[Ezln-it] COMUNICATO CONGIUNTO CNI-EZLN: CHE LA TERRA TREMI

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sat Oct 15 17:49:40 CEST 2016


COMUNICATO CONGIUNTOCNI-EZLN

CHE TREMI NEI SUOICENTRI LA TERRA

Ai popoli del mondo

Ai mezzi dicomunicazione

Alla Sexta Nazionale eInternazionale

Convocati per lacommemorazione del ventesimo anniversario del Congresso nazionale Indigeno edella viva resistenza dei popoli, nazioni e tribù originari di questo paese, ilMessico, delle lingue amuzgo, binni-zaá, chinanteco, chol, chontal di Oaxaca,coca, náyeri, cuicateco, kumiai, lacandone, matlazinca, maya, mayo, mazahua,mazateco, mixe, mixteco, nahua, ñahñu, ñathô, popoluca, purépecha, rarámuri,tlapaneco, tojolabal, totonaco, triqui, tzeltal, tsotsil, wixárika, yaqui,zoque, chontal del Tabasco e fratelli aymara, catalano, mam, nasa, quiché etacaná diciamo con fermezza che la nostra lotta è in basso a sinistra, chesiamo anticapitalisti e che è arrivato il tempo dei popoli, di far vibrarequesto paese con il battito ancestrale del cuore della nostra madre terra.

E’ così che ci siamoriuniti a celebrare la vita nel Quinto Congresso Nazionale Indigeno che haavuto luogo dal 9 al 14 ottobre 2016 nel CIDECI-UNITIERRA, Chiapas, in cui cisiamo nuovamente resi conto dell’acutizzarsi della spoliazione e dellarepressione che non si è fermata in 524 anni in cui i potenti hanno condottouna guerra che ha il fine di sterminare noi che siamo della terra e che comesuoi figli non abbiamo permesso la sua distruzione e morte a beneficiodell’ambizione capitalista che non conosce altro fine che la distruzionestessa. La resistenza per continuare a costruire la vita oggi si fa parola,apprendimento e accordi.

Nei nostri popoli cisiamo costruiti giorno dopo giorno nelle resistenze per bloccare la tempesta eoffensiva capitalista che non cessa bensì diventa ogni giorno più aggressiva esi è convertita in una minaccia civilizzatrice non solo per i popoli indigeni econtadini ma anche per i popoli delle città, che devono anch’essi creare formedegne e ribelli per non essere assassinati, depredati, contaminati, ammalati,schiavizzati, sequestrati o fatti scomparire. Dalle nostre assembleecomunitarie abbiamo deciso, esercitato e costruito il nostro destino da tempiimmemori, perciò mantenere le nostre forme di organizzazione e difesa dellanostra vita collettiva è possibile unicamente a partire dalla ribellione versoi malgoverni, le loro imprese e la loro delinquenza organizzata.

Denunciamo che:

1. Al Popolo Coca,Jalisco, l’imprenditore Guillermo Moreno Ibarra ha invaso 12 ettari di bosconei dintorni conosciuti come El Pandillo, in combutta con le istituzioniagrarie, usando la criminalizzazione di chi lotta, che ha portato al fatto che10 comuneros siano stati sotto processo per 4 anni. Il malgoverno sta invadendol’isola di Mezcala che è terra sacra comunale, e allo stesso tempo disconosceil popolo coca nella legislazione indigena statale, con l’obiettivo dicancellarlo dalla storia.

2.I Popoli Otomí Ñhañu, Ñathö, Hui hú, e Matlatzinca dello Stato del Messico edel Michoacán vengono aggrediti attraverso l’imposizione del megaprogetto dellacostruzione dell’autostrada privata Toluca – Naucalpan e il treno interurbano,distruggendo case e luoghi sacri; comprano le coscienze e truccano le assembleecomunali con presenze poliziesche, oltre agli ingannevoli censimenti dicomuneros che soppiantano la voce di tutto un popolo, alla privatizzazione esottrazione di acqua e territorio nel vulcano Xinantécatl, conosciuto come ilNevado di Toluca, a cui i malgoverni tolgono la protezione che essi stessiavevano assegnato, per consegnarli a imprese turistiche. Si sa che dietro tuttiquesti progetti c’è l’interesse alla sottrazione di acqua e vita della regione.Nella zona di Michoacán viene negata l’identità al popolo otomí mentre ungruppo di gendarmi è entrato nella regione per sorvegliare i monti proibendoagli indigeni di salire a tagliare legna.

3.Ai popoli originari residenti a Città del Messico vengono sottratti i territoriche hanno conquistato per guadagnarsi la vita lavorando, rubando le loromercanzie e usando le forze di polizia. Vengono disprezzati e repressi per ilfatto di usare i loro vestiti e la loro lingua, oltre a criminalizzarliaccusandoli di vendere droga.
4. Il territorio del Popolo Chontal di Oaxaca è invaso da concessioni minerarieche smantellano i terreni comunali, cosa che colpirà 5 comunità, la loro gentee le risorse naturali.

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Testooriginale

Traduzione a cura dell’Associazione Ya Basta! Milano


 
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