[Ezln-it] Operazione di polizia contro 100 lavoratrici del sesso a Citta' del Messico

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Tue May 29 02:20:51 CEST 2012


Operazione di polizia contro 100 lavoratrici del sesso a Citta' del 
Messico:
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“Guarda che vergogna come vai in giro, puttana del cazzo” (parla una 
poliziotta)

OPERAZIONE DI POLIZIA CONTRO LE LAVORATRICI DEL SESSO DE LA MERCED

* Solo una detenuta ha letto, firmato e richiesto copia della sua 
deposizione.
* Sono state fermate oltre cento lavoratrici di quattro hotel
* I funzionari della PGJDF (Procura Generale di Giustizia del Distretto 
Federale) si sono rubati persino i cellulari

Di Jaime Montejo della Agenzia Indipendente di Notizie Noti-Calle, 18 
maggio 2012. Elementi della Segreteria di Pubblica Sicurezza del 
Distretto Federale (SSPDF) e funzionari della Procura Generale di 
Giustizia del Distretto Federale (PGJDF) in borghese, a bordo di tre 
auto private e in pattuglie, hanno fermato e prelevato oltre cento 
lavoratrici del sesso che lavorano agli hotel Liverpool, Hispano, 
Veracruz e Roma, secondo quanto hanno riportato i vicini.

Gridando “puttane del cazzo, salite sulla camionetta” una poliziotta ha 
spedito almeno una ventina di lavoratrici del sesso che si trovavano 
nelle strade di Circunvalación e Corregidora, al pubblico ministero 
della 50° delegazione. “Non servono ad altro che a questo”, gridava 
isterica un’altra poliziotta, mentre obbligava altre donne a salire su 
un altro dei veicoli dove sono state chiuse. “Guarda che vergogna come 
vai in giro, puttana del cazzo” è stato l’insulto con cui una delle due 
poliziotte si è rivolta ad altre detenute.

I poliziotti in uniforme e i funzionari in borghese hanno cominciato 
portandosi via le lavoratrici del sesso che in quel momento si trovavano 
per strada nei dintorni dell’hotel Liverpool, per poi proseguire 
prelevando le ragazze dell’hotel Veracruz, dell’hotel Hispano e infine 
quelle dell’hotel Roma,  nel quale sono entrati e poi lo hanno chiuso, 
come riportano alcune detenute che oggi lavoravano nella zona de La 
Merced.

Anche alcune lavoratrici del sesso che lavorano nella difesa dei 
diritti umani sono state  trasportate di forza al pubblico ministero 
quando hanno tentato di chiedere la ragione di quell’operazione di 
polizia, come hanno testimoniato compagne che erano presenti in 
incognito al momento dell’accaduto.

Anche vari commercianti delle strade Corregidora e Circunvalación hanno 
denunciato la detenzione di autisti di microbus, clienti addetti e altri 
lavoratori di tali stabilimenti, portati all’agenzia numero 50 del 
pubblico ministero della PGJDF, dove in principio hanno detto di non 
sapere dove si trovassero, per poi permettere alla fine che alcuni 
membri della Commissione di Diritti Umani del Distretto Federale (CDHDF) 
vedessero le condizioni di detenzione di appena 25 detenute.

Allo stesso modo una venditrice di via Corregidora è stata portata al 
pubblico ministero in qualità di lavoratrice sessuale, senza altri 
elementi che i vestiti che indossava, il che denota il livello di 
discriminazione secondo alcune operatrici della Rete Messicana del 
Lavoro Sessuale. La polizia ha tentato di prelevare anche la nipote di 
un venditore ambulante, senza distinguere fra minorenni prostitute, 
vicine e commercianti del posto.

Anche alcune lavoratrici del sesso che lavorano nella difesa dei 
diritti umani e che si sono recate al bunker de la PGJDF per supportare 
le proprie compagne portando cibo e vestiti sono state detenute senza 
che si conoscano i capi d’imputazione, almeno fino al momento della 
pubblicazione di questa nota. Altre donne che si trovavano fuori del 
bunker in solidarietà con le donne detenute arbitrariamente sono state 
intimidite dai funzionari e hanno deciso di tornare ai rispettivi 
domicili, come ha raccontato una di loro che ha preferito non 
presentarsi a lavorare quel giorno.

La Brigada Callejera de Apoyo a la Mujer “Elisa Martínez” A. C., 
organizzazione dedicata alla difesa dei diritti sessuali delle donne, 
teme per l’integrità delle lavoratrici del sesso detenute ed esige dalle 
autorità competenti che i diritti delle presunte vittime e testimoni 
siano rispettati.

Telefonicamente alcune operatrici per la difesa dei diritti umani della 
Brigada Callejera hanno iniziato una protesta con la CDHDF per ciò che 
potrebbe accadere alle lavoratrici del sesso detenute; specificando che 
coloro che costringono a prostituirsi a minorenni devono essere puniti 
secondo la legge.

Lavoratrici del sesso che sono state detenute nell’operazione di 
polizia di ieri hanno riportato che le proprie colleghe degli hotel 
Liverpool, Veracruz e Hispano sono state liberate senza alcun capo 
d’imputazione. Nonostante questo alle 12 di oggi rimanevano ancora 
detenute nelle strutture della PGJDF le lavoratrici sessuali dell’hotel 
Roma e i sette uomini detenuti in tale stabilimento e fuori dello 
stesso.

Le lavoratrici sessuali di uno degli hotel hanno riportato che solo una 
delle compagne ha letto, firmato e chiesto una copia della propria 
dichiarazione. Tutte le altre hanno firmato senza essere al corrente di 
ciò che hanno scritto i poliziotti nel pubblico ministero. Non gli hanno 
letto neppure i loro diritti come presunte vittime di tratta, come aveva 
promesso tempo fa l’allora procuratore di giustizia Miguel Ángel 
Mancera.

Una delle lamentele delle varie lavoratrici del sesso detenute durante 
l’operazione, che sono state rilasciate all’una di mattina di oggi, 
riguarda il furto dei cellulari da parte di elementi della
PGJDF e la famosa frase “dammi qualche spiccio”, in cambio dei 
dispositivi di comunicazione.

Sulla probabile causa dell’operazione di polizia le lavoratrici del 
sesso parlano di un cliente assassinato in uno degli hotel e di due 
minorenni, non tre come inizialmente suggerito, in condizioni di 
sfruttamento sessuale.





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