[Ezln-it] Nuovi sgomberi nei Montes Azules

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Mar 15 16:07:00 CET 2012



La Jornada – Giovedì 15 marzo 2012
Funzionari
della commissione dell’ambiente minacciano tre comunità dei Montes Azules che
hanno una settimana di tempo per abbandonare le terre che occupano; in caso
contrario arriverà la polizia
 
Hermann
Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de Las Casas, Chis., 14 marzo. Anche se ufficialmente non lo ammettono, funzionari della commissione
dell'ambiente hanno ribadito la minaccia di sgombero contro le comunità di San
Gregorio, Salvador Allende e Ranchería Corozal, nei Montes Azules, Il direttore
regionale, Francisco Javier Jiménez González, ed il direttore della riserva
della biosfera, Julio César Romi Cortez, entrambi della Commissione Nazionale
per le Aree Naturali Protette, "hanno mandato una persona dell'ejido
Candelaria nei tre villaggi per trasmettere il messaggio di questi due
funzionari, ovvero: 'i tre villaggi hanno solo una settimana di tempo, a
partire da lunedì 12, per accettare il denaro e lasciare le terre che stanno
occupando; in caso contrario, i poliziotti federali e statali sono pronti a
cacciarli' ".
Questo ha denunciato la Asociación Rural de
Interés Colectivo Unión de Uniones Independiente y Democrática (ARIC-UUID),
alla quale appartengono questi villaggi che si trovano nella cosiddetta zona lacandona, con le cui autorità per
i beni comunali sono arrivati ad un accordo diretto, tra comunità, e che ora i
funzionari vogliono violentare. Si sa che il governo e gli investitori privati
vogliono realizzare progetti turistici e commerciali autorizzati dalla legge
dentro la "riserva" della selva. E per fare questo, le popolazioni
indigene sono d'intralcio.
Firmata dalla presidentessa della ARIC-UUID,
Vicenta Méndez Ruiz Salvador Lorenzo, la denuncia dice: "Dopo più di 35
anni di conflittualità agraria tra i beni comunale zona lacandona (BCZL) ed i
tre villaggi collocati in terreni della zona, siamo giunti ad un accordo di
conciliazione che ha posto fine al conflitto agrario ed a permesso il
riconoscimento da parte dei BCZL del possesso dei terreni dei nostri tre
villaggi".
In conseguenza di questo, le autorità ejidali
della zona lacandona "hanno
chiesto alla Segreteria della Riforma Agraria che, come stabilito dalla legge
agraria, articolo 93, procedesse ad espropriare i loro terreni e consegnarli ai
fratelli tzeltales e tzotziles dei tre villaggi".
I due gruppi "abbiamo proceduto
congiuntamente per avere giustizia, ma fino ad ora abbiamo trovato solo
omissioni e minacce di sgomberare i tre villaggi". L'ultima, riferiscono,
"è arrivata l'11 marzo".  
Di questa, "illegale secondo gli articoli
1, 2 e 27 della Costituzione Politica", l'ARIC-UUID ritiene responsabili i
segretari federali del Ministero dell'Ambiente e Risorse Naturali e della
Riforma Agraria, il delegato nazionale per le Aree Naturali Protette, ed in
generale lo Stato messicano, per "le azioni che hanno compiuto, come le
minacce e le omissioni nelle quali sono incorsi non rispondendo alla richiesta
di regolarizzazione attraverso l'esproprio agraria, come previsto dagli accordi
raggiunti". 
L'organizzazione dichiara: "Non
permetteremo più lo sgombero, il diritto e la ragione sono dalla nostra parte
come popoli indigeni e secondo i nostri diritti umani. Inoltre, ricordiamo
loro, siamo discendenti ed eredi del popolo maya che ha abitato e vissuto su
queste terre da prima della colonizzazione". http://www.jornada.unam.mx/2012/03/15/politica/022n1pol
(Traduzione "Maribel" -
Bergamo)
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