[Ezln-it] Natale in Messico e #Ayotzinapa

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Wed Dec 24 16:46:13 CET 2014


Natalein Messico e #Ayotzinapa
di Fabrizio Lorusso Pubblicato: 23/12/2014 12:39CET Aggiornato: 23/12/2014 12:40 CET 
Il Messico riceve oltre 24 milioni di turistiogni anno, una vera potenza. In queste vacanze natalizie, tra Città delMessico, Oaxaca e soprattutto lo Yucatan, ne arriveranno almeno 500 mila inpochi giorni. Molti di loro pernotteranno e passeranno le giornate in un hotelall inclusive della famosa riviera maya, ottima maniera per rilassarsi e nonpensare a niente. Ma il Messico vero, là fuori, non smette di protestare e di mostrare al mondo la vera facciadel paese, il "paese reale". Quello degli oltre 130 mila morti in 8 anni quello della guerra alle droghe e ai narcos che s'è trasformatain una specie di guerra civile sanguinaria e in un conflitto contro la stessasocietà, quello dei 27 mila desaparecidos che ormai supererano lecifre delle sparizioni forzate dell'ultima dittatura argentina. Il periodo di letargo per Natale quest'annodurerà di meno, perché la società pare essersi risvegliata e non c'è giornatache passi senza che venga promossa e realizzata un'iniziativa per i 43 studenti desaparecidos di Ayotzinapa,un caso che ha fatto e continua a fare il giro del mondo per la sua crudeltà edefferatezza, rese ancor più drammatiche dalla certezza che si tratti di uncrimine di stato e non di un conflitto tra bande o un problema"politico" di indole locale e circoscritta.

I problemi della violenza e della corruzione in Messico sonostrutturali, il tasso di omicidi s'è triplicato in 5 anni, laconnivenza del mondo politico e degli apparati di polizia coi narcos e, anzi,il coinvolgimento delle istituzioni (sindaci, funzionari pubblici, esercito,marina, polizia a tutti i livelli, governatori, parlamentari...) nei massacri enelle desapariciones è evidente: che si tratti di omissioni e coperture o diazioni dirette poco importa. Il 22 dicembre il National security archive degliStati Uniti ha reso pubblici dei documenti della procura messicana secondo iquali almeno 17 poliziotti sarebbero stati coinvolti in una delle peggiorimattanze degli ultimi anni, quella di 193 migranti centroamericani a San Fernando,nello stato orientale del Tamaulipas, avvenuta probabilmente nel marzo 2011.Già nell'agosto 2010 altri 72 migranti furono uccisi nella stessa località, inquella che è tristemente nota come la "prima" mattanza di SanFernando. In entrambi i casi la colpa della strage venne attribuita aimembri del cartello degli Zetas, i narcos che dominanole regioni centro-orientali del paese e la zona del Golfo del Messico. Oggi laversione ufficiale viene messa in discussione ed emergono indizi sulcoinvolgimento della polizia, come a Iguala il settembre scorso.La notte del 26 settembre scorso la polizia diIguala, nello stato meridionale del Guerrero, ha ucciso sei persone. Tre di queste erano studenti dellascuola normale rurale di Ayotzinapa che erano lì per fare una colletta e potercosì partecipare alla manifestazione nazionale del 2 ottobre nella capitale. Lapolizia locale ha sparato contro di loro, l'esercito e la polizia federale sisono tappati gli occhi (e stanno emergendo prove di un loro possibileintervento diretto) e infine la polizia di Iguala, aiutata da quella dellavicina cittadina di Cocula, ha consegnato 43 studenti ai narcotrafficanti delcartello locale dei Guerreros Unidos. Secondo la procura e tre detenuti,presunti membri del gruppo criminale, nella notte gli studenti sarebbero stati condotti alladiscarica di Cocula e bruciati. I loro resti sarebbero stati dispersi nelladiscarica e nel fiume sottostante. Le ceneri e alcuni resti ossei sono inAustria per dei complessi studi del DNA e, per ora, solo uno studente è stato identificato: si chiamavaAlexander Mora. Ciò non significa che le responsabilità sianostate chiarite, anzi. La versione ufficiale fa acqua da tutte le parti.I periti argentini indipendenti che lavorano sul caso per conto dei familiaridelle vittime e della società civile, che non si fida delle autoritò,sostengono che l'identificazione di Alexander è corretta, ma che non c'ènessuna certezza del fatto che i resti siano stati trovati effettivamente nelladiscarica e che non siano stati portati lì in un secondo momento. Aumentano i sospetti sull'esercito, l'istituzione che storicamentenello stato del Guerrero s'è resa protagonista della guerra sporca (la"Guerra sucia") contro i gruppi dissidenti, i sindacati, i contadini,gli indigeni, le guerriglie e gli studenti, in particolare quelli legati allascuola di Ayotzinapa. Ad ogni modo alcune certezze ci sono. Lo statomessicano ha delle chiare responsabilità nella strage, vista la partecipazionediretta della polizia nell'uccisione di tre studenti e di altre tre persone,oltre che nel sequestro dei 43 normalisti che sono tuttora desaparecidos. Leautorità, la procura e il governo, sapevano della situazione "tesa" aIguala da mesi, se non da anni. Sapevano del narco-sindaco di Iguala, José Luis Abarca, che avrebbedato l'ordine di catturare gli studenti e ora è in prigione accusatodell'omicidio di un oppositore politico nel 2013. L'ondata di protesteglobali e nazionali per quest'ennessima strage, in un Messico che nonvede la luce alla fine del tunnel della violenza, rappresenta un punto disvolta, la rottura dei piani riformatori del governo e il risveglio dellasocietà civile, dei movimenti sociali e delle coscienze. In questo dicembre, per le "vacanze" diNatale, l'ombra di Ayotzinapa aleggerà sulla classe politica e dirigentemessicana, in attesa di capire se nel 2015 si privilegeranno le soluzioni fasttrack autoritarie con "mano dura" e i tentativi di chiudere ilcaso e superarlo rapidamente, come successo finora, o le opzioni di riformaprofonda del sistema e di cambiamento che propongono la società, raccoltaintorno ai familiari delle vittime, e i movimenti. Dal Chiapas gli zapatisti hanno organizzato un FestivalMondiale delle Resistenze e delle Ribellioni e hanno deciso di cedere aigenitori di Ayotzinapa i loro spazi durante l'evento che è itinerante e duradal 21 dicembre al 3 gennaio. Ecco lavideo-notizia dell'innaugurazione del Festival nei dintorni di Città delMessico.
http://www.huffingtonpost.it/fabrizio-lorusso/natale-in-messico_b_6367064.html
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