<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:verdana, helvetica, sans-serif;font-size:16px"><div style="" class="" dir="ltr" id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2505"><!--[if !mso]>
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</div><h1 id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2642" class="" style="margin-top:0cm;margin-right:0cm;margin-bottom:0cm;margin-left:36.0pt;margin-bottom:.0001pt;text-align:center" align="center"><span id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2717" class="" style="font-size:20.0pt;mso-bidi-font-size:24.0pt"><a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2716" style="" class="" href="http://www.huffingtonpost.it/fabrizio-lorusso/natale-in-messico_b_6367064.html">Natale
in Messico e #Ayotzinapa</a></span></h1>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2643" class="" style="margin-left:36.0pt;text-align:center" align="center"><span id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2719" style="" class=""><i id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2718" style="" class="">di Fabrizio Lorusso</i></span></div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2573" class="" style="margin-left:36.0pt"><span id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2572" style="" class=""><span class="" style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt"> </span></span></div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2575" class="" style="margin-left:36.0pt"><span id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2574" style="" class=""><span id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2576" class="" style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt">Pubblicato: 23/12/2014 12:39
CET </span></span><span id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2581" style="" class=""><span id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2580" class="" style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt">Aggiornato: 23/12/2014 12:40 CET </span></span><span class="" style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt"></span></div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2578" class="" style="mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:auto;margin-left:36.0pt"><br></div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2579" class="" style="margin-left:36.0pt">Il Messico riceve oltre 24 milioni di turisti
ogni anno, una vera potenza. In queste vacanze natalizie, tra Città del
Messico, Oaxaca e soprattutto lo Yucatan, ne arriveranno almeno 500 mila in
pochi giorni. Molti di loro pernotteranno e passeranno le giornate in un hotel
all inclusive della famosa riviera maya, ottima maniera per rilassarsi e non
pensare a niente. Ma il Messico vero, là fuori, <a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2582" style="" class="" href="http://lamericalatina.net/2014/11/16/video-sul-messico-canzone-di-calle13-accionglobalporayotzinapa-20n/" target="_hplink">non smette di protestare e di mostrare al mondo la vera faccia
del paese</a>, il "paese reale". Quello degli <a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2583" style="" class="" href="http://www.globusmagazine.it/la-guerra-invisibile-in-messico-piu-di-130mila-morti-in-6-anni/#.VJknpsCQw" target="_hplink">oltre 130 mila morti in 8 anni</a> quello <a style="" class="" href="http://www.sostanze.info/articolo/storia-della-narcoguerra-messico-2005-2011" target="_hplink">della guerra alle droghe e ai narcos </a>che s'è trasformata
in una specie di guerra civile sanguinaria e in un conflitto contro la stessa
società, quello <strong id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2585" style="" class="">dei <a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2584" style="" class="" href="http://www.rainews.it/dl/rainews/media/messico-omicidi-attivisti-iguala-stefano-fumarolo-libera-governi-prendano-posizione-f36b305f-f46c-412d-8a26-4849644d6436.html" target="_hplink">27 mila desaparecidos</a></strong> che ormai supererano le
cifre delle sparizioni forzate dell'ultima dittatura argentina. </div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2586" class="" style="margin-left:36.0pt">Il periodo di letargo per Natale quest'anno
durerà di meno, perché la società pare essersi risvegliata e non c'è giornata
che passi senza che venga promossa e realizzata <a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2587" style="" class="" href="http://www.huffingtonpost.it/2014/11/21/citta-del-messico-marcia-per-i-43-studenti-scomparsi_n_6198212.html" target="_hplink">un'iniziativa per i 43 studenti desaparecidos di Ayotzinapa</a>,
un caso che ha fatto e continua a fare il giro del mondo per la sua crudeltà ed
efferatezza, rese ancor più drammatiche dalla certezza che si tratti di un
crimine di stato e non di un conflitto tra bande o un problema
"politico" di indole locale e circoscritta.<br style="" class="">
<br style="" class="">
<strong style="" class="">I problemi della violenza e della corruzione in Messico sono
strutturali</strong>, <a style="" class="" href="http://www.repubblica.it/esteri/2014/11/03/foto/usa_le_dieci_citt_pi_pericolose_al_mondo-99648793/1/#1" target="_hplink">il tasso di omicidi</a> s'è triplicato in 5 anni, la
connivenza del mondo politico e degli apparati di polizia coi narcos e, anzi,
il coinvolgimento delle istituzioni (sindaci, funzionari pubblici, esercito,
marina, polizia a tutti i livelli, governatori, parlamentari...) nei massacri e
nelle desapariciones è evidente: che si tratti di omissioni e coperture o di
azioni dirette poco importa. </div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2644" class="" style="margin-left:36.0pt">Il 22 dicembre il National security archive degli
Stati Uniti ha reso pubblici dei documenti della procura messicana secondo i
quali almeno 17 poliziotti sarebbero stati coinvolti in una delle peggiori
mattanze degli ultimi anni, <strong style="" class="">quella di <a style="" class="" href="http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2013/09/10/news/messico_voto_latino_-66272243/" target="_hplink">193 migranti centroamericani a San Fernando</a></strong>,
nello stato orientale del Tamaulipas, avvenuta probabilmente nel marzo 2011.
Già nell'agosto 2010 altri 72 migranti furono uccisi nella stessa località, in
quella che è tristemente nota come la "prima" mattanza di San
Fernando. In entrambi i casi la colpa della strage venne attribuita <strong style="" class="">ai
membri del cartello degli </strong><em style="" class=""><b style="" class="">Zetas</b></em>, i narcos che dominano
le regioni centro-orientali del paese e la zona del Golfo del Messico. Oggi la
versione ufficiale viene messa in discussione ed emergono indizi sul
coinvolgimento della polizia, come a Iguala il settembre scorso.</div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2667" class="" style="margin-left:36.0pt">La notte del 26 settembre scorso la polizia di
Iguala, nello stato meridionale del Guerrero, <a style="" class="" href="http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/23/news/messico_massacro_studenti_fosse_comuni_sindaco_iguala-98833444/" target="_hplink">ha ucciso sei persone</a>. Tre di queste erano studenti della
scuola normale rurale di Ayotzinapa che erano lì per fare una colletta e poter
così partecipare alla manifestazione nazionale del 2 ottobre nella capitale. La
polizia locale ha sparato contro di loro, l'esercito e la polizia federale si
sono tappati gli occhi (e stanno emergendo prove di un loro possibile
intervento diretto) e infine la polizia di Iguala, aiutata da quella della
vicina cittadina di Cocula, ha consegnato 43 studenti ai narcotrafficanti del
cartello locale dei Guerreros Unidos. Secondo la procura e tre detenuti,
presunti membri del gruppo criminale, <a style="" class="" href="http://www.huffingtonpost.it/2014/11/09/messico-43-studenti-uccisi-bruciati_n_6128230.html" target="_hplink">nella notte gli studenti sarebbero stati condotti alla
discarica di Cocula e bruciati</a>. I loro resti sarebbero stati dispersi nella
discarica e nel fiume sottostante. Le ceneri e alcuni resti ossei sono in
Austria per dei complessi studi del DNA e, per ora, <a style="" class="" href="http://www.carmillaonline.com/2014/12/07/identificati-in-messico-i-resti-di-uno-studente-di-ayotzinapa-proteste-1dmx-6dmx-yamecanse2/" target="_hplink">solo uno studente è stato identificato:</a> si chiamava
Alexander Mora. </div>
<div class="" style="margin-left:36.0pt">Ciò non significa che le responsabilità siano
state chiarite, anzi. <strong style="" class=""><a style="" class="" href="http://www.carmillaonline.com/2014/11/26/due-mesi-dopo-la-strage-le-vene-aperte-del-messico-e-ayotzinapa/" target="_hplink">La versione ufficiale fa acqua da tutte le parti.</a></strong>
I periti argentini indipendenti che lavorano sul caso per conto dei familiari
delle vittime e della società civile, che non si fida delle autoritò,
sostengono che l'identificazione di Alexander è corretta, ma che non c'è
nessuna certezza del fatto che i resti siano stati trovati effettivamente nella
discarica e che non siano stati portati lì in un secondo momento. Aumentano<a style="" class="" href="http://lamericalatina.net/2014/12/15/mexique-lombre-de-larmee-sur-ayotzinapa/" target="_hplink"> i sospetti sull'esercito,</a> l'istituzione che storicamente
nello stato del Guerrero s'è resa protagonista della guerra sporca (la
"Guerra sucia") contro i gruppi dissidenti, i sindacati, i contadini,
gli indigeni, le guerriglie e gli studenti, in particolare quelli legati alla
scuola di Ayotzinapa. </div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2668" class="" style="margin-left:36.0pt">Ad ogni modo alcune certezze ci sono. Lo stato
messicano ha delle chiare responsabilità nella strage, vista la partecipazione
diretta della polizia nell'uccisione di tre studenti e di altre tre persone,
oltre che nel sequestro dei 43 normalisti che sono tuttora desaparecidos. <strong style="" class="">Le
autorità, la procura e il governo, sapevano della situazione "tesa" a
Iguala da mesi, se non da anni.</strong> Sapevano del <a style="" class="" href="http://www.ilpost.it/2014/11/04/il-sindaco-iguala-jose-luis-abarca-accusato-della-sparizione-43-studenti-messicani-stato-arrestato-era-latitante/" target="_hplink">narco-sindaco di Iguala, José Luis Abarca</a>, che avrebbe
dato l'ordine di catturare gli studenti e ora è in prigione accusato
dell'omicidio di un oppositore politico nel 2013. <strong style="" class="">L'ondata di proteste
globali e nazionali per quest'ennessima strage</strong>, in un Messico che non
vede la luce alla fine del tunnel della violenza, rappresenta un punto di
svolta, la rottura dei piani riformatori del governo e il risveglio della
società civile, dei movimenti sociali e delle coscienze. </div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2678" class="" style="margin-left:36.0pt">In questo dicembre, per le "vacanze" di
Natale, l'ombra di Ayotzinapa aleggerà sulla classe politica e dirigente
messicana, in attesa di capire se nel 2015 si privilegeranno le soluzioni <em style="" class="">fast
track</em> autoritarie con "mano dura" e i tentativi di chiudere il
caso e superarlo rapidamente, come successo finora, o le opzioni di riforma
profonda del sistema e di cambiamento che propongono la società, raccolta
intorno ai familiari delle vittime, e i movimenti. <a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2679" style="" class="" href="http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2014/09/05/invito-al-festival-delle-resistenze-e-delle-ribellioni-2/" target="_hplink">Dal Chiapas gli zapatisti hanno organizzato un Festival
Mondiale delle Resistenze e delle Ribellioni</a> e hanno deciso di cedere ai
genitori di Ayotzinapa i loro spazi durante l'evento che è itinerante e dura
dal 21 dicembre al 3 gennaio. Ecco la<a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2680" style="" class="" href="https://www.youtube.com/watch?v=7YOZJ_rBtdE#t=38" target="_hplink">
video-notizia dell'innaugurazione</a> del Festival nei dintorni di Città del
Messico.</div><div class="" style="margin-left:36.0pt"><br></div>
<div id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2682" class="" style="margin-left:36.0pt"><a id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2681" style="" class="" href="http://www.huffingtonpost.it/fabrizio-lorusso/natale-in-messico_b_6367064.html">http://www.huffingtonpost.it/fabrizio-lorusso/natale-in-messico_b_6367064.html</a></div>
<div></div><div style="" class="" dir="ltr" id="yui_3_16_0_1_1419435806131_2505"><br style="" class=""></div></div></body></html>