla strada da Tila a Yajalon, anche bloccando i sentieri nei terrenidell’ejido con persone incappucciate e armate. L’escalation di aggressioni si èacutizzata a partire da una mobilitazione, realizzata da questo gruppo loscorso 2 giugno nella città di Tuxtla Gutiérrez, guidata da appartenenti aipartiti e da paramilitari di Paz y Justicia.
Attribuiamo la responsabilità al malgoverno nei suoi tre livelli per ciò chepotrà succedere, e chiamiamo alla solidarietà con i nostri fratelli e sorelledell’ejido Tila.
Nello stesso stato, i ricchi pretendono di sottrarre nuovamente la terradegnamente recuperata dai nostri fratelli della comunità San Francisco,municipio di Teopisca, membri del gruppo di lavoro Semilla Digna, come nel casodell’aggressione realizzata dai ricchi Juan Hernández Molina, Pedro López Giróne Pedro Hernández Espinoza. Lo scorso 4 giugno del presente anno si èpresentato il signor Pedro López Girón, accompagnato da un gruppo di circa 50persone che hanno distrutto violentemente la sbarra, il filo spinato e ilrecinto dei cavalli che delimita le terre recuperate il 19 settembre 2016. Inquel giorno hanno minacciato le compagne di violarle sessualmente e hannominacciato di sgomberare di notte accompagnati dalla forza pubblica.Condanniamo questi vili attacchi, esigiamo il pieno rispetto del territoriorecuperato dai nostri fratelli di San Francisco e la cancellazione definitivadei sei ordini di cattura esistenti contro nostri compagni.
Sempre in Chiapas, lo scorso 28 maggio è stata scassinata la casa dellacompagna Alejandra Padilla, del gruppo di lavoro Semilla Digna, ed è statorubato dalla sua abitazione un computer portatile, che conteneva informazionisull’accompagnamento che aveva fatto con le comunità indigene del CNI nelleloro lotte, essendo parte del gruppo di lavoro del CIDECI-UNITIERRA.
Il 22 maggio di quest’anno, alle 5:20, un gruppo paramilitare identificatocome Nuevo Guadalupe Victoria ha attaccato con armi di grosso calibro un gruppodi compagni e compagne della comunità di Cruztón, che partecipano al CNI; alle7:00, il nostro compagno Rodrigo Guadalupe Huet Gómez è uscito dal luogo in cuisi era riparato dall’attacco per verificare se gli aggressori si fosseroritirati, ed è stato colpito da un proiettile alla tempia. Gli aggressori sonostati identificati come provenienti dall’ejido Guadalupe Victoria.
Nel Querétaro esigiamo l’immediata libertà dei compagni Otomís JerónimoSánchez e Anselmo Robles, delegati del Congresso Nazionale Indigeno, che insiemea Pablo González e Luis Alberto Reyes si trovano sequestrati dal malgoverno, acausa di ordini di cattura emessi contro di loro dalla Nona Corte Penale diPrima Istanza, per il presunto delitto di essere autori intellettuali diammutinamento aggravato, che non è considerato grave: ragione che gli dovrebbeconsentire la libertà provvisoria, diritto che è stato loro negato. Per noi è chiaroche queste accuse servono a bloccare la lotta, l’onestà e la coerenza che hannodimostrato i nostri compagni.
Nel Morelos, salutiamo la lotta degna del popolo Nahua di Tepoztlán, control’ampliamento dell’autostrada La Pera-Cuautla, e ripudiamo qualsiasi tentativodi repressione mediante l’uso di polizia o gruppi d’assalto come quello che hafatto irruzione il 7 giugno di quest’anno, comandato dall’ex presidentemunicipale Gabino Ríos, per smantellare il presidio con l’intenzione digenerare violenza per attaccare i nostri compagni, sia nell’autostrada che nelpalazzo municipale. Compagne e compagni, non siete sole né soli.
Nello Stato del Messico, la comunità Ñuhú, di Santa Cruz Ayotuxco, municipiodi Huixquilucan, fronteggia la distruzione del proprio territorio, in totalemancanza di qualsiasi garanzia giuridica, mentre le macchine del malgoverno edelle imprese costruttrici devastano il bosco otomí mexíca per costruirel’autostrada Toluca-Naucalpan. Nonostante dal 26 aprile scorso sia stata notificatala sospensione giudiziaria di detta opera, essa non è stata rispettata né dalleautorità del malgoverno né dalle imprese costruttrici, in violazione delleleggi stesse del malgoverno.
Nel Michoacán, i malgovernitengono ancora sequestrati i compagni della comunità di Calzontzin, municipiodi Uruapan, Ramón Ortiz Marín, Daniel Pérez Anguiano, Francisco JavierRodríguez Amezcua, Lorenzo Aguirre Rangel, Jorge Daniel Oros Cuin, José LuisRangel Rangel, Humberto Romero Martinez, Josué Yair Romero Ortiz, GuillermoRomero Ortiz, José Alejandro Esquivel Alvarez, José Artemio Zinzun Galván, JuanZavala Guevara, Jose de Jesus Belmontes Arrollo, Roberto Isidro Jiménez, JuanCarlos Rangel Morales, Angrey Raúl García González e Jesus Magdalena Chávez, aseguito della repressione effettuata dal malgoverno contro la comunità loscorso 24 febbraio. Esigiamo l’immediata libertà dei nostri compagniingiustamente arrestati.
Nel Campeche e in Guatemala, denunciamo il saccheggio e la distruzione dellecase e terre, che costringono i nostri compagni mayas kekchi e chu del Petén,Guatemala, a vivere da sfollati, per mano di militari che sono dislocati perpresunti conflitti armati, delle devastazione capitalista delle risorsenaturali e dei latifondi protetti dai malgoverni di quel paese. Cosa che haportato centinaia di fratelli a Candelaria, Campeche, dove hanno montato unaccampamento per resistere e dare visibilità alla guerra capitalista cheaffrontano nelle loro terre, a pochi metri dalla frontiera messicana.
Denunciamo pertanto l’acutizzarsi della guerra contro i nostri popoli, latormenta che lampeggia nel cielo e che cerca di porre fine alla speranza pertutti i messicani rappresentati dal Consiglio Indigeno di Governo e dallanostra portavoce, con l’utilizzo di gruppi d’assalto e gruppi paramilitari percolpire la lotta dei popoli che fanno parte del CNI, con la criminalizzazione epersecuzione di chi lotta per un mondo giusto, dal basso e a sinistra.
A chi pensa che la nostra lotta cadrà a opera della sua repressione, ricordiamoche questo cammino è per la vita e la libertà, e pertanto la morte non lofermerà, bensì tutto il contrario, e continuiamo a chiamare la società civile aessere cosciente, solidale e attenta a questa lotta, a questa offensiva, che èper ricostruite la democrazia, la libertà e la giustizia per tutte e tutti.
Cordialmente
Giugno 2017
Per la Rivendicazione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più un Messico Senza di Noi
Congresso Nazionale Indigeno
Testo originale: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2017/06/10/la-ofensiva-de-arriba-ante-el-movimiento-de-abajo/
Traduzionea cura dell’Associazione Ya Basta! Milano
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